03/11/07

La Vergine di Cera

The Terror
di Roger Corman
(1962 USA 81')
con Boris Karloff, Jack Nicholson, Sandra Knight, Dick Miller, Jackie Haze

Roger Corman, grande anticipatore di stili, mode e modi di fare cinema, capo indiscusso di una factory che in pochi lustri ha permesso gli esordi cinematografici di artisti del calibro di Coppola, Scorsese, Demme, Roeg, Bartel, Hellman, Bogdanovich, De Niro, Nicholson, Hopper, Hanson, Dante, Howard etc etc
Un cinema, quello cormaniano, ad alta densità e velocità: densità di idee e velocità di esecuzione. Film con budget ridicoli, ma che hanno fatto scuola a una generazione intera di cineasti americani. Soggetti buffi, talvolta deliranti, mostri di cartapesta e giovanilismi di riporto, ma anche uno sguardo fresco su un'America di teen-agers, musica rock e libertà sessuale.
Cinema della precisione, molto personale, in cui ogni dettaglio è pianificato in anticipo e il budget è l'unico Dio riconosciuto. Ma all'interno del piano ogni cosa era ammessa purché servisse allo scopo prefissato: "I never lost a dime!" ama ripetere il Maestro (Non ho mai perso un dollaro!).
Benché il suo nome non appaia nei credits di nessuno di questi due film, ricordiamoci che fu Corman ad occuparsi del finanziamento iniziale di "Easy Rider" di Dennis Hopper e a dare le garanzie distributive che consentirono a Scorsese di realizzare "Mean Streets".
Quando Corman terminò "The Raven" (I maghi del terrore, 1962), uno dei suoi film più importanti della serie tratta da Edgar Allan Poe, decise di fare un altro film prima che le scene fossero smontate. Richiamò Boris Karloff e girò "The Terror" in due giorni, senza alcuna sceneggiatura.

La trama: "dopo aver perso il contatto con il suo reparto, un ufficiale dell'esercito napoleonico giunge su una remota spiaggia dove, mentre si trova in uno stato di semi incoscienza, gli appare una giovane donna, che poco dopo scompare tra le onde dell'oceano. Al suo risveglio, l'uomo riesce a scoprire che la giovane abita nel castello del barone Von Leppe. Recatosi al castello alla ricerca della donna, nota alle pareti dei quadri che ritraggono la giovane, mentre il barone gli spiega che la donna raffigurata è sua moglie, morta anni prima".
Le riprese durarono solamente due giorni, ma completare il film fu molto più difficoltoso, tanto che gli esterni furono girati, tempo dopo, da Francis Ford Coppola (al suo primo lavoro importante) e Monte Hellman (che aggiustò anche la storia), il finale da Jack Hill e Jack Nicholson (quest'ultimo in particolare diresse l'ultima scena).
Sorprendentemente, il film ha l'atmosfera giusta e non sfigura affatto a fianco della serie di Corman ispirata ai racconti di Poe.
Peter Bogdanovich ne riprende alcune sequenze nel suo primo film "Bersagli", che è anche l'ultima apparizione sullo schermo di Boris Karloff.
E' un cult anche solo per i nomi che ci hanno lavorato...

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