17/12/09

Rapporto Confidenziale Numero 20

RAPPORTO CONFIDENZIALE. rivista digitale di cultura cinematografica
NUMERO20 | DICEMBRE’09


free download 12,9mb | 5,62mb | ANTEPRIMA

EDITORIALE di Alessio Galbiati

«L’attuale crisi delle democrazie borghesi implica una crisi delle condizioni determinanti per l’esposizione di coloro che governano. Le democrazie espongono colui che governa immediatamente, con la sua persona, e lo espongono di fronte ai rappresentanti del popolo. Il parlamento è il suo pubblico! Con le innovazioni delle apparecchiature di ripresa, che permettono di far sentire, e poco dopo di far vedere, l’oratore a un numero illimitato di spettatori, l’esposizione dell’uomo politico di fronte a queste apparecchiature di ripresa assume un ruolo di primo piano. Si svuotano i parlamenti, contemporaneamente ai teatri. La radio e il cinema modificano non soltanto la funzione dell’interprete professionista ma anche, e allo stesso titolo, quella di coloro che, come i governanti interpretano se stessi. L’orientamento di questa modificazione è lo stesso, a parte i diversi compiti particolari, per l’interprete cinematografico e per colui che governa. Esso persegue la produzione di prestazioni verificabili, anzi adottabili, in determinate condizioni sociali. Ciò ha come risultato una nuova selezione, una selezione che avviene di fronte all’apparecchiatura; da questa selezione escono vincitori il divo e il dittatore».
Walter Benjamin,
L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, Einaudi, Torino 1966, nota 20, p.53.

«Il problema primo è rendersi conto che ogni critica rischia di essere la freccia che Stallio e Ollio si portano a spasso per il labirinto. La freccia, segno di ogni mascheramento ideologico. Il problema primo del labirinto è di essere aperto all’infinito, senza limiti, come in mille modi ha mostrato Borges; per cui appunto anche una freccia piantata per terra è in realtà sospesa nella mancanza di senso».
(Storia del) Falcone in Il falcone maltese. Anno III – n° 8 – gennaio 1976, p.43.

Nemmeno mi pare possibile, ma Rapporto Confidenziale esiste da due anni. Tanti? Pochi? Non saprei.
In questo arco di tempo abbiamo fondamentalmente costruito una casa, un luogo dove poter parlare di cinema in totale libertà. Il termine è abusato e fuorviante, con esso intendo l’applicazione costante del proprio libero arbitrio, che non sempre è un qualcosa di democratico. L’emancipazione dal cinema in quanto prodotto commerciale è essenziale per ri-portare a nuova vita un’arte sempre più svilita dall’industria che la produce; per questo del mercato, delle novità e del box office non trovate traccia su Rapporto Confidenziale.
Due anni sono inevitabilmente un nuovo inizio.

Buona visione.


SOMMARIO del NUMERO20

04 La copertina di Max Trudolubov

05 Editoriale di Alessio Galbiati

06 BREVI appunti sparsi di immagini in movimento di Alessio Galbiati e Roberto Rippa

07 Conversazione con Carmine Amoroso di Alessio Galbiati
12 •
Come mi vuoi (1996)Cover Boy. L’ultima rivoluzione (2007)

15 LINGUA DI CELLULOIDE I MOSTRI (Dino Risi) cineparole di Ugo Perri

16 Un prophète di Roberto Rippa

17 A Serious Man di Roberto Rippa

18 Tg1 Tam Tam: «Heidi, Goldrake, Harlock and Co.» – 5/Aprile/1979 di Mario Verger

24 Video Letter: quando il video diventa coscienza di Francesco Bertocco / DIGICULT

28 Nìguri di Alessio Galbiati
29
Conversazione con Antonio Martino di Alessio Galbiati

34 L’ELENCO DI n COSE – classificazione enciclopedica del nulla #2 a cura di Gregory Arkadin
ANTI AUGURI. 9 film necessari per uscire mentalmente indenni dal Natale.

38 Scerbanenco by Numbers di Alessio Galbiati
39
Intervista a Stefano Giulidori, regista di Scerbanenco by Numbers di Alessio Galbiati

44 ABDICAZIONI. l’archivio letterario di Rapporto Confidenziale a cura di Luca Salvatore
William S. BurroughsLo chiamavano il prete

Nessun commento: