07/01/11

Minnie and Moskovitz (John Cassavetes)

Minnie & Moskovitz
di John Cassavetes (1971 USA 119')
"Cassavetes occupa un posto a metà strada tra Hollywood e l'underground"
(Nigel Andrews su British Film Bullettin)
Un test sulle possibilità di coesistenza di una coppia incongrua, com'è quella formata dall'hippy Seymour Cassel e dalla borghese Gena Rowlands. E' il film più allegro, saltellante e strafottente di Cassavetes. La battaglia dei sessi la si gioca alla pari, fra due spostati che non sanno di esserlo, e lo scoprono nel momento in cui - dopo essersi fortunatamente incontrati - capiscono che non possono non convivere. Due uguali, prima quasi nemici. Il parallelo amore per il cinema e Humprey Bogart collega argutamente Cassavetes ai maestri della screwball comedy, e lo mette in condizione di criticare la compostezza divistica della Hollywood che affidava le sue storie d'amore ai fantocci eleganti di Lauren Bacall e di Bogart. Con una Gena Rowlands strepitosa, questo film di Cassavetes (prodotto dalla Universal) sembrerebbe diverso da altre sue opere per forma e stile. Infatti, se in tutte le sue pellicole si notano un montaggio e una costruzione del film che rompono i canoni tradizionali, in Minnie & Moskovitz si riscontra una certa classicità. Tale si esprime quando in scena c'è il personaggio di Minnie Moor, borghese convenzionale con classe e cultura, che si entusiasma per Bogart e il suo capolavoro Casablanca. Ma all'opposto c'è Moskovitz, zotico invadente, rozzo e attaccabrighe e quando appare lui si torna ad un approccio in perfetta "imperfezione" cassavetiana. Si verifica, con lo svilupparsi della trama, una fusione tra i due stili senza che uno dei due prevarichi l'altro. Tutto questo non lo giudichiamo come forma di autocensura causa produzione hollywoodiana (come aveva scritto certa critica all'epoca), ma piuttosto come una vera e propria forma di ricerca che prende origine e ha le basi nei protagonisti attori/amici. Fu uno dei film prediletti dal suo autore, che come scrive Di Giammatteo "solo attraverso una meticolosa dissezione, una sistematica derisione e un rifiuto netto di quel falso glamour hollywoodiano, il nostro può crearsi uno spazio cinematografico per quel diversissimo glamour che nasce dalla delicata, instabile, fragile accoppiata Seymour-Minnie".

Nessun commento: