Faces
di John Cassavetes (1968 USA 130')
Uscito nel 1968 Faces è stato uno dei rari film indipendenti che ha avuto oltre ad un'ottima critica, anche un buon successo commerciale. Per pagarne le spese Cassavetes recita ad Hollywood in film come Quella sporca dozzina e Rosemary's Baby (proprio come faceva Orson Welles). In Faces c'è un realismo anomalo che si immerge radicalmente nel quotidiano. Tutto questo si può concretizzare con l'apporto di attori/amici per realizzare un "progetto comune". Il tema di Faces è il matrimonio, e si rivela subito inesauribile: una volta che le situazioni-tipo sono sottoposte al vaglio degli attori, questi prendono a confrontarsi tra loro, a raccontarsi in prima persona, sconfinando dal tema del matrimonio a quelli collaterali della paura, della frustrazione, della solitudine, in un universo disumano. In Faces il test è quello del tradimento di un marito, cui finisce per corrispondere un parallelo tradimento della moglie. Su questo canovaccio banalissimo gli attori investono le loro personali reazioni e si rivelano a se stessi scena per scena, facendo evolvere la vicenda con l'evoluzione di se stessi. Protagonista: la famiglia borghese. In questo spaccato di piccola borghesia americana Cassavetes non segue il solito principio di narrazione, ma la trama del film si sviluppa in un susseguirsi casuale di eventi. "Gli attori si agitano, gridano, ridono e soprattutto parlano sullo schermo, non fingono la replica di rumori e furori di un'esistenza e di una storia situata fuori dal film e che essi mimerebbero solo per necessità di spettacolo, sono loro il film...le loro smanie, le loro ebbrezze fanno il film" (J.L. Comolli) Faces è uno dei film più celebri del regista per l'uso innovativo del linguaggio cinematografico. La colonna sonora, per esempio, passa da lunghe pause di silenzio a scoppi di risate isteriche. Sul set Cassavetes riesce a liberare le personalità degli attori, solitamente censurate dalla loro professionalità....un film simbolo/culto per Scaglie.
06/01/11
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