I Diavoli - The Devils
di Ken Russell
(1971 GB 113')
con Oliver Reed, Vanessa Redgrave, Dudley sutton, Max Adrian, Gemma Jones
Il film più noto di Ken Russell, che ben manifesta il suo istintivo furore visionario, la cui sceneggiatura è stata elaborata sul libro di A. Huxley "I diavoli di Loudun" e sul dramma teatrale di Whithing "I diavoli".
Francia, anno 1634: Urban Grandier (un indimenticabile Oliver Reed), capo spirituale e carismatico di Loudun, difende la sua città dalle mire di Richielieu che ha ordinato la distruzione di tutte le fortificazioni per impedire una rinascita ugonotta. La vita dissoluta del prete sarà il mezzo che l'inviato del cardinale, il barone De Laubardemont, userà per vincere le sue resistenze. Accusatolo di stregoneria, riuscirà a ottenere, grazie al padre esorcista Barré, una confessione di suor Giovanna degli Angeli che si dirà posseduta da lui. Sarà il rogo per Grandier e la distruzione per Loudun.
Film dallo stile barocco (le stupefacenti scenografie sono di Derek Jarman) e non riconciliato, truculento, aggressivo e provocatorio; ai tempi suscitò molte polemiche ed è ancora un pugno nello stomaco.
Nel convento le suore vivono estasi mistico-erotiche, anche perché non certo per vocazione vi sono finite, ma per varie situazioni contingenti che di spirituale hanno ben poco.
Padre Grandier viene ad essere così per loro quasi un'icona rock da idolatrare e bramare, le suore ridotte a vere e proprie fanatiche urlanti e deliranti, addirittura la deforme madre badessa (una Vanessa Redgrave incredibile) colpita da un ardore sessuale irrefrenabile nei suoi confronti.
Il film, inizialmente presentato al festival di Venezia, fu poi sequestrato e dissequestrato. In Italia il Centro Cattolico per lo Spettacolo attaccò immediatamente e in maniera selvaggia la pellicola e l'organizzatore della mostra veneziana dell'epoca, G.L. Rondi. Gli fece eco "L'Osservatore Romano" che accusò l'opera di essere un "lungo e convulso spettacolo di sadismo, sesso e violenza".
S. Sorgi, uno dei responsabili del Centro suddetto, volle sottolinearne il carattere commerciale: "I Diavoli di Russell è il film di un cattolico che attacca la Chiesa dall'interno con livore. La attacca da pornografo e da blasfemo con spudorata intenzione commerciale. E' qui che il cinema come industria rivela il suo cattivo gusto e la mancanza di freni morali...e anche il suo momento di crisi...il suo affanno nella ricerca di un filone che procuri buoni incassi. Esaurito il filone western, esaurito quello pornografico, in fase di stanca quello politico, oggi punta su una nuova formula: l'osceno più il sacrilego...la pornografia introdotta in Chiesa, nel convento".
Russell su "L'Europeo" dell'ottobre 1971 rispose: "Premetto che sono cattolico, che mi sono convertito quindici anni fa e che mi sono convertito per una libera scelta...confesso che nel mio film c'è una parte erotica e qualche parte sconveniente. Scene che non sono preminenti, che sono complementari al tessuto della storia, ma che hanno una rispondenza storica assolutamente accertata dai documenti. Ebbene, che si fa? Si sottolineano queste parti secondarie e marginali, che non sono inventate, che sono realmente accadute, che sono documentate; dicevo, si sottolineano queste parti marginali per condannare tutto il film e per accusare il suo autore d'essersi messo al passo coi tempi. Anzi d'avere addirittura anticipato una nuova formula perversa: erotismo + sadismo + religione...Non è stato Ken Russell a inventare questa formula. Ma altri, molto ma molto tempo fa. Quegli stessi che per condannare ingiustamente un uomo, Grandier, esibirono una falsa confessione firmata da lui e da sette diavoli. Se non lo sanno...i critici, cattolici e non...questa confessione è ancora negli atti del processo".
La censura comunque danneggiò il film, in quanto il centro reale del film, la scena della violenza sul Cristo è stata sforbiciata via. Tale sequenza in cui le suore nude in preda al fervore religioso facevano a pezzi un'immagine in legno di Cristo veniva alla fine di alcune sequenze di esorcismo.
Comunque il messaggio è limpido e cristallino: al verbo sibillino delle Sacre Scritture, il Potere utilizza qualsiasi mezzo per raggiungere i suoi scopi, i diavoli in tal caso sono il pretesto ideato e la Chiesa non è altro che il grimaldello adottato dagli approfittatori politici di turno. Ricorda qualcosa?
"Il cattolicesimo è un misto di bigotteria e inganno di sé stessi e di tante stranezze, contraddizioni e perversità quante se ne possono immaginare, una religione molto confusa, piena di gente confusa. Anche se la Chiesa mi ha attaccato da tutte le parti, e forse io sono in errore più dei cattolici, ciò non di meno considero i miei film come un'intensa affermazione di fede"
(Ken Russell)
01/11/07
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