19/10/07

KINSKI/HERZOG

Kinski, il mio nemico più caro
di Werner Herzog
(1999 UK/GER/FIN/USA 95')

Il regista Herzog torna nella casa di Monaco dove, intorno al 1955 visse con Klaus Kinski, interprete in seguito di 5 suoi film, e si reca sui luoghi dove li girò (Perù, Rio delle Amazzoni…), incontrando nel suo viaggio a ritroso attori e persone che conobbero l’attore (scomparso nel ’91).
Con uno stile documentaristico e poetico allo stesso tempo, il regista racconta l’incredibile storia della sua infernale amicizia con Kinski. Condottiero, folle, spia, soldato, santo…Kinski poteva incarnare tanti personaggi, tutti con un’intensità e una forza prodigiose, forse riusciva a raggiungere tali vette di espressività proprio grazie al suo carattere estremo, irascibile, permaloso, egomaniaco, continuamente in preda a crisi d’ira…a causa della sua intrattabilità ha lavorato molto come comparsa nella serie B del cinema, spesso ricordato solo per la sua parte in "Per qualche dollaro in più" di Leone (Eastwood si accende un fiammifero sulla sua gobba scatenandone le ire…), ma i cinque film girati con Herzog sono veri capolavori: Aguirre, Nosferatu, Fitzcarraldo, Woyzeck e Cobra Verde.
Herzog è stato l’unico in grado di “domare” l’istinto distruttivo e il comportamento “folle” di Kinski, riuscendo a metterlo al servizio dei suoi film (tutto questo con incredibili peripezie: per fargli terminare la lavorazione di un film arrivò persino a puntargli contro un’arma carica!!!).
Ma da questo splendido documentario emerge anche il peculiare modo di fare cinema di Herzog: un cinema vissuto sulla propria pelle (regista/guerriero), titanico, incentrato su uomini che hanno affrontato e superato esperienze estreme, alla continua ricerca delle radici del mito.

"Tutto quello che posso dire è che sono sicuro che i miei film incontrino persone, da qualche parte, che sono ancora ardenti,vive. Bisogna provare che esistiamo ancora! A volte incontro queste persone quando escono dal cinema dopo un mio film. Ma io non cerco "relitti di umanità" come molti hanno detto, ma l'uomo autonomo, forte. Chi ha avuto paura vede di più. Forse cerco cose utopiche, spazio per l'onore e il rispetto umani, paesaggi non ancora offesi, pianeti che non esistono, paesaggi sognati. Molto pochi cercano oggi quelle immagini che corrispondono al tempo in cui viviamo, che ti possono far capire te stesso, la tua posizione attuale, il nostro stato di civiltà. Io sono uno di quelli che tenta di trovare quelle immagini."
(Werner Herzog)


"Non si può in verità definire la nozione di genio in sé, dato che è prima di tutto un'idea romantica e perciò deve essere maneggiata con prudenza. E tuttavia, io oso chiamare Kinski genio, benché questa formulazione sia "istintiva": lo si vede, lo si sente fin dal momento in cui appare...Kinski ha una sensibilità esacerbata, per noi inconcepibile. E poiché questa sensibilità è più sviluppata, essa è più reattiva e le sue manifestazioni sono più intense. Ciò evidentemente ci spaventa, perché non vi siamo abituati: non è previsto nella nostra società. Kinski non è "previsto". E' una tradizione storica, e costante, considerare questo genere di sensibilità come anormale. L'osservazione che Kinski sia "pazzo" si giustifica solo da un punto di vista piccolo-borghese e meschino; io credo che di fatto siano gli altri ad essere "pazzi". Kinski riunisce per noi delle contraddizioni inconiugabili, le opposizioni più selvagge e inimmaginabili. sono convinto che l'enorme potenza di Kinski venga da queste contraddizioni che si urtano, da questi formidabili campi di forze in movimento. Emana da Kinski un irradiamento erotico intenso, ma ciò che mi appassiona, prima di tutto, è la sua "aura" di attore. Io lo giudico solo davanti alla macchina da presa: è l'attore più affascinante che conosca."
(Werner Herzog)

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