La morte corre sul fiume
di Charles Laughton (1955 USA 93')
Cosa troviamo in La morte corre sul fiume, titolo italiano per La notte del cacciatore? Per cominciare un interessante romanzo di David Grubb carico di reminiscenze elisabettiane. Poi l'adattamento sottile di David Agee, romanziere e sceneggiatore americano di grande talento, che vi apporta il suo folklore. Poi un attore, Robert Mitchum, che delinea un personaggio archetipico. poi un direttore della fotografia, Stanley Cortez, che dà all'immagine un tocco espressionista e da film muto del tutto insolito. Infine e soprattutto un regista, d'origine inglese, notissimo come attore e a cui il produttore ha dato carta bianca: Charles Laughton (1899-1962), di cui questa resta la sola regia. Egli ha dichiarato che prima di lanciarsi nell'avventura della regia - una regia in realtà un po' anacronistica - di La morte corre sul fiume si era immerso nell'opera muta di Griffith. E Laughton arrivò fino a scritturare per il ruolo della vecchia consolatrice Lillian Gish, da anni assente dallo schermo. Sua intenzione dichiarata era, non di cercare il simbolo, ma di ricreare un sogno. Un'opera senza tempo, che sopravviverà ad ogni moda. Gérard Mordillat vi ha visto "L'estuario cui convergono le acque correnti del cinema e le acque profonde della letteratura". E ha consigliato di immergersi in quest'opera "così come ci si inoltra nell'oscurità della poesia e della notte".
(Claude Baylie)
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