di Alberto Cavallone (1980 ITA 78')
Film da deretano al vento questo insulso pastiche con sceneggiatura sconnessa e ritmo catatonico che mescola streghe orbe, erotismo esoterico e ballo in maschera. La copia da me visionata dura 78' ed è stata sicuramente epurata dalle scene hard e dubito comunque che il reinserimento di queste possa cambiarne l'andamento o la riuscita complessiva. I richiami alle "Porte della Percezione" di Huxley e al libro "A scuola dello stregone" di Carlos Castaneda sono veramente spesi male e l'estro visionario di Cavallone (altrove impressionante) è purtroppo ridotto al lumicino. Si salvano solo due sequenze: quella in cui lo spaesato protagonista (interpretato da un burino di rara cafonaggine, ben rappresentato dalla sua battuta scult alla visione di una donna maciullata dopo essersi buttata dal balcone: "siamo fatti di budella, di merda, di roba molliccia") viene ipnotizzato e sedotto tramite una danza erotica rituale dalla strega nuda (La Strega Nuda era poi il titolo pensato in origine dal regista) in una sorta di grotta arredata per l'occasione; e quella surreale in cui una gracchiante donna/volatile viene sodomizzata da uno dei partecipanti ad uno strano ballo sabbatico. A parziale scusa per lo scadente risultato vi è la morte violenta (un suicidio) di uno dei coproduttori durante la lavorazione della pellicola che ha lasciato la troupe senza una lira a film appena iniziato. Un film che ridimensiona in parte il giudizio sull'autore (era meglio insomma rimanesse nell'invisibilità in cui è rimasto per anni!). Una pellicola che nella introvabile versione integrale potrebbe essere apprezzata forse solo dai feticisti del porno weird.
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