11/12/11

Nel più alto dei cieli (Silvano Agosti)

Nel più alto dei cieli
di Silvano Agosti (1977 ITA 85')
Già dalla didascalia iniziale siamo avvertiti "la vicenda narrata in questo film è immaginaria, i personaggi che la vivono no". Film barbarico, disturbante, allegorico e apparentemente senza alcuna speranza riposta sugli esseri umani rappresentati, incredibilmente proveniente da quel docile poeta qual è Agosti che, negli ultimi anni, ha pure fatto domanda all'Unesco e alle Nazioni Unite affinché l'essere umano venga dichiarato patrimonio dell'umanità.  L'affascinante regista  attualmente considera ogni persona un capolavoro da esplorare all'infinito e dichiara "io non credo che né la natura e né l'uomo siano malvagi, mai"; mentre in questa pellicola mostra un gruppo di individui che, lasciati in una situazione estrema (chiusi per giorni in un ascensore ultramoderno), si tramutano progressivamente in veri e propri mostri perdendo ogni freno morale e ogni minima parvenza di bontà. Ironicamente l'ascensore è collocato nel Vaticano e i quindici individui si stanno preparando per essere accolti in udienza dal Santo Padre, tra loro c'è di tutto: un prete marxista, un sindacalista, alcune suore, due adolescenti, un sacerdote, un onorevole, un insegnante, un giornalista, una donna incinta, una sordomuta etc
Per uno strano scherzo del destino l'ascensore si blocca e continua a salire indefinitamente, il display ad un certo punto segnala addirittura il 473° piano, mentre dalla filodiffusione continua a provenire una rassicurante voce che richiama a Dio e alla preghiera, ma ciononostante l'angoscia e la paura nel gruppo crescono progressivamente, facendo saltare le barriere morali ed evidenziando latenti istinti bestiali. Man mano che il tempo passa emergono problematiche fisiologiche e si evidenziano nel gruppetto alcuni devastanti tarli caratteriali, normalmente ben dissimulati dalla loro ipocrita maschera quotidiana: il sindacalista si rivela un paranoico aggressivo, il sacerdote addirittura arriva a molestare una ragazzina, l'onorevole si nutre indegnamente di vino sacramentale e ostie. L'angusto spazio dell'ascensore si tramuta ben presto in una raffigurazione dell'inferno in terra e nulla della degenerazione umana viene risparmiato al bastonato spettatore: violenza, sesso deviato, cannibalismo, omicidio...per fortuna le scene vengono solo suggerite e le immagini più brutali vengono lasciate fuori campo, eccetto che per il finale in cui vediamo l'unica sopravvissuta al massacro, una sporca e macilenta donna  (quella gravida) chiedere pietà ad un'elegante e inquietante figura di religioso comparsa all'interno dell'ascensore...il diavolo? 
Nelle immagini successive però vediamo l'ascensore aprirsi e lasciare uscire il gruppetto sorprendentemente sereno e pronto per recarsi in visita dal Papa, mostrando che tutta la mattanza precedente è stata solo ipotetica. Ho visionato la versione VHS della pellicola editata dalla Magnum 3B (presente nella VHS per un errore, visto che la copertina era di NP il segreto, altro film di Agosti!!!) e non il dvd edulcorato (da inserti e didascalie aggiuntivi) attualmente in commercio e devo dire che per fare un film del genere, claustrofobico, slabbrato, poco credibile e pure gratuito in alcune parti bisogna veramente avere una vena di follia e di malcelato masochismo autoriale. In effetti quest'opera difforme venne all'epoca immediatamente sequestrata per blasfemia e resa invisibile per anni e il suo autore entrò ad vitam nel libretto nero delle maglie censorie. Un cinema impossibile, imperfetto e crudele, più dalle parti di Arrabal che di Bunuel...

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