di Corrado Farina (1971 ITA 90')
Originale trasposizione allegorica del mito vampirico creato da Bram Stoker nell'epoca del capitalismo dilagante, arricchita dalle sensibilità rivoluzionarie proprie del Sessantotto e dalle spiazzanti intuizioni di Herbert Marcuse. Tutto questo in una cornice da cinema di genere di alto livello, ben fotografato e recitato (Adolfo Celi grande carismatico), non privo di ironia e con alcuni momenti veramente azzeccati. L'idea di base è che "i miti non muoiono, ma si trasformano. I vampiri di un tempo hanno cambiato faccia, ma continuano a succhiare il sangue alla gente", ora hanno le sembianze dei potenti, dei ricchi, degli intellettuali influenti, delle alte cariche religiose e si servono della pubblicità e dello smodato consumismo per controllare e ottundere le masse. Carpenter per il suo capolavoro "Essi vivono" lo ha sicuramente tenuto presente, mentre per alcune atmosfere il richiamo di Farina al Rosemary's Baby di Polanski è evidente.
Numerose sono le trovate che colpiscono l'immaginario: la pubblicità che viene emessa dagli oggetti di arredamento (poltrone, doccia e bagnoschiuma etc) durante il loro utilizzo, la tirata del magnate sul socialismo gastronomico, i caroselli pubblicitari sul LSD (straordinario strumento di controllo dei giovani ribelli) e sul detersivo biologico (in realtà nocivo inquinante), le otto Fiat 500 bianche e assassine che perlustrano il parco come dei feroci cani da guardia, la stanza con le incubatrici e il registro dei dipendenti del mefistofelico Nosferatu con sopra scritto il futuro di ognuno, l'ambientazione lugubre e nebulosa del parco della villa in contrasto con gli arredamenti ipermoderni degli interni. Premonitore del futuro connubio demoniaco tra consumismo lobotomizzante, impero dei mass-media e tecnologia ipertrofica e disumanizzante. Finale giustamente senza speranza, graffiante e incredibilmente profetico nel mostrare come l'ideologia del "compro tutto - posso tutto - controllo tutto" sia quella imperante ai giorni nostri. Hanno vinto.
Numerose sono le trovate che colpiscono l'immaginario: la pubblicità che viene emessa dagli oggetti di arredamento (poltrone, doccia e bagnoschiuma etc) durante il loro utilizzo, la tirata del magnate sul socialismo gastronomico, i caroselli pubblicitari sul LSD (straordinario strumento di controllo dei giovani ribelli) e sul detersivo biologico (in realtà nocivo inquinante), le otto Fiat 500 bianche e assassine che perlustrano il parco come dei feroci cani da guardia, la stanza con le incubatrici e il registro dei dipendenti del mefistofelico Nosferatu con sopra scritto il futuro di ognuno, l'ambientazione lugubre e nebulosa del parco della villa in contrasto con gli arredamenti ipermoderni degli interni. Premonitore del futuro connubio demoniaco tra consumismo lobotomizzante, impero dei mass-media e tecnologia ipertrofica e disumanizzante. Finale giustamente senza speranza, graffiante e incredibilmente profetico nel mostrare come l'ideologia del "compro tutto - posso tutto - controllo tutto" sia quella imperante ai giorni nostri. Hanno vinto.
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