23/09/09

Divine Moments of Truth (Shpongle)

Divine Moments of Truth
Shpongle

"A differenza della causalità, la sincronicità si dimostra un fenomeno connesso principalmente con processi che si svolgono nell'inconscio. Alla psiche inconscia spazio e tempo sembrano relativi, ossia la conoscenza si trova in un continuum spaziotemporale in cui lo spazio non è più spazio e il tempo non è più tempo. Se quindi l'inconscio sviluppa e mantiene un certo potenziale alla coscienza, nasce la possibilità di percepire e conoscere eventi paralleli"
(C.G. Jung)

16/09/09

Ida Lupino

Ida Lupino
Su Fuori Orario saranno trasmessi nei prossimi giorni alcuni film di Ida Lupino, nostro personaggio simbolo, prima di tutto nota come attrice eclettica e dotata. Il suo personaggio tipo nei film degli anni Trenta e Quaranta era quello della donna decisa e volitiva, di animo nobile e temperamento forte, volta a volta eroina o pregiudicata. Scoperta da Allan Dwan (autentico regista scult autore di ben 386 film!) in "The Love Race" (1931). Indimenticabile nei ruoli drammatici che interpretò nei noir di Raoul Walsh "Strada maestra" (1940), "High Sierra - Una pallottola per Roy" (1941), "Io amo" (1946).
Ha lavorato con quasi tutti i grandi dell'epoca, da ricordare tra le sue interpretazioni anche "Sogno di prigioniero" di Henry Hathaway (1935), "Notti Messicane" di Rouben Mamoulian (1936), "La luce che si spense" di William Wellman (1939), "Il lupo dei mari" di Michael Curtiz (1941), "Fuori della nebbia" di Anatole Litvak (1941) "Neve Rossa" del leggendario Nicholas Ray (1951), "Il grande coltello" di Robert Aldrich (1955), "Quando la città dorme" di Fritz Lang (1956, "L'ultimo Buscadero" di Sam Peckinpah (1972), "Il Maligno" di Robert Fuest (1975) e "Il cibo degli Dei" di Bert I. Gordon (1976).

Nel 1949 la Warner Bros le blocca la carriera come attrice e lei, con un colpo di coda, diventa regista (però non accreditata nei titoli di testa) sostituendo Elmer Clifton in "Non abbandonarmi" di cui aveva scritto anche il soggetto.
Ida Lupino si dimostra da subito un'autrice personale, di grande polso ed ottimo mestiere e da lì a poco fonda con Oliver Jang una società di produzione che si prefigge come obiettivo di affrontare argomenti scomodi e scoprire giovani talenti.
Come regista, produttrice e sceneggiatrice incentra controcorrente i suoi film su personaggi femminili in situazioni estreme (gravi malattie, bigamia, ragazze madri, abusi familiari, donne stuprate...).
Le sue grandi regie sono: "Never Fear" (1949), "Outrage" (1950), "Hard, fast and Beautiful" (1951), "The Hitch-Hiker" (1951), "The Bigamist" (1953), "The Trouble with angels" (unica sua commedia, 1966). Il pubblico è così costretto a riflettere su tematiche anticonvenzionali e sperimenta sulla propria pelle le angosce e le violenze vissute dalle eroine sullo schermo.
Due parole su "The Hitch-Hiker", piccolo film di culto teso ed avvincente, in cui due uomini d'affari caricano sull'auto un ricercato psicopatico che li tiene poi come ostaggi. Notevole l'influenza che ha avuto su molto cinema americano successivo a cominciare ovviamente da "THe Hitcher" di R. Harmon, ma anche "Halloween" di John Carpenter, il cui psicopatico protagonista si chiama Myers come in questo film.
Nella sua carriera La Lupino ha in seguito fatto sia radio che molta televisione, ma è sempre stata colpevolmente dimenticata dalla critica ufficiale, un po' per miopia e un po' per sfortuna...

http://www.imdb.com/name/nm0526946/

http://en.wikipedia.org/wiki/Ida_Lupino

Songs for swinging larvae

Songs for swinging larvae
The Residents

15/09/09

Anémic cinéma (Marcel Duchamp)

Anémic cinéma
di Marcel Duchamp (1926 FRA 6')

Il terrorista dei generi

"Alcuni mi ritengono completamente pazzo perché tento sempre di uscire dal genere, tento di essere un terrorista del genere. Sto dentro, ma ogni tanto metto la bomba che tenta di deflagrare il genere. Infatti ne ho trascorsi tanti, di generi..."
(Lucio Fulci)

12/09/09

I peggiori film della storia del cinema

Ecco alcune sequenze tratte da alcuni dei peggiori film della storia del cinema:

1) L'esilarante, ma contemporaneamente insostenibile, apparizione di Torgo in Manos: The Hands of Fate di Harold P. Warren (1966)

"La vera arte è espressa da uno stato di disagio, qualunque esso sia"
(Renato De Vallier)

2) Gli osceni svolazzamenti del supereroe chiamato L'uomo Puma di Alberto De Martino (1980)

"Il momento in cui si riconosce la propria mancanza di talento è un vero lampo di genio" (Stanislaw Jerzy Lec)

3) Il surrealismo squinternato e ridicolo in Spermula di Charles Matton (1976)

"L'artista è un uomo che non prostituirà mai la sua arte, eccetto che per denaro"
(Henri Meyers)

11/09/09

Rapporto Confidenziale Numero 17

RAPPORTO CONFIDENZIALE NUMERO 17

ANTEPRIMA
EDITORIALE di Alessio Galbiati
Numero ricchissimo quello che vi capita di fronte agli occhi: cinquantotto pagine dedicate al cinema nelle sue molteplici forme, introdotte dallo sguardo smarrito e sospeso di Monica Vitti nella copertina di Maurizio Giuseppucci. …l’incomunicabilità di Antonioni non è poi un tema così inattuale…
Intanto Venezia volge al termine producendo, al solito, il solito smarrimento in chi guarda alla laguna da lontano (vero e proprio panico invece per chi vi è immerso fino al collo); dai segnali di fumo che giungono dal lido siamo rimasti folgorati dalla rabbia di Abel Ferrara nell’aver visto profonato uno dei suoi capolavori: «…I’m not doing the prequel to Aguirre: the Wrath of God, OK? Let me put it that way!».
Comunque di Venezia sul numero17 di RC non c’è traccia, al solito siamo persi in un percorso tutto nostro, erratici nel cinema e nella sua storia, cercando ogni volta di tessere un legame con la nostra stessa storia, alla ricerca di un senso delle cose che non necessariamente esiste.
Insomma,
Buon lettura…
SOMMARIO

04 La copertina. Maurizio Giuseppucci
05 Editoriale di Alessio Galbiati
06 Brevi. appunti sparsi di immagini in movimento di Alessio Galbiati e Roberto Rippa
07 DOC3: il documentario in televisione. Intervista a Lorenzo Hendel e Luca Franco di Alessio Galbiati
12 LINGUA DI CELLULOIDE La grande bouffe cineparole di Ugo Perri
16 RC SPECIALE. SECONDA PARTE
AUGUSTO TRETTI, o dell’anarchica innocenza di un irregolare del cinema italiano a cura di Alessio Galbiati e Roberto Rippa
La legge della tromba di Alessio Galbiati 17
Alcuni giudizi sul film La legge della tromba 21
Filmografia sintetica 23
Resistenza e cinema: Augusto Tretti racconta di Lorisa Andreoli 24
27 Ivan Zuccon e l’imponderabile fascino dell’orrore di Alessandra Cavisi
29 RC SPECIALE. 62° Festival del film Locarno 5-15|08|2009 a cura di Roberto Rippa
LOCARNO 62. Brevi cronache dal Festival internazionale del film di Locarno 2009 di Roberto Rippa 31
CONCORSO INTERNAZIONALE
Akadimia Platonos > Filippos Tsitos 32
Buben, Baraban > Aleksei Mizgiryov 33
La donation > Bernard Émond 34
Nothing Personal > Urszula Antoniak 35
ICI et AILLEURS
Dirty Paradise > Daniel Schweizer 36
Itiburtinoterzo > Roberta Torre 37
CONCORSO CINEASTI DEL PRESENTE
October Country > Michael Palmieri e Donal Mosher 38
Todos mienten > Matías Piñeiro 39
Intervista a Matías Piñeiro di Roberto Rippa 40
45 Rosso come il cielo di Alessio Galbiati
46 Accolti a braccia chiuse. Il cinema di Alvaro Bizzarri di Donato Di Blasi
48 SECONDI POSTI IN PIEDI. Carlinghe Roventi. The Stewardesses - Le assistenti di volo in 3D di Al Silliman Jr.di Roberto Rippa
49 LO SCHERMO NEGATO. Loren Cass di Roberto Rippa
50 Il medico della mutua di Samuele Lanzarotti
52 ABDICAZIONI. L`archivio letterario di Rapporto Confidenziale a cura di Luca Salvatore
Epicleti di Gian Paolo Guerini 52
Sbrigare il soggettile. Forsennare l’insensato. Anti-strofi. Maquillage, - impostura di Luca Salvatore 53
[Archi di] Pietra di Chiara Daino 54
Paolo Fichera 56
57 www.rapportoconfidenziale.org

Free download 8,4 mB 3.7 mB

09/09/09

Eraserhead (David Lynch)

Eraserhead
di David Lynch (1977 USA 89')


Edizione in dvd dalla Rarovideo per il primo lungometraggio di David Lynch, iniziato nel '72 e terminato solo nel '76...questo film ha provocato in chiunque lo abbia visto reazioni inusuali, fossero positive o negative: più di un critico ha parlato del film come di un'opera indefinibile, priva di riferimenti nell'ambito della storia del cinema, insomma un film da "vivere", piuttosto che da "vedere" nel senso tradizionale.
Perfino Stanley Kubrick lo ha adorato, dichiarando a più riprese che gli sarebbe piaciuto esserne stato il creatore… La struttura di Eraserhead é quella onirica, in cui é impossibile separare la realtà dal sogno e il sonno dalla veglia. In tal contesto, Lynch apre squarci nel tessuto narrativo che non hanno lo scopo di far progredire il racconto, ma che appaiono piuttosto come "intensificazioni" di particolari stati d'animo o sensazioni dei protagonisti, tutti in qualche modo segnati da scompensi fisici o mentali. Molto innovativa é la sperimentazione fatta con il suono, questo grazie alla collaborazione tra lo stesso Lynch e Alan Splet, tecnico del suono di grande inventiva: il suono e le immagini vengono ad essere disgiunti, provenienti da un altrove senza referenti, ciò che vediamo sullo schermo per la prima volta non é in alcun modo rafforzato o sostenuto dai suoni uditi. Il regista crea disagio ed estraneità nello spettatore attraverso una sapiente dilatazione dei tempi e degli spazi, sino a rendere insolitamente alien(ant)i ambienti normalmente familiari. L'universo post-industriale da incubo del film, in cui si muove il tormentato ed impaurito protagonista Henry (il mai abbastanza compianto Jack Nance), contiene molte ossessioni future di Lynch: la finestra murata; le montagnole di terriccio di supporto a sterpi che crescono sui mobili; il parto corrotto; la nascita cruenta da buchi ribollenti, grondanti e minacciosi; le forme viventi a metà tra feti e spermatozoi; il tradimento; la colpa e la punizione (la testa del protagonista sfracellata da cui si fabbricano gomme da cancellare da apporre sopra le matite, é anche all'origine del titolo del film). Inutile cercare di raccontarne la trama o le innumerevoli trovate geniali…una stupefacente allucinazione...

“Mi piace intrufolarmi nel subconscio della gente. Tuffarmi in quello spazio infinito che si trova dietro le loro facce. Farmi domande su quel che pensano, su cosa sentono. Lo trovo affascinante. Avrei voluto fare lo psichiatra. Non c’è niente di più straordinario che osservare e parlare a persone psicologicamente perturbate. Mi piace la loro compagnia.”
(David Lynch)

06/09/09

Etichetta con il prezzo sui sogni degli uomini

"Questo è il vero genio del capitalismo: impacchettare, mettere l'etichetta con il prezzo sui sogni degli uomini. Mai valutarci al di sopra della nostra mediocrità...Con quanta precisione l'America ha valutato l'uomo, riducendolo al benessere, mettendo pace tra i desideri umani e l'appagamento."
(George Steiner)

La verità estatica

Sono sempre stato interessato alla differenza tra "fatto" e "verità". E ho sempre sentito che esiste qualcosa come una verità più profonda. Esiste nel cinema, e la chiamerei "verità estatica". È più o meno come in poesia. Quando leggi una grande poesia, senti immediatamente, nel tuo cuore, nelle tue budella, che c'è una profonda, inerente verità, una verità estatica......essa è misteriosa ed elusiva, e può essere colta solo per mezzo di invenzione e immaginazione e stilizzazione...
(Werner Herzog)

Foto Burning Man Festival

04/09/09

A bucket of blood (Roger Corman)

A bucket of blood
di Roger Corman (1959 USA 66')

Delizioso B-movie tra l'horror e la parodia grottesca, che sbeffeggia i poeti della Beat Generation (alla Allen Ginsberg...) e titilla le pulsioni sotterranee del pubblico cinematografico degli anni Cinquanta, come pochi altri film del periodo hanno saputo fare. Il protagonista si chiama Walter Paisley ed è un cameriere frustrato, che serve ai tavoli di un locale alla moda, ma in realtà ambisce ad inserirsi nell'ambiente degli artistoidi che lo frequentano, con in testa l'idea fissa che "tutto quello che esiste passa per l'occhio dell'artista". Il problema è che Paisley è assolutamente incapace di scolpire la creta, un aiuto gli viene però dall'uccisione involontaria di un gatto...il gatto accoltellato, nella sua mente perversa, diviene il nucleo per una colata di plastilina, che lo porta così a creare un'ambigua opera prima. Il carattere provocatorio, malsano e sovversivo di questa scultura non può far altro che sconvolgere il gruppo di artisti e perditempo beatnicks, che frequentano il locale notturno. In poco tempo l'ex cameriere diviene un'artista di successo e si aggira felice nella notte con la sua bacchetta zen. L'emozione dell'assassinio e l'urgenza di creare un nuovo osannato capolavoro lo porteranno ad uccidere diverse persone, per poi ricoprirle di plastilina. Le sue opere, con come filo conduttore la morte violenta, provocheranno scompiglio nella comunità artistica della città, in quanto portatrici inequivocabili "dell'espressione dell'uomo moderno che prova pena per sé stesso". Numerosi gli spunti umoristici della pellicola nel tratteggiare le situazioni e i caratteri, indimenticabili fra tutti la figura e le rime del poeta, che in definitiva nessuno ascolta e nessuno capisce. Lo stile secco e le componenti exploitation del film non possono che far nascere nel nostro animo cinefilo una struggente nostalgia per lo spensierato periodo dei drive-in. Rimasto per molto tempo inspiegabilmente inedito in Italia A bucket of blood è ora finalmente disponibile sottotitolato...ed è da non perdere visto che si tratta di un assoluto gioiellino, che il genio di Corman ha creato in soli cinque giorni di riprese.

02/09/09

Il castigo dell'orgoglio e Colombotto Rosso

A quei meravigliosi tempi quando
rigogliosa fiorì la Teologia
con energia, raccontano che un giorno
un dottor, fra i più grandi - dopo avere
sforzato i cuori indifferenti; averli
rimescolati nelle loro nere
profondità; dopo aver superato
strani sentieri alle celesti glorie;
che lui stesso ignorava, a cui soltanto
puri Spiriti forse eran venuti -
come chi sale troppo in alto, preso
dal panico, esclamò, vinto e esaltato
da un orgoglio satanico: "Gesù,
o piccolo Gesù, t'ho posto in alto!
Ma se attaccarti nel tuo lato debole
voluto avessi, l'ignominia tua
sarebbe stata pari alla tua gloria,
e tu saresti un feto derisorio!".
Subito la ragione lo lasciò.
D'un nero velo si coprì la fiamma
di quel sole; irruppe tutto il caos
in quella intelligenza, un tempo vivo
tempio, in cui tutto era ordine e opulenza,
e sotto i cui soffitti tanto fasto
aveva scintillato. In lui il silenzio
prese dimora con la notte, come
in una cella la cui chiave è persa.
Da allora egli fu simile alle bestie
di strada, e quando andava ciecamente
per le campagne, senza riconoscere
le estati dagli inverni, sporco, inutile,
brutto come una cosa logorata,
zimbello era, e la gioia dei ragazzi.
(Charles Baudelaire)

Opera di Colombotto Rosso

Le Osterie (Alda Merini)

Le Osterie

A me piacciono gli anfratti bui
delle osterie dormienti
dove la gente culmina nell'eccesso del canto,
a me piacciono le cose bestemmiate e leggere,
e i calici di vino profondi,
dove la mente esulta,
livello di magico pensiero.
Troppo sciocco è piangere sopra un amore perduto
malvissuto e scostante,
meglio l'acre vapore del vino
indenne,
meglio l'ubriacatura del genio,
meglio sì meglio
l'indagine sorda delle scorrevolezze di vite.
(Alda Merini)
Citazione e omaggio al blog di Dada