17/01/10

Superman vuole uccidere Jessie (Vaclav Vorlicek)

Superman vuole uccidere Jessie
di Vaclav Vorlicek
(1966 CEC 79')

Deliziosa commistione tra cinema e fumetto, intrisa di frizzante leggerezza e sagace umorismo, sorprendentemente proveniente dalla Cecoslovacchia comunista degli anni Sessanta. Un film che ha gettato le basi per creare un linguaggio combinato tra cinema e comics ed ha influenzato molto cinema degli anni a venire, sia per quanto riguarda gli adattamenti cinematografici di strisce a fumetti (Batman, Superman, Wonder Woman...), sia quel filone soft-erotico fantascientifico che origina da Barbarella. Nella pellicola una scienziata ha scoperto il modo di analizzare i sogni tramite un complesso macchinario di sua invenzione (visualizzandoli addirittura su monitor) e ha anche creato un siero che dovrebbe permettere di rimuovere dai sogni stessi tutti gli elementi che possono essere considerati scomodi o moralmente inaccettabili. Il siero ha però l'indesiderato effetto collaterale di materializzare tali imbarazzanti elementi nella vita reale. Il marito, anche lui scienziato, è invece alla ricerca di un'invenzione che lo renda celebre e, leggendo una striscia di fumetti, si appassiona all'idea di poter creare degli utilissimi guanti anti-gravitazionali. L'influenza dei fumetti, specie della protagonista Jessie, turba i sogni dell'uomo e gli esperimenti della moglie (fatti a sua insaputa) porteranno alla comparsa nel mondo reale dei tre protagonisti della striscia: l'eroina Jessie, una bionda mozzafiato dalle cosce lunghissime che gira seminuda scatenando il panico intorno a sé (interpretata da una splendida Olga Schoberova); un muscoloso Superman che grugnisce e distrugge tutto quello che gli si para davanti (ma suona magnificamente Mozart al pianoforte) e un sadico cowboy che ha il vizio di fare ostaggi e rubare i biberon ai bambini (!). La continua battaglia, fatta di fantasiosi inseguimenti e botte da orbi, tra Jessie e i due bruti fornirà il pretesto per un'interminabile serie di surreali gags molto divertenti, spesso realmente girate tra le strade di Praga in mezzo a passanti inconsapevoli e montate servendosi delle tecniche del cinema muto. Tra lo scienziato e Jessie nascerà una relazione esplosiva e condita di un erotismo degno dei fumetti di Eric Stanton. Il film si fa notare anche per le accattivanti scenografie pop, per l'azzeccata colonna sonora jazzata e per la geniale trovata che fa sì che i personaggi materializzati comunichino attraverso le tipiche nuvolette dei comics. Il regista poi, sotto l'apparenza leggera e sbarazzina, prende ironicamente di mira la psicanalisi, la censura e l'ossessione del controllo tipica dei regimi, affermando con vigore l'importanza della libertà della fantasia e del sogno e propugnando l'immaginazione al potere. Per la versione italiana del film vennero girate appositamente alcune sequenze (con castelli, scheletri e ragnatele, in cui alcune giovani vengono tenute legate e torturate dai due bruti), che sembrano fuoriuscite da Spider Baby e sono dotate di un tocco di erotismo gotico degno di Jess Franco. L'edizione italiana aveva anche un diverso finale, molto più piccante, ma meno poetico rispetto alla versione originale. Sequenza scult: la seriosa analisi da parte dell'intellighenzia scientifica del surreale sogno di una mucca.
Recensione su Tomobiki

Nessun commento: