20/10/07

Repulsion

Repulsion
di Roman Polanski
(1965 GB 104’)

Repulsion descrive la lenta discesa della protagonista, una perfetta Catherine Deneuve, verso la dissociazione psichica. Il film, e qui sta la sua grandezza e unicità, è tutto incentrato sulla descrizione del paesaggio del cervello della protagonista, in una atmosfera ambigua, sospesa continuamente tra allucinazione e realtà e tra sogno e vita, che Polanski ritroverà anche in certi suoi film successivi quali "Rosemary’s baby" e "L’inquilino del terzo piano".
La caduta nel vortice della schizofrenia è provocata dall’aggressività e dall’oppressione del microcosmo sociale in cui la ragazza è costretta a vivere in una Londra di vie squallide e malinconiche tavole calde. Qualcosa nella sua infanzia, di cui il film recupera solo un’inquietante fotografia di famiglia, ha bloccato il normale sviluppo della sua mente probabilmente a causa della sconvolgente angoscia provocata da un rapporto edipico irrisolto. La protagonista rifiuta il mondo e le sue leggi, ma soprattutto prova repulsione e orrore verso il contatto sessuale e verso l’uomo. La molla che fa scattare la sua discesa verso i meandri della follia è il rimanere da sola nell’appartamento, ambiente chiuso che diventa una sorta di grembo materno primordiale, ricordando la sala da pranzo de "L’angelo Sterminatore" di Bunuel o l’Overlook Hotel di "Shining". Una nicchia però non esente dalle intrusioni esterne a cui la protagonista reagisce ancestralmente con l’omicidio. L’appartamento è vivo nella mente della protagonista, si dilata e si prolunga, dalle crepe dei muri escono mani che vorrebbero abusare della ragazza, dagli anfratti escono fantasmi che cercano di violentarla. Interessante è anche l’immagine che Polanski dà dei vicini di casa che accorrono e commentano inutilmente o scioccamente la tragedia, emblema dell’assunto sartriano "l’inferno sono gli altri".
La follia per Polanski fa paura perché l’individuo sa di arrivare attraverso essa a sé stesso, raggiungendo così la propria essenza in aperta ribellione e in fuga dalle leggi repressive e frustranti della società borghese.

"Mi vorresti dire, per favore, che strada devo prendere per uscire di qui?"
"Dipende in buona parte da dove vuoi andare" rispose il Gatto
"Qua o là, non ha grande importanza per me..."
"E allora, non ha importanza che tu prenda una strada o un'altra"
(Lewis Carrol da Alice nel paese delle meraviglie)

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