Island of Lost Souls
di Erle C. Kenton (1932 USA 70')
Si tratta di un classico del cinema horror, in Italia praticamente sconosciuto, prima perfetta trasposizione cinematografica del romanzo "L'isola del Dottor Moreau" di H.G. Wells. Il film si avvale di un'atmosfera claustrofobica e inquietante e di trucchi di make-up veramente notevoli per l'epoca. Spicca la magistrale interpretazione di Charles Laughton nel ruolo del mefistofelico Dottor Moreau, che, nella sua stazione sperimentale di investigazioni biologiche insediata su un isola misteriosa, studia il modo di trapiantare tessuti da un animale ad un altro, allo scopo di penetrare e comprendere il mistero della creazione divina. La sua utopia è di dare vita, partendo da bestie, ad autentici esseri umani, scoprendo i limiti estremi della plasticità della forma umana, non solo però ricercando una metamorfosi morfologica, ma anche perseguendo una trasformazione degli istinti. Il personaggio del dottor Moreau, vestito di bianco e armato di frusta e arroganza, non può non essere visto come una metafora del potere colonialista e imperialista, che penetra con violenza tra i "selvaggi" del Terzo Mondo, volendone ottenere il controllo totale. Altra figura chiave del film è quella di Lota, affascinante donna-pantera, interpretata dalla splendida Kathleen Burke, creatura complessa dotata di sentimenti umani, che si innamora del naufrago protagonista, ma in cui la carne animale sta inequivocabilmente ritornando (le mani si stanno tramutando in artigli felini). Ma ciò che rimane maggiormente impresso nell'immaginario è il bizzarro bestiario che si rifugia nella foresta, composto dagli incroci sperimentali andati male. Creature tormentate, in parte uomini in parte bestie, che sono tornate sotto il dominio dell'istinto bestiale, tenute sotto controllo da una Legge (non camminare su quattro zampe, non mangiare la carne, non versare sangue) e da un rituale officiato dal dottore o dal suo perfido aiutante, interpretato da Bela Lugosi. Nel film gli uomini-bestia, creature apparentemente illogiche e deliranti, risultano però dotati di maggiore umanità degli esseri umani protagonisti, mostruosamente avidi e spietati. Le immagini di vivisezione e di tortura nella "House of Pain" dell'isola, peraltro più suggerite che mostrate nel film, gli hanno valso il bando permanente per decenni dalle proiezioni pubbliche in Gran Bretagna e risultano tuttora impressionanti per le urla strazianti e "intimamente umane" delle vittime. Il finale (che potete vedere nel clip sopra) con la rivolta degli uomini-bestia e la giusta punizione del dottore è un momento di cinema indimenticabile. Per Michael Weldon, autore della monumentale "The Psychotronic Encyclopedia of Film", Island of Lost Souls è probabilmente il miglior film horror mai creato.
"Figure ossessionanti di donne cicalavano alle mie spalle, uomini di dubbia fede mi sbirciavano con diffidenza, operai malmessi e sofferenti mi oltrepassavano frettolosamente dilaniati da continui colpi di tosse, vecchi malinconici mi sfioravano biascicando frasi sconnesse e quelle frotte di ragazzi sparuti e beffardi! Mi rifugiavo in una chiesa ma senza incontrare la pace cui aspiravo, le parole del predicatore assomigliavano agli sproloqui dell'Araldo della Legge. Allora entravo in una biblioteca e le teste chine sui libri mi apparivano come quelle di esseri in paziente attesa della preda. Un disgusto particolare mi suscitavano le facce anonime della gente che popolava treni e omnibus, per me ancora più estranei e più freddi dei corpi inanimati, e quindi non osavo intraprendere il minimo viaggio senza esser certo che sarei stato solo."
(dal libro L'isola del dottor Moreau di H.G.Wells)
(dal libro L'isola del dottor Moreau di H.G.Wells)
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