21/01/10

Programmazione Cinema Febbraio 2010 Scaglie

Gennaio Cinema 2010 Scaglie

Domenica 7 Febbraio ore 21.30
The Limits of Control
di Jim Jarmush
(2009 USA/GIAP 116')

“Un esperimento di cinema straordinario, opulente e ascetico, semplice e filosofico, laconico e elegiaco, una meditazione dell’estremo oriente con elementi western e road movie. E’ come se Wong Kar-Wai si fosse messo assieme a Aki Kaurismaki con padrini Orson Welles e Wim Wenders padrini” (C. Tillman). Jim Jarmush torna sulle orme del suo Ghost Dog e dichiara “abbiamo provato a realizzare un film che sembrasse un sogno, ed a tante persone piace così. In molti cercano nei miei film qualcosa che in realtà non c’è. Io parlo attraverso i miei lavori, non mi pare giusto spiegarli, né mi faccio condizionare da ciò che gli altri si aspettano da me, anzi leggo sempre prima le critiche negative perché mi interessa prima di tutto la percezione che hanno dei miei film chi è molto lontano dalla mia sensibilità”.

Domenica 14 Febbraio ore 21.30
I visitatori
di Elia Kazan
(1972 USA 88’)

Kazan anticipa il cinema contemporaneo raccontando di un reduce dal Vietnam (interpretazione d’esordio di James Woods) che vive in una villa isolata del New England con il suocero, la moglie e un figlio. Ad inizio film la famigliola riceve la visita inattesa di due ex commilitoni, che scopriamo essere stati da lui denunciati in Vietnam per lo stupro di una sedicenne vietnamita, poi uccisa. Straordinaria riflessione sul potere della guerra di distruggere gli esseri umani sopravvissuti, girata a basso costo in super 16 mm e con una tecnica sperimentale. Non dimentichiamoci che i reduci dal Vietnam suicidatisi sono attualmente di più dei caduti in guerra. Notevoli anche le interpretazioni degli attori, che rendono bene la complessità delle psicologie e la notevole ambiguità insita nei rapporti umani. Scritto dal figlio di Elia, Chris Kazan.

Domenica 21 Febbraio ore 21.30
La marchesa Von O.
di Eric Rohmer
(1976 RFT/FRA 102')

Il primo film di Rohmer di ambientazione storica, vincitore del premio della giuria al festival di Cannes, è un affascinante ritratto della condizione femminile nel passato, tra violenza e amore, psicologia e pragmatismo, tratto da una novella del 1808 di Heinrich von Kleist. La vicenda si svolge alla fine del diciottesimo secolo, nel pieno delle guerre napoleoniche, in una città dell'Italia settentrionale assaltata dalle truppe russe. La figlia del comandante della cittadella, aggredita da alcuni soldati ma salvata proprio da un ufficiale dell'esercito invasore (interpretato dall'ottimo Bruno Ganz), scopre di essere misteriosamente rimasta incinta. Nessuno crederà alla sua innocenza, nemmeno la sua stessa famiglia, e così sarà costretta a pubblicare un annuncio nel quale chiede pubblicamente al "colpevole" di venire allo scoperto. Il folgorante stile puro e rigoroso dei precedenti "racconti morali" di Rohmer viene magistralmente trasposto nel passato, grazie a scenografie, dialoghi e attori che concorrono tutti insieme alla riuscita di un film neoclassico, teatrale, pittorico e letterario prima ancora che cinematografico (non a caso è una delle pellicole preferite, per sua stessa dichiarazione, da Peter Greenaway). Notevoli per esempio le citazioni di quadri, come "L'incubo" di Johann Heinrich Füssli nella scena del risveglio di Giulietta. La storia della marchesa e della sua gravidanza inconsapevole, "come la vergine Maria", diventa il pretesto per sferrare una forte critica ai valori della società borghese, al trionfo delle apparenze e all'ipocrisia del moralismo. Buono il cast, che comprende anche Peter Lühr (il padre), Edda Seippel (la madre) e Otto Sander (il fratello: quest'ultimo avrebbe poi recitato con Bruno Ganz anche ne "Il cielo sopra Berlino"), tutti di estrazione teatrale (tratta da tomobiki.blogspot).

Domenica 28 Febbraio ore 21.30
Gummo
di Harmony Korine
(1997 USA 89')

Gus Van Sant così presenta il film d’esordio dell’enfant terrible Harmony Korine: “Storia corrosiva, personaggi geniali, struttura vincente, soavemente molesto l’epilogo, farsesco il soggetto, ribelle di natura, schietto di cuore, ispirato e con una punta di disprezzo, Gummo attraversa lo schermo come l’ala grottesca di un pollo fritto”. Cattivo e allucinato cult movie, pressoché privo di qualsiasi traccia narrativa, il film raccoglie il quotidiano di una cittadina dell’Idaho sconvolta dal tornado Gummo, ma è un America mostruosa quella che ci viene presentata: “l’America è anche questa remota e violenta provincia di cui sono stato testimone oculare, dove può uccedere che I giovani percuotano I gatti. Io registro, faccio puzzle, non do giudizi e messaggi” afferma Korine. Torrido Black Metal in colonna sonora.

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