di Giuseppe Vari (1964 ITA 98')
Peplum indigesto che ha il pregio di mischiare antica Roma, stregoneria, bambole voodoo, combattimenti di smutandati e orde di fantasmatici legionari zombies. Un centurione romano, dal nome che è già tutto un programma, Gaio, è invitato in Armenia per far luce sulla scomparsa di un grosso bottino di guerra e per far chiarezza anche sulle misteriose sparizioni di soldati romani...Gaio scopre che un sacerdote della Dea Osiride, il malefico Aderbale, mago e protomedico, avvalendosi di arti magiche assimilate dagli Egizi ha trasformato in zombies/fantasmi numerosi centurioni romani, sottraendo loro il bottino di guerra e schierandoli ai propri ordini, mettendo su un vero e proprio esercito di morti viventi ante-litteram...Il combattimento finale con riprese virate in seppia e filtrate con psichedelici colori blu-violacei per evidenziare l'orda zombesca è veramente un picco in basso del cinema psicotronico...peccato che per arrivarci bisogna guadare un'ora e mezza terrificantemente soporifera.
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