Insulo de la rozoj - L'isola delle rose
di Stefano Bisulli & Roberto Naccari (2010 ITA 145')
Rimini, estate 1968. Il bolognese Giorgio Rosa, ingegnere genialoide e bramoso di libertà, completa la costruzione di un isolotto artificiale a sei miglia dalla costa: è la "Esperanta Respubliko de la Insulo de la Rozoj", un micro-Stato autoproclamatosi indipendente dall'Italia, sorto su una piattaforma di quattrocento metri quadrati appena fuori dalle acque territoriali italiane. Il nuovo stato ha l'esperanto come lingua ufficiale e da subito diviene una curiosità per i turisti della riviera romagnola, tanto che giornali e televisioni (anche europee) mandano i propri giornalisti a Rimini per indagare sulla neonata Repubblica. Lo Stato italiano e i servizi segreti vengono da subito allarmati dalla presenza di questa nuova misteriosa creatura. Le ipotesi che girano sulle motivazioni di tal costruzione sono tante dal night all'albergo esotico, dal casinò alla radio o televisione privata, fino a quella della possibile base missilistica in mano a oscuri nemici. La morale nazionale è seriamente minacciata e l'utopia di libertà dell'ingegner Rosa avrà così i giorni contati...la Marina Militare ne minerà la struttura facendola esplodere nel febbraio del 1969. Il bel documentario recentemente realizzato da Cinematica ed editato in dvd ricostruisce i fatti e attraverso le testimonianze dei protagonisti ci fa rivivere un puro e affascinante sogno di libertà del recente passato: "Era meraviglioso stare in mezzo al mare. Guardavamo la costa e Rimini era lì, a portata di mano. Eppure tutto sembrava così distante, lontano. Nessun rumore, niente confusione. Un'atmosfera magica. Un altro mondo".
Quello che è recentemente successo a Sealand, principato microscopico sorto nel mare del Nord davanti alle coste britanniche (nato grazie ed un azione di occupazione di una struttura antiaerea abbandonata dall'esercito inglese ad opera dal bizzarro Paddy Roy Bates), ora diventato base per provider ed organizzazioni di commercio elettronico di mezzo mondo e messo all'asta per 70 milioni di euro, getta poi una luce spiazzante sulla rivoluzionaria intuizione dell'ingegner Rosa.
Non resta che finire questa storia con le parole di Alda Merini: "quel giorno che la legge Basaglia ci ha aperto i cancelli, siamo usciti e abbiam visto le rose. Le abbiamo mangiate. Avevamo fame di rose e libertà..."
15/10/10
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