30/01/10

Fine Agosto all'Hotel Ozon (Jan Schmidt)

Fine agosto all'Hotel Ozon di Jan Schmidt (1966 CEC 66')

Film selvaggio e secco come una fucilata, scritto dal maestro Pavel Juracek, incentrato su nove sopravvissute ad una catastrofe nucleare, che vagano da 15 anni in mezzo a scenari post-atomici e ad una natura ostile e selvaggia, alla disperata ricerca di altri esseri umani. Il gruppo è formato da 8 giovani amazzoni guerriere e una donna più anziana che le guida e che detiene i ricordi della civiltà distrutta. Tanti anni passati tra le intemperie e la solitudine hanno ridotto le ragazze ad uno stadio semi-animalesco e i loro comportamenti non possono che essere dominati dalla violenza e dalla crudeltà, che vediamo riversarsi verso gli animali (un serpente, un cane e una mucca) che incontrano nel loro cammino. Qualcosa sembra cambiare quando incontrano un vecchio che abita in un vecchio hotel fatiscente, l'hotel Ozon del titolo, che sembra riuscire ad accendere la piccola scintilla di umanità rimasta nelle loro anime, grazie ai suoi racconti sul mondo prima della catastrofe e all'utilizzo della soave musica di un grammofono. Tra i due anziani nasce anche una specie di tenero amore, ma il destino fa sì che la donna muoia improvvisamente per una malattia. Venendo meno la loro guida, la comunità di donne prende il controllo dell'hotel e decide di continuare il proprio viaggio, forse per andare a fondare una nuova enigmatica civiltà primitiva. Le belve feroci, ormai irrimediabilmente insensibili e decise a cancellare definitivamente le tracce del passato, nel durissimo finale uccideranno il vecchio per impossessarsi del suo grammofono. Numerose le sequenze indimenticabili del film, tra cui l'inizio folgorante in cui una mano legge lo scorrere del tempo attraverso gli anelli concentrici di un tronco (vedi il link sopra), quella in cui le amazzoni esplorano le macerie di una chiesa diroccata, quella in cui pescano in un fiume utilizzando delle granate o quella in cui l'anziano vaga disperato in un prato disseminato di croci con inquadrate in lontananza le 8 belve. Ruvido e toccante apologo, incredibilmente sospeso tra il cinema di Tarkovsky e quello di Jacopetti, assolutamente sorprendente e da recuperare (editato in dvd nel cofanetto Stelle Rosse 2 dalla NOSHAME).

"...Poi, attraverso vie del tutto misteriose, il film approdò al Festival del Nuovo Cinema di Pesaro. Era la prima volta che mi recavo in Occidente. Il film aveva provocato delle reazioni molto sentite. Ricevetti persino un premio da parte del Vaticano e così mi trovai in una situazione molto imbarazzante in quanto cittadino della Repubblica Socialista Cecoslovacca e rappresentante dell'esercito ceco: avevo ricevuto un premio da parte del Papa. Ci fu persino una conferenza stampa. Noi non eravamo abituati a questo tipo di cose. La sala era piena di giornalisti. Una delle prime domande mi fu rivolta da un sacerdote che sedeva proprio nella prima fila: Perché la problematica della fede non è affrontata nel suo film?. Mi mancò il fiato. Come potevo rispondere ad una domanda simile? Ma sapevo che non potevo perdere troppo tempo e quindi risposi dicendo che il film affrontava il problema della negazione assoluta. La fede, essendo affermativa, non rientrava nella sfera del film. Il sacerdote fu soddisfatto. Solo dopo mi resi conto che si trattava di un messo del vaticano. Alla fine della conferenza mi conferì il premio. Pasolini mi invidiò molto il premio. Poi il film fu sottoposto al Festival Internazionale di Fantascienza di Trieste. In questo modo il film è stato scoperto anche dal resto del mondo." (Jan Schmidt)

Link: recensione del film su Tomobiki

29/01/10

I visitatori (Elia Kazan)

I visitatori di Elia Kazan (1972 USA 88') Kazan anticipa il cinema contemporaneo raccontando di un reduce dal Vietnam (interpretazione d’esordio di James Woods), ora pacifista convinto, che vive in una lussuosa villa isolata del New England con il suocero, la compagna e un figlio. La coppia ha la funzione di custodire la grande casa, mentre il vecchio padrone si ubriaca e fa le notti in bianco ricercando l'ispirazione perduta, allo scopo di scrivere l'ennesimo romanzo di successo. Ad inizio film la famigliola riceve la visita inattesa di due ex commilitoni, i visitatori, un sergente dolce e tenebroso e un portoricano ironico ed educato, apparentemente venuti per salutare l'ex compagno di guerra. In realtà, durante il film, scopriamo che i due sono stati stati denunciati dal compagno durante la guerra del Vietnam per lo stupro di una sedicenne vietnamita, sospettata essere una vietcong, poi barbaramente uccisa. Messi sotto processo i due sono stati poi assolti e gli è stata data addirittura una medaglia d'onore, nella deviata logica della giustizia in tempo di guerra. Ora tornano per farsi giustizia e, inaspettatamente, trovano un alleato nel reazionario scrittore, reduce della Seconda Guerra Mondiale, che condivide con loro la passione mascolina per il football americano e la caccia e ne appoggia incondizionatamente le brutali azioni compiute in guerra. Complica la situazione il fatto che tra lo scrittore e il protagonista, colpevole di non essersi sposato e visto come troppo fragile e insicuro, non corra buon sangue e che nella coppia i rapporti si siano da tempo irrimediabilmente raffreddati. In tale precaria situazione l'arrivo dei due fantasmatici visitatori, attraverso un freddo paesaggio nevoso (simbolico dei rapporti umani all'interno della pellicola), funziona da detonatore di pulsioni impreviste e deflagranti. Straordinaria riflessione sul lato oscuro degli esseri umani e sul potere della guerra di distruggere i sopravvissuti, girata a basso costo in super 16 mm e con una tecnica sperimentale. Non dimentichiamoci che i reduci dal Vietnam suicidatisi sono attualmente di più dei caduti in guerra. Film che ha il coraggio di tuffarsi nella piaga collettiva generata dalla guerra in Vietnam a botta ancora calda. Notevoli anche le interpretazioni degli attori, che rendono bene la complessità delle psicologie, la forza del rimosso, la contradditorietà dei comportamenti e la notevole ambiguità insita in tutti i rapporti umani. Il soggetto del film è scritto dal figlio di Elia, Chris Kazan, e le riprese risalgono al 1969. L'atmosfera creata anticipa di trent'anni opere disturbanti come il "Funny Games" di Haneke. Un'altra gemma nascosta dei mitici anni Settanta, che potrete vedere al Clan Destino di Faenza il giorno di San Valentino (per la cronaca lo avevamo già proiettato nel 1998, quando era assolutamente introvabile). "Amo particolarmente i momenti come quello in cui il padre e il giovane straniero sdraiati sul canapé, si addormentano insieme, l'uno nelle braccia dell'altro. Mi piace il fatto che il padre ami tanto quel giovane e che il giovane stesso esprima tanta tenerezza quando dice E' una ragazza carina. Si sente che sogna d'avere una donna e una casa come quella, che non viene soltanto per vendicarsi, che i suoi sentimenti complicano la situazione. In un certo senso, è esattamente questa l'America. Quei ragazzi hanno veramente compiuto laggiù azioni bestiali; è fuor di dubbio che Calley, Medina e gli altri sono stati trasformati in bruti. La guerra trasforma in bruti. Ma contentarsi di chiamarli mostri equivale a eludere il problema...Non potete sfuggire al fatto che anche voi siete in gioco, che questi ragazzi sono vostri figli, che pensano e hanno sentimenti uguali ai vostri figli. Così questo film è un passaggio senza sbocco, non puoi eluderlo. Finirete per amare i visitatori, vedrete come sono, li riconoscerete; vedrete come si interessano del football americano, lo sport nazionale. Poi, a un tratto compiono un azione scioccante: uccidono un cane. Dopo di che ricominciano a comportarsi familiarmente, camminano come ragazzini, giocano sul ghiaccio come ragazzini, giocano a pallone, fanno la posta alla ragazza; tutte attività classiche del giovane americano. Così, prima ancora di rendervene conto, eccovi a provare simpatia per loro. Sono bravi ragazzi . tutto il problema della bestialità della guerra è che sono le persone più brave a rendersi colpevoli. Le più dolci, le più adorabili, le più affettuose." (Elia Kazan)

27/01/10

Gummo (Harmony Korine)

Gummo
di Harmony Korine (1997 USA 89')
Sconcertante istantanea di un piccolo centro della provincia americana, intrisa di nichilismo e infelicità umana, ma venata anche di qualche momento di inaspettata tenerezza. Harmony Korine, ventitreenne al suo primo film, decide di girare un semi-documentario, privo di qualsiasi traccia narrativa, ispirato alla sua infanzia turbolenta e costellato di personaggi allucinati e completamente deliranti, ma invece apparentemente presi dalla vita reale. Una sorta di disturbante e anarchico flusso di (in)coscienza partorito dalla mente instabile del regista, che però riesce attraverso immagini sporche, granulose e spesso grottesche a raggiungere il fulcro emozionale dei suoi personaggi e a trasmetterlo direttamente al cuore degli allibiti e denudati spettatori. I protagonisti della pellicola sono quasi tutti attori non professionisti (molti amici d'infanzia di Korine, altri reclutati da lui stesso appostandosi all'esterno di fast food e bowling) e la recitazione è per lo più affidata alla pura improvvisazione, rivolta però alla ricerca costante della bizzarria più estrema. Il film è ambientato a Xenia, cittadina dell'Ohio realmente colpita da un tornado devastante (soprannominato Gummo) a metà degli anni Settanta e mai più ripresasi dallo shock, sia dal punto di vista materiale che psicologico. Molti degli adolescenti ritratti nel film sono rimasti orfani a causa del disastro naturale e l'atmosfera di tragedia imminente aleggia, per questo, in tutto il film. Ne esce un ritratto sbalorditivo della decadenza della civiltà occidentale, crudele e amorale, ma anche poetico e sorprendente. Un vero e proprio urlo lanciato dall'adolescenza, di cui il regista all'epoca ancora faceva parte (ed infatti si vede in una scena lancinante egli stesso ubriaco marcio raccontare la storia di sua madre per poi cercare di sedurre un nano afroamericano in tenuta da basket), per squarciare il velo sopra il disagio esistenziale che opprime gli annoiati giovani americani. Cinema dalla parte dei margini, intriso di violenza gratuita e smisurato bisogno d'affetto, con una gran voglia di sovvertire e poca di costruire ("Non mi è mai interessato molto il fatto di dire cose che avessero un senso perfetto. Ho voluto creare dei nonsensi perfetti. Ho voluto rappresentare degli scherzi, ma non me ne frega un cazzo di inventare frasi rilevanti" afferma lo stesso Korine). Commovente finale con come colonna sonora la Crying di Roy Orbison, poi utilizzata anche da David Lynch nel suo Mullholand Drive. Nel cinema di Korine si riconoscono le influenze di Werner Herzog, Jean Luc Godard, John Cassavetes, David Lynch, Tod Browning, Diane Arbus, mala sua follia attinge senza dubbio a piene mani anche dall'immaginario del cinema psicotronico e di serie B. Gummo è uno dei film adolescenziali per antonomasia della storia del cinema, per certi versi incomprensibile proprio come lo sono gli adolescenti, e per questo da considerarsi un puro cult movie.
“Corrosivo nella storia, geniale nei personaggi, vincente nella costruzione, teneramente disturbante nell’epilogo, farsesco nelle tematiche, ribelle nell'essenza, fatto col cuore, ispirato come processo creativo e ammantato di una punta di disprezzo, Gummo attraversa lo schermo come l’ala grottesca di un pollo fritto”
(Gus Van Sant)

26/01/10

Videogioco (Donato Sansone)

Videogioco
Donato Sansone (2009 ITA 1'22'')

Il cinema è come un campo di battaglia


Il cinema è come una battaglia: amore... odio... azione... violenza... morte... In una parola: emozione.
(Sam Fuller)

24/01/10

La metamorfosi

Metamorphosis
Lucia Helenka
"Gregorio Samsa, svegliatosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, in un enorme insetto immondo. Riposava sulla schiena, dura come una corazza, e sollevando un poco il capo vedeva il suo ventre arcuato, bruno e diviso in tanti segmenti ricurvi, in cima a cui la coperta del letto, vicina a scivolar giù tutta, si manteneva a fatica. Le gambe, numerose e sottili da far pietà, rispetto alla sua corporatura normale, tremolavano senza tregua in un confuso luccichio dinanzi ai suoi occhi..."
(da La metamorfosi - Franz Kafka)

Maitresse (Barbet Schroeder)

Maitresse
di Barbet Schroeder
(1975 FRA 112')

Secca incursione del sottovalutato Barbet Schroeder all'interno dei meandri desideranti della psiche umana, in un limbo sospeso tra ossessione e possessione, tra dominazione e sottomissione, con la volontà di "entrare nella pazzia delle persone", come afferma la protagonista del film, cavalcando la strana pulsione primordiale e irresistibile che conduce gli individui alla soddisfazione di un piacere razionalmente inesplicabile. Il film ripercorre l'ambigua e tormentata storia d'amore tra un bullo perditempo (un giovane Gérard Depardieu) e una dominatrix professionista, interpretata da una fustigante Bulle Ogier, dando luogo ad una perspicace disamina sulle dinamiche di potere all'interno del rapporto di coppia. In realtà per le scene sadomaso, BDSM e bondage del film, riprese in modo impersonale e senza falsi pudori, il regista si servì di una vera professionista filmata all'opera coi suoi clienti. Va detto che la versione integrale del film, per anni rimasta invisibile ed ora disponibile in dvd, è tuttora abbastanza ostica da digerire, disseminata com'è di scene degne delle performance di Bob Flanagan (pissing, trazioni ossee, perforazioni intime...). La messa a nudo dei passatempi di ricchi borghesi è il pretesto che permette a Schroeder di operare una ricognizione su alcuni enigmatici aspetti della natura umana, alla ricerca di quell'intimo e ambiguo legame che intercorre tra il dolore e il piacere, fra l'amore e la morte. Stesso ambiguo legame che porta, nella scena più dura e raggelante (perché mostra il pasto nudo burroughsiano), il protagonista del film andare ad assistere alla macellazione di un cavallo in un mattatoio, per poi poco dopo sentire la necessità di nutrirsi avidamente di bistecche d'equino. Nel film tra la maitresse e i clienti non avvengono mai rapporti sessuali e ciò la dice lunga sulla strisciante impotenza che attanaglia la società, anticipando così di trentacinque anni la situazione attuale dove il vouyerismo e il sesso simulato hanno sostituito sempre più spesso lo scambio carnale. Il finale spiazzante, che anticipa il Crash di Ballard, è poi la ciliegina sulla torta di un film enigmatico ed imperfetto, ma che scudiscia violentemente le nostre certezze. Da ricordare le scenografie e i costumi della stanza di lavoro (bondage chamber) della maitresse, vero e proprio campionario di stranezze feticiste, tra cui una bara foderata di viola, un biberon e un uomo/cagnolino mantenuto costantemente in gabbia.
"Non ho ancora capito se il mio è un lavoro serio,
se è più importante la realtà o la sua immagine,
se bisogna buttare al cesso tutto
o valorizzare la fantasia, il gioco, il sesso.
Ma chi si fa queste domande è uno stronzo o una persona seria?"

(da Spell - Dolce Mattatoio
Alberto Cavallone)

23/01/10

Cover Album Artistiche

Cover Album Artistiche
"In quel periodo quando mettevamo le mani su un nuovo disco, correvamo a casa per studiare religiosamente ogni immagine, ogni virgola e geroglifico che si trovava sulla copertina per captare ogni minima sfumatura nascosta di significato. Era vitale credere che il gruppo stesse tentando di stabilire un contatto con te attraverso le immagini, che stesse comunicando in codice qualcosa di profondo usando un miscuglio di segni a prima vista senza alcun senso. Leggevo scrupolosamente ogni parola, ogni riga, passando ore a domandarmi quale messaggio nascondesse la scritta STAMPATO IN GB..."
(Andy Partridge - XTC)

The Division Bell
Pink Floyd (1994)


Axis: Bold as Love
The Jimi Hendrix Experience (1967)


Santana
Santana (1969)


Escape
Journey (1981)


Disraeli Gears
Cream (1967)


In the Court of the Crimson King
King Crimson (1969)


Nothing is Shocking
Jane's Addiction (1988)


The Psychedelic Sounds
13th Floor Elevators (1966)


Candy-O
The Cars (1979)


Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band
Beatles (1967)


Voodoo-U
Lords of Acid (1994)


Mewithoutyou
Brother, Sister (2006)


Aoxomoxoa
Grateful Dead (1969)


Chocolate and Cheese
Ween (1994)

post dedicato a Matteo Guarnaccia, l'ispiratore

22/01/10

Manifesti Cinematografici Artistici

«Strappare manifesti dai muri è la sola compensazione, l'unico modo di protestare contro una società che ha perduto il gusto del cambiamento e delle trasformazioni favolose
(Mimmo Rotella)
Di seguito una serie di posters cinematografici scaturiti dalla passione di alcuni artisti.

La Dolce Vita
di Federico Fellini (1960 ITA/FRA 177')
Autore: Mimmo Rotella


Barbarella
di Roger Vadim (1968 FRA/ITA 98')
Autore: Jan Saudek


Camelot
di Joshua Logan (1967 USA 179')
Autore: Bob Peak


Bring me the head of Alfredo Garcia
di Sam Peckinpah (1974 USA/MEX 112')
Autore: Jeff Kleinsmith


Blacula
di William Crain (1972 USA 93')
Autore: Mitch Ansara


Basket Case
di Frank Henenlotter (1982 USA 91')
Autore: Alex Pardee


Street Trash
di Jim Muro (1987 USA 102')
Autore: Goulish Garry Pullin

21/01/10

Programmazione Cinema Febbraio 2010 Scaglie

Gennaio Cinema 2010 Scaglie

Domenica 7 Febbraio ore 21.30
The Limits of Control
di Jim Jarmush
(2009 USA/GIAP 116')

“Un esperimento di cinema straordinario, opulente e ascetico, semplice e filosofico, laconico e elegiaco, una meditazione dell’estremo oriente con elementi western e road movie. E’ come se Wong Kar-Wai si fosse messo assieme a Aki Kaurismaki con padrini Orson Welles e Wim Wenders padrini” (C. Tillman). Jim Jarmush torna sulle orme del suo Ghost Dog e dichiara “abbiamo provato a realizzare un film che sembrasse un sogno, ed a tante persone piace così. In molti cercano nei miei film qualcosa che in realtà non c’è. Io parlo attraverso i miei lavori, non mi pare giusto spiegarli, né mi faccio condizionare da ciò che gli altri si aspettano da me, anzi leggo sempre prima le critiche negative perché mi interessa prima di tutto la percezione che hanno dei miei film chi è molto lontano dalla mia sensibilità”.

Domenica 14 Febbraio ore 21.30
I visitatori
di Elia Kazan
(1972 USA 88’)

Kazan anticipa il cinema contemporaneo raccontando di un reduce dal Vietnam (interpretazione d’esordio di James Woods) che vive in una villa isolata del New England con il suocero, la moglie e un figlio. Ad inizio film la famigliola riceve la visita inattesa di due ex commilitoni, che scopriamo essere stati da lui denunciati in Vietnam per lo stupro di una sedicenne vietnamita, poi uccisa. Straordinaria riflessione sul potere della guerra di distruggere gli esseri umani sopravvissuti, girata a basso costo in super 16 mm e con una tecnica sperimentale. Non dimentichiamoci che i reduci dal Vietnam suicidatisi sono attualmente di più dei caduti in guerra. Notevoli anche le interpretazioni degli attori, che rendono bene la complessità delle psicologie e la notevole ambiguità insita nei rapporti umani. Scritto dal figlio di Elia, Chris Kazan.

Domenica 21 Febbraio ore 21.30
La marchesa Von O.
di Eric Rohmer
(1976 RFT/FRA 102')

Il primo film di Rohmer di ambientazione storica, vincitore del premio della giuria al festival di Cannes, è un affascinante ritratto della condizione femminile nel passato, tra violenza e amore, psicologia e pragmatismo, tratto da una novella del 1808 di Heinrich von Kleist. La vicenda si svolge alla fine del diciottesimo secolo, nel pieno delle guerre napoleoniche, in una città dell'Italia settentrionale assaltata dalle truppe russe. La figlia del comandante della cittadella, aggredita da alcuni soldati ma salvata proprio da un ufficiale dell'esercito invasore (interpretato dall'ottimo Bruno Ganz), scopre di essere misteriosamente rimasta incinta. Nessuno crederà alla sua innocenza, nemmeno la sua stessa famiglia, e così sarà costretta a pubblicare un annuncio nel quale chiede pubblicamente al "colpevole" di venire allo scoperto. Il folgorante stile puro e rigoroso dei precedenti "racconti morali" di Rohmer viene magistralmente trasposto nel passato, grazie a scenografie, dialoghi e attori che concorrono tutti insieme alla riuscita di un film neoclassico, teatrale, pittorico e letterario prima ancora che cinematografico (non a caso è una delle pellicole preferite, per sua stessa dichiarazione, da Peter Greenaway). Notevoli per esempio le citazioni di quadri, come "L'incubo" di Johann Heinrich Füssli nella scena del risveglio di Giulietta. La storia della marchesa e della sua gravidanza inconsapevole, "come la vergine Maria", diventa il pretesto per sferrare una forte critica ai valori della società borghese, al trionfo delle apparenze e all'ipocrisia del moralismo. Buono il cast, che comprende anche Peter Lühr (il padre), Edda Seippel (la madre) e Otto Sander (il fratello: quest'ultimo avrebbe poi recitato con Bruno Ganz anche ne "Il cielo sopra Berlino"), tutti di estrazione teatrale (tratta da tomobiki.blogspot).

Domenica 28 Febbraio ore 21.30
Gummo
di Harmony Korine
(1997 USA 89')

Gus Van Sant così presenta il film d’esordio dell’enfant terrible Harmony Korine: “Storia corrosiva, personaggi geniali, struttura vincente, soavemente molesto l’epilogo, farsesco il soggetto, ribelle di natura, schietto di cuore, ispirato e con una punta di disprezzo, Gummo attraversa lo schermo come l’ala grottesca di un pollo fritto”. Cattivo e allucinato cult movie, pressoché privo di qualsiasi traccia narrativa, il film raccoglie il quotidiano di una cittadina dell’Idaho sconvolta dal tornado Gummo, ma è un America mostruosa quella che ci viene presentata: “l’America è anche questa remota e violenta provincia di cui sono stato testimone oculare, dove può uccedere che I giovani percuotano I gatti. Io registro, faccio puzzle, non do giudizi e messaggi” afferma Korine. Torrido Black Metal in colonna sonora.

19/01/10

Diabel (Andrzej Zulawski)

Diabel di Andrzej Zulawski (1972 POL 119') Uno dei film più maledetti della storia del cinema, rimasto proibito e invisibile per 17 anni a causa della censura del regime comunista e delle autorità religiose dell'epoca. Malsana, allucinata e indigesta discesa agli inferi del regista Zulawski, che crea un cattivissimo apologo sulla violenza e la barbarie insite nella natura umana, ispirandosi ad un fatto di cronaca realmente accaduto negli anni Sessanta, in cui il regime comunista stroncò una manifestazione di studenti che protestavano contro la censura. Il film, depistante e dall'andamento ipnotico, è senza dubbio influenzato dalle traumatiche esperienze vissute dal regista durante la sua infanzia nella Polonia occupata dai nazisti, periodo in cui imperversavano le atrocità della guerra, e può quindi essere interpretato come un lancinante urlo di sofferenza del suo autore. La pellicola è ambientata nel 1793, momento in cui l'esercito prussiano invase la Polonia, che era stata spartita tra Austria, Russia e Prussia. La sequenza iniziale (vedi finestra sottostante) è veramente impressionante dal punto di vista visivo e vede un enigmatico straniero a cavallo che si introduce in un monastero, tramutato dalla guerra in prigione/manicomio, con lo scopo di liberare un giovane contestatore, il nobile Jakub, imprigionato perché complottava per uccidere il re. Lo libera insieme ad una monaca, presa come ostaggio per il viaggio, che intraprenderanno insieme. Il combattivo Jakub vorrebbe andare a Varsavia per continuare a lottare per la libertà del paese, ma il suo accompagnatore, dotato di una viscida abilità nel manipolarlo, riesce a convincerlo a tornare verso la propria casa di origine. Durante il percorso nella foresta, attraversando nevosi paesaggi violentati dalla guerra, intercettano una stramba compagnia di attori che stanno interpretando l'Amleto di Shakespeare e il confuso Jakub rifiuta seccamente di avere una relazione di gruppo con loro. Giunti al palazzo di famiglia, lo straniero lo avverte che le cose sono cambiate e potrebbe trovarvi molto dolore, anche perché la sua fidanzata si sta nel frattempo per sposare con il suo migliore amico proprio in quel momento e sta pure aspettando un bambino da questi. A questo punto assistiamo ad una sequenza di ballo in un salone del palazzo con la donna completamente euforica e tarantata, che sembra quasi un mostruoso sabba ed invece scopriamo essere i preparativi per il matrimonio. Ma per il perplesso Jakub che, nel frattempo a causa dello shock ha pure una crisi epilettica, le sorprese non sono finite: suo fratello e sua sorella hanno ora una incestuosa relazione, in casa vi è ancora il cadavere in decomposizione di suo padre morto suicida, mentre la madre fa la maitresse in una casa di piacere a pagamento. Lo spettatore è ormai immerso nel profondo del delirio delle caotiche immagini del film e viene ripetutamente brutalizzato da vari episodi parossistici, sostenuti oltretutto da un'emozionante recitazione sempre eccessiva e sopra le righe (tipica dello stile del regista, debitore del teatro di Grotowski). Jakub ormai completamente moralmente disintegrato e irrimediabilmente folle, nell'apocalittico finale, inizia ad uccidere chiunque gli capiti a tiro, per vendetta e per rabbia allo scopo di ripulire il mondo dal peccato, inizialmente utilizzando un rasoio che il maligno corruttore gli ha fornito. La monaca lo accompagna, cercando disperatamente di redimerlo fino all'ultimo, ma l'influenza dello straniero è troppo venefica...il finale è poi un delirio assoluto e di difficile interpretazione in cui Jakub è ucciso dallo straniero, che viene evirato dalla monaca e, morendo, si trasforma in lupo. Coinvolgente e funzionale alle immagini la colonna sonora di musica sperimentale di Andrzej Korszynski. Una rappresentazione mefistofelica e senza compromessi di un mondo dominato dall'anarchia nichilistica del male e irrimediabilmente contagiato dalla misteriosa presenza del diabel. Un vero e proprio incubo incentrato sulla follia scatenata dalla guerra, da vedere a vostro rischio e pericolo. "Blandire la maggioranza è l'imperativo del Pianeta Cinema. Per quanto mi riguarda, non faccio concessioni agli spettatori, queste vittime della vita che pensano che ogni pellicola venga prodotta esclusivamente per il loro piacere, e che non sanno nulla della loro stessa esistenza". (Andrzej Zulawski)

17/01/10

Elenco Film

Elenco film Scaglie

Agosti, Silvano IL GIARDINO DELLE DELIZIE

Agosti, Silvano NEL PIU' ALTO DEI CIELI 
Anger, Kenneth SCORPIO RISING
Aristakisjan, Artur
UN POSTO SULLA TERRA
Aronofsky, Darren
REQUIEM FOR A DREAM
Barcinski, André
MALDITO
Bargellini, Piero
MORTE ALL'ORECCHIO DI VAN GOGH

Baron, Allen BLAST OF SILENCE
Barr, Jean-Marc
LOVERS 

Bartel, Paul PRIVATE PARTS
Bartel, Paul EATING RAOUL
Bass, Saul FASE IV: DISTRUZIONE TERRA
Bava, Mario
LA MASCHERA DEL DEMONIO

Bava, Mario I TRE VOLTI DELLA PAURA
Bava, Mario SEI DONNE PER L'ASSASSINO
Bazzoni, Luigi LE ORME
Bene, carmelo NOSTRA SIGNORA DEI TURCHI
Bergman, Ingmar IL POSTO DELLE FRAGOLE
Bergman, Ingmar COME IN UNO SPECCHIO
Berlanga, Luis Garcia LIFE SIZE

Bertoglio, Edo DOWNTOWN 81
Best Maugard, Adolfo LA MANCHA DE SANGRE
Bickford, Bruce
PROMETHEUS' GARDEN
Bisulli, Stefano L'ISOLA DELLE ROSE

Bokanowski, Patrick LA FEMME QUI SE POUDRE
Bokanowski, Patrick L'ANGE
Brakhage, Stan DOG STAR MAN
Brass, Tinto
L'URLO

Brass, Tinto DROPOUT
Bresson, Robert AU HASARD BALTHAZAR
Brook, Peter MEETINGS WITH REMARKABLE MEN
Browning, Tod FREAKS
Browning, Tod
LO SCONOSCIUTO
Browning, Tod
THE UNHOLY TREE
Browning, Tod LA BAMBOLA DEL DIAVOLO
Browning, Tod MARK OF THE VAMPIRE
Buñuel, Luis UN CHIEN ANDALOU
Buñuel, Luis L'AGE D'OR
Buñuel, Luis EL BRUTO
Buñuel, Luis EL
Buñuel, Luis CIME TEMPESTOSE
Buñuel, Luis ESTASI DI UN DELITTO
Buñuel, Luis VIOLENZA PER UNA GIOVANE
Buñuel, Luis BELLA DI GIORNO
Buñuel, Luis SIMON DEL DESERTO
Cammell, Donald GENERAZIONE PROTEUS
Canevari, Cesare MATALO!
Carpenter, John DISTRETTO 13
Cassavetes, John SHADOWS
Cassavetes, John FACES
Cassavetes, John MINNIE & MOSKOVITZ 
Cavallone, Alberto SPELL (DOLCE MATTATOIO)
Cavallone, Alberto BLUE MOVIE
Cavallone, Alberto BLOW JOB
Cavara, Paolo L'OCCHIO SELVAGGIO
Cervi, Tonino LE REGINE
Chinn, Bob THE JADE PUSSYCAT
Clark, Larry BULLY
Claxton, William F. NIGHT OF THE LEPUS
Clementi, Pierre NEW OLD
Corman, Roger LA VERGINE DI CERA
Corman, Roger A BUCKET OF BLOOD
Corman, Roger THE TRIP
Cox, Alex STRAIGHT TO HELL
Cronenberg, David THE BROOD
Cronenberg, David VIDEODROME
Cronenberg, David EXISTENZ
Cronenberg, David LA PROMESSA DELL'ASSASSINO
D'Alessandria, Nico L'IMPERATORE DI ROMA
Damiani, Damiano La RIMPATRIATA
Damiani, Damiano GIROLIMONI IL MOSTRO DI ROMA
Davis, Desmond SCONTRO DI TITANI
Deodato, Ruggero I PREDATORI DI ATLANTIDE
De Seta, Vittorio BANDITI A ORGOSOLO
De Van, Marina NELLA MIA PELLE
DiCillo, Tom WHEN YOU'RE STRANGE
Di Gianni, Luigi IL TEMPO DELL'INIZIO
Di Gianni, Luigi MAGIA LUCANA
Di Gianni, Luigi IL MALE DI SAN DONATO
Di Silvestro, Rino LA LUPA MANNARA
Dreyer, Carl Theodor ORDET
Du Welz, Fabrice VINYAN
Elfman, Richard FORBIDDEN ZONE
Engel, Morris IL PICCOLO FUGGITIVO
Epstein, Jean LA CADUTA DELLA CASA USHER 
Farina, Corrado HANNO CAMBIATO FACCIA
Farrokhzad, Forugh THE HOUSE IS BLACK
Fassbinder, Rainer Werner WHITY
Fellini, Federico IL BIDONE
Fellini, Federico LE TENTAZIONI DEL DOTTOR ANTONIO
Fernandez, Emilio "Indio" LA PERLA
Ferrara, Abel THE DRILLER KILLER
Ferrara, Abel IL CATTIVO TENENTE
Ferrara, Abel THE ADDICTION
Ferrara, Abel THE BLACKOUT
Ferreri, Marco DILLINGER E' MORTO
Ferreri, Marco BREAK UP - L'UOMO DEI PALLONI
Ferreri, Marco NITRATO D'ARGENTO
Fleischmann, Peter DOROTHEAS RACHE
Fliegauf, Benedek DEALER
Franco, Jesus EL SADICO DE NOTRE DAME
Franco, Jesus LE VIZIOSE
Frank, Robert PULL MY DAISY
Freund, Karl AMORE FOLLE
Fukui, Shozin RUBBER'S LOVER
Fulci, Lucio SETTE NOTE IN NERO
Fulci, Lucio UN GATTO NEL CERVELLO
Garrel, Philippe LA CICATRICE INTERIORE
Garrel, Philippe LE REVELATEUR
Goulet, Simon Oïo
Grandrieux, Philippe SOMBRE
Greene, Joseph THE BRAIN THAT WOULDN'T DIE
Hardy, Robin THE WICKER MAN
Harvey, Herk CARNIVAL OF SOULS
Hausner, Jessica LOURDES
Hellman, Monte LA SPARATORIA
Henenlotter, Frank BASKET CASE
Henzell, Perry THE HARDER THEY COME
Heriz Bhody Anam THE GILGAMES' TALE
Hitchcock, Alfred PSYCHO
Honda, Ishiro GLI EREDI DI KING KONG
Hooper, Tobe NON APRITE QUELLA PORTA
Ishii, Sogo ELECTRIC DRAGON 80000 V
Jackson, Peter BAD TASTE
Jakubisko, Juraj KRISTOVE ROKY
Jarmush, Jim GHOST DOG
Jodorowsky, Alejandro LA MONTAGNA SACRA
Jodorowsky, Alejandro DUNE
Joseph, Peter ZEITGEIST
Kamler, Piotr CHRONOPOLIS
Kastle, Leonard THE HONEYMOON KILLERS
Kathansky, Ivan THE BEAST IN THE HEAT
Kazan, Elia I VISITATORI
Kenton, Erle C. ISLAND OF LOST SOULS
Kinugasa, Teinosuke KURUTTA IPPEJI
Kitano, Takeshi SONATINE
Klein, William MR FREEDOM
Klushantsev, Pavel PLANETA BUR
Korine, Harmony GUMMO
Korine, Harmony TRASH HUMPERS
Kropachev, Georggi VIY
Kubrick, Stanley RAPINA A MANO ARMATA
Kuei, Chih-Hung MO
Kurosawa, Akira L'ANGELO UBRIACO
Kurosawa, Akira CANE RANDAGIO
Lanthimos, Giorgios KYNODONTAS
Laughton, Charles LA MORTE CORRE SUL FIUME
Lauzon, Jean-Claude LEOLO
Le Moine, Yvan LE NAIN ROUGE
Lewis, H. Joseph LA SANGUINARIA
Lewis, H. Joseph THE BIG COMBO
Lizzani, Carlo IL GOBBO
Lommel, Ulli LA TENEREZZA DEL LUPO
Losey, Joseph THE DAMNED
Losey, Joseph BOOM!
Losey, Joseph LA TRUITE
Lucas, George AMERICAN GRAFFITI
Lynch, David THE GRANDMOTHER
Lynch, David ERASERHEAD
Lupino, Ida THE HITCH-HIKER
Lustig, William VIGILANTE
Malle, Louis ASCENSORE PER IL PATIBOLO
Malle, Louis FUOCO FATUO
Martino, Sergio TUTTI I COLORI DEL BUIO 
Maybury, John LOVE IS THE DEVIL
Meadows, Shane THIS IS ENGLAND
Méliès, George UN INDIGESTION
Mercier, Mario LA PAPESSE
Mikels, Ted V. BLOOD ORGY OF THE SHE-DEVILS
Mingozzi, Gianfranco LA TARANTA
Mojica Marins, José AWAKENING OF THE BEAST
Mojica Marins, José FINIS HOMINIS
Mojica marins, José ENCARNACAO DO DEMONIO 
Monteiro, João César LA COMMEDIA DI DIO
Morrissey, Paul TRASH 
Murnau, Friedrich W. NOSFERATU
Noé, Gaspar ENTER THE VOID
Nostro, Nick SUPERARGO CONTRO DIABOLIKUS
Ottinger, Ulricke RITRATTO DI UNA BEVITRICE
Pàlfi, Gyorgy TAXIDERMIA
Parker, John DEMENTIA
Pasolini, Pier Paolo Appunti per un film sull'India
Patierno, Francesco PATER FAMILIAS
Petri, Elio TODO MODO
Polanski, Roman IL COLTELLO NELL'ACQUA
Polanski, Roman REPULSION
Pontecorvo, Gillo KAPO'
Potterton, Gerard HEAVY METAL
Powell, Michael L'OCCHIO CHE UCCIDE
Quay Brothers INSTITUTE BENJAMENTA
Questi, Giulio ARCANA
Ray, Nicholas I BASSIFONDI DI SAN FRANCISCO
Refn, Nicolas Winding VALHALLA RISING
Reisz, Karel THE GAMBLER
Ridley, Philip THE REFLECTING SKIN
Robson, Mark BEDLAM
Rödl, Josef ALBERT, PERCHE'?
Rooks, Conrad CHAPPAQUA
Roth, Tim ZONA DI GUERRA
Rouch, Jean LES MAITRES FOUS
Russell, Ken I DIAVOLI
Samuels, Stuart MIDNIGHT MOVIES
Sarafian, Richard C. PUNTO ZERO
Sato, Hajime IL RITORNO DI DIAVOLIK
Schroeder, Barbet MAITRESSE
Scott, Ridley ALIEN
Sears, Fred S. THE GIANT CLAW
Seidl, Ulrich CANICOLA
Shaw, Chris SPLIT
Sibilla, Raphael NO BODY IS PERFECT
Singh, Tarsem THE FALL
Smith, Jack FLAMING CREATURES
Sokurov, Aleksandr MOLOCH
Solanas, Fernando SUR
Stelling, Jos MARIKA DEGLI INFERNI
Sturges, Preston SULLIVAN'S TRAVELS
Suleiman, Elia INTERVENTO DIVINO
Svankmajer, Jan I COSPIRATORI DEL PIACERE
Tarantino, Quentin LE IENE
Tarkovskij, Andrej STALKER 
Toback, James FINGERS
Tretti, Augusto IL POTERE
Truffaut, Francois GLI ANNI IN TASCA
Truffaut, Francois FAHRENHEIT 451 
Truffaut, François LA CAMERA VERDE
Tsukamoto, Shinya TETSUO
Tsukerman, Slava LIQUID SKY
Tucker, Phil ROBOT MONSTER
Urueta, Chano THE BRAINIAC
Van Dormael, Jaco TOTO LE HEROS
Van Sant, Gus DRUGSTORE COWBOY
Vari, Giuseppe ROMA CONTRO ROMA
Vigo, Jean ZERO IN CONDOTTA
Vigo, Jean L'ATALANTE
Villaronga, Agustì TRAS EL CRISTAL
Visconti, Luchino OSSESSIONE
Von Trier, Lars EPIDEMIC
Weber, Bill THE COCKETTES
Weir, Peter THE CARS THAT ATE PARIS
Xhonneux, Henri MARQUIS
Zeno, Thierry VASE DE NOCES
Zuffi, Piero COLPO ROVENTE
Zulawski, Andrzej DIABEL
Zulawski, Andrzej ON THE SILVER GLOBE
Zulawski, Andrzej LA SCIAMANA
Zulueta, Ivan ARREBATO