Whity
di Rainer Werner Fassbinder
(1970 RFT 95’)
Il delirio compositivo del giovane Fassbinder partorisce nel 1970 ben sette film tra cui un oggetto misterioso ed ambizioso…Whity…la follia di Rainer Werner lo pensa come un vero e proprio film western hollywoodiano fatto in Germania!
Lo gira sugli stessi set (Almeria in Spagna) degli spaghetti western di Sergio Leone, in cinemascope e a colori, ma la storia è una bizzarra miscellanea tra melodramma, tematiche sociali (lo schiavismo), esistenziali (la libertà e la ribellione impossibile), perversioni sessuali e deliranti siparietti di vita familiare in un villaggio western negli USA del 1878. I deliranti componenti della famigliola razzista che tiene alla catena lo schiavo Whity, protagonista del film, sembrano usciti da un film sui vampiri di Jess Franco, tra loro si segnala soprattutto l’inquietante figlio interpretato da Ulli Lommel.
Il risultato ha lasciato tutti di stucco, tanto che il film non è mai stato acquistato né da un distributore cinematografico né dalla televisione…unico caso tra i 41 film girati da Fassbinder nella sua breve ed intensa vita…chiaramente non è un bel film, ma è talmente spiazzante che va visto, una vera frustata in faccia!
E’ comunque un film importante anche perché dalle peripezie vissute sul set sono nate le idee nella testa di Fassbinder per girare quel capolavoro che è “Attenzione alla puttana santa”, radicale discesa nel set cinematografico, denudando tutti i retroscena che sono dietro le riprese di un film. Una scena almeno da ricordare, quando lo schiavo Whity (un delicato Mandingo Gunther Kaufmann) fa l’errore di offrire soldi alla prostituta (Schygulla) per il suo amore. Lo stesso Fassbinder interpreta la parte di un cowboy razzista armato di frustino al saloon.
"Tra arte e spazzatura c'è pochissima distanza...la spazzatura che contiene un grano di follia è per questo più vicina all'arte"
(Douglas Sirk)
07/11/07
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