Nosferatu
di Friedrich W. Murnau
(1922 GER 63')
con Max Schreck, Gustav von Wangenheim, Greta Schroeder, Alexander Granach
Autentico cult movie di mezzanotte, liberamente ispirato al "Dracula" di Bram Stoker. Si inscrive nell'espressionismo tedesco e, come questo movimento si proponeva, riesce a cogliere effetti che si pongono al di là del fotografabile svelando il volto nascosto ed oscuro del reale.
L'atmosfera inquietante e spettrale è stata ottenuta sfruttando al meglio la tecnica cinematografica: utilizzo di pellicola in negativo, angolazioni particolari, passo uno, modificazione dei procedimenti di stampa.
Il film è ricco di richiami metaforici (la jena, la tela del ragno sulla nave per esempio richiamano la presenza del vampiro) e simbolici (il castello come traduzione in termini spaziali dell'io freudiano, il ponte come soglia della trasgressione, l'acqua come veicolo degli istinti, l'attesa e il sacrificio di Ellen come spia dell'ambivalenza dei sentimenti).
Le interpretazioni date dai critici al film sono state molteplici, da alcuni è stato visto come rappresentazione dell'istinto di morte che si nasconde nell'uomo civilizzato; da altri è stato trasformato in una riflessione metafisica sul Male e sul Nulla; da altri ancora visto in chiave psicanalitica come un viaggio iniziatico al centro dell'inconscio, un perturbante appuntamento col proprio doppio demoniaco.
Nosferatu...Sinfonia in grigio...così il titolo originale...è anche una metafora della tirannia, dell'imponente avanzare del Male e del suo rappresentante.
Profetico in tal senso pensando al nazismo e ad Hitler che, di lì a poco, avrebbero sconvolto la Germania.
Da elogiare Max Schreck, nella parte del conte Orlok decisamente il più inquietante e pauroso Dracula mai visto sullo schermo, orrendo vampiro avvolto in una vestaglia nera e caratterizzato da un disgustoso aspetto rattiforme, ancora oggi ben impresso nel nostro immaginario.
Intorno alla figura del Conte Orlok (il nome fu cambiato da Dracula a Orlok per problemi di diritti) aleggiano numerose arcane leggende; secondo alcuni, sotto il trucco mostruoso del conte Orlok non si celerebbe Schreck, ma lo stesso Murnau, resosi irriconoscibile. Altri sostengono che Murnau si sia recato nei Carpazi per cercare un vero vampiro e lo abbia trovato. Le bizzarre leggende sono state alimentate nel tempo anche a causa della curiosa coincidenza legata al significato del nome Max Schreck che, in tedesco, equivale a dire "Massimo Spavento".
In realtà, benché la coincidenza del nome sia curiosa (e sia stata peraltro sfruttata dallo stesso Murnau), l'ipotesi dello Schreck attore sembra essere confermata dagli annali di teatro, dove tra i protagonisti minori vi sono citazioni riguardanti un tale Max Schreck, che nelle foto d'epoca appare sorridente ma sinistramente somigliante al conte Orlok...sarà vero?
Alla storia della lavorazione del film è dedicata una soporifera pellicola del 2000 del regista E. Elias Mehrige (anni prima enfant prodige dell'underground con il delirante Begotten), dal titolo "L'ombra del vampiro", nella quale Murnau è interpretato da John Malkovich e Schreck da Willem Dafoe. Nella versione fornita dalla pellicola si cavalca l'ipotesi che Max Schreck fosse un vero e proprio vampiro e non un attore. Ai posteri l'ardua sentenza...
31/10/07
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