Eraserhead
La mente che cancella
di David Lynch
(1967 USA 89')
con Jack Nance, Charlotte Stewart, Jack Fisk
Primo lungometraggio di David Lynch, iniziato nel '72 e terminato solo nel '76, questo film ha provocato in chiunque lo abbia visto reazioni inusuali, fossero positive o negative: più di un critico ha parlato del film come di un'opera indefinibile, priva di riferimenti nell'ambito della storia del cinema, insomma un film da "vivere", piuttosto che da "vedere" nel senso tradizionale.
Perfino Stanley Kubrick lo ha adorato, dichiarando a più riprese che gli sarebbe piaciuto esserne stato il creatore… La struttura di Eraserhead é quella onirica, in cui é impossibile separare la realtà dal sogno e il sonno dalla veglia. In tal contesto, Lynch apre squarci nel tessuto narrativo che non hanno lo scopo di far progredire il racconto, ma che appaiono piuttosto come "intensificazioni" di particolari stati d'animo o sensazioni dei protagonisti, tutti in qualche modo segnati da scompensi fisici o mentali. Molto innovativa é la sperimentazione fatta con il suono, questo grazie alla collaborazione tra lo stesso Lynch e Alan Splet, tecnico del suono di grande inventiva: il suono e le immagini vengono ad essere disgiunti, provenienti da un altrove senza referenti, ciò che vediamo sullo schermo per la prima volta non é in alcun modo rafforzato o sostenuto dai suoni uditi. Il regista crea disagio ed estraneità nello spettatore attraverso una sapiente dilatazione dei tempi e degli spazi, sino a rendere insolitamente alien(ant)i ambienti normalmente familiari. L'universo post-industriale da incubo del film, in cui si muove il tormentato ed impaurito protagonista Henry (il mai abbastanza compianto Jack Nance), contiene molte ossessioni future di Lynch: la finestra murata; le montagnole di terriccio di supporto a sterpi che crescono sui mobili; il parto corrotto; la nascita cruenta da buchi ribollenti, grondanti e minacciosi; le forme viventi a metà tra feti e spermatozoi; il tradimento; la colpa e la punizione (la testa del protagonista sfracellata da cui si fabbricano gomme da cancellare da apporre sopra le matite, é anche all'origine del titolo del film). Inutile cercare di raccontarne la trama o le innumerevoli trovate geniali…una stupefacente allucinazione...
“Mi piace intrufolarmi nel subconscio della gente. Tuffarmi in quello spazio infinito che si trova dietro le loro facce. Farmi domande su quel che pensano, su cosa sentono. Lo trovo affascinante. Avrei voluto fare lo psichiatra. Non c’è niente di più straordinario che osservare e parlare a persone psicologicamente perturbate. Mi piace la loro compagnia.”
(David Lynch)
19/10/07
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