15/11/07

Dicembre al Clan Destino

Dicembre Scaglie 2007
Domenica 2 ore 21.30
The Trip
di Roger Corman (1967 USA 85’)
Il film più rappresentativo dell’era hippy/psichedelica: un regista in crisi di ispirazione sperimenta un viaggio con l’LSD. I flani pubblicitari dell’epoca annunciavano “Ascoltate la musica dell’amore, sentite porpora (LSD), gustate verde (ketamina)” e “Toccate con mano il grido che striscia sul muro”. Tutto è di culto: il maestro Corman dirige al meglio regalandoci immagini surreali e ipnotiche (riciclando tra l’altro diverse scene dai suoi horror ispirati a Poe), Jack Nicholson scrive la delirante sceneggiatura, Peter Fonda e Dennis Hopper illuminano lo schermo, gli Electric Flag regalano l’ispirata colonna sonora.

Martedì 4 ore 21.30
Eccentriche visioni
Carnival of Souls
di Herk Harvey (1962 USA 84’)
La serie B al top: originale horror seminale e low-budget, che nel corso degli anni, specie all’estero, ha giustamente acquisito una fama crescente. Mary, la protagonista (un’indimenticabile Candace Hilligoss) sopravvive miracolosamente ad un incidente stradale mortale, causato dalla caduta dell’auto dentro un fiume. La vita per lei ricomincia, ma ora la sua mente è instabile e il mondo esterno le appare come dominato da un indecifrabile e minaccioso mistero. Atmosfere oniriche e stregate per una pellicola angosciante e sperimentale che ha influenzato un po’ tutti, in primis George Romero per la sua saga sugli zombi e David Lynch per il suo Eraserhead (sia come atmosfere e personaggi, che come innovativo uso dei suoni). Il regista stesso é un fantasmatico mistero, ha diretto solo questa pellicola e interpreta efficacemente l’inquietante fantasma. Un film in grado di trasmettere un senso di angoscia e comunicare un’allegoria al pari delle tele di Munch.

Domenica 9 ore 21.30
Classici Scaglie
Minnie and Moskowitz
di John Cassavetes (1971 USA 114’)
Cassavetes occupa un posto a metà strada tra Hollywood e l’underground e questo film ne è la lampante dimostrazione: una commedia brillante e strafottente sulla solitudine nelle metropoli con personaggi e situazioni fuori dagli schemi usuali. Gli attori, come al solito magistralmente diretti, sono i mitici Seymour Cassel e Gena Rowlands.

Martedì 11 ore 21.30
Un sogno lungo un giorno
di Francis Ford Coppola (1982 USA 107’)
Commedia musical con accenni surreali è uno dei film maledetti della storia del cinema, ingiustamente malinteso all’epoca da critica e pubblico, costò moltissimo a causa delle stratosferiche tecniche innovative utilizzate nelle riprese, portando il titanico Coppola sull’orlo del lastrico e facendo fallire gli Zoetrope Studios. E’ ora di recuperarlo e rivederlo, restituendogli gli onori che merita. Musiche splendide di Tom Waits.

Domenica 16 ore 21.30
La smagliatura
di Peter Fleischmann (1975 FRA/ITA/RFT 111’)
Grecia 1974, durante il terribile regime dei colonnelli, l’operatore turistico Ugo, mentre siede tranquillo in un bar, viene accusato di far parte di una sotterranea organizzazione terroristica. Confessatosi innocente, il malcapitato viene catturato da due agenti della polizia segreta greca per essere accompagnato ad Atene, dove lo attende un brutale interrogatorio. Durante l’impervio viaggio, costellato di anomali imprevisti, emergono le personalità contrastanti dei tre personaggi. Un thriller psicologico raffinato, avvincente e ricco di colpi di sorpresa, interpretato da tre mostri sacri dl cinema quali Ugo Tognazzi, Michel Piccoli e Mario Adorf e diretto da un regista cult (ricordiamo il suo bellissimo “Scene di caccia in bassa baviera”)

Martedì 18 ore 21.30
Omaggio a Marco Ferreri
Perchè pagare per essere felici?
di Marco Ferreri (1971 ITA 47’)
Documentario del maestro, realizzato per la televisione, sulla rivoluzione dei “figli dei fiori” e sulle comunità “hippy” americane. Il Festival Pop di Powder Ridge e la folla di giovani accorsa per seguire questo happening rock sono, nelle mani del regista, un’occasione per raccontare i mutamenti della società americana degli anni Settanta. Il suo stile di ripresa e montaggio è impareggiabile e anche qui coglie nel segno riuscendo a trasmettere in pieno il mood di un’epoca.

a seguire
La Cravate
di Alejandro Jodorowsky (1957 FRA 20’)
Il cortometraggio è l’opera prima del mitico Jodorowsky, finalmente ritrovata nei meandri del pianeta, esperimento atipico, dall’impostazione teatrale, fortemente influenzato dall’arte del mimo Marcel Marceau, di cui all’epoca Jodo era un discepolo. Nel film una donna procace e autoritaria costringe il suo compagno a cambiarsi letteralmente la testa, così il poveretto si vede costretto ad andare in un enigmatico negozio dove indossa diverse teste, senza tuttavia riuscire ad accontentare la sua amante. A questo punto l’unica soluzione rimasta all’uomo è quella di cambiare donna anziché la testa. La cravatta è così vista dal regista come il simbolo di un vincolo sia mentale che fisico che lo lega indissolubilmente ad una sorta di ancestrale femmina dominatrice.

Domenica 23 ore 21.30
Death Race 2000
di Paul Bartel (1975 USA 84’)
Ancora serie B indipendente di primo livello: in una America avveniristica e ovviamente totalitarista si svolge una folle gara automobilistica in cui i corridori conquistano punti e vittoria finale a seconda di quanti e quali pedoni investono (bambini, handicappati e anziani sono i più remunerativi come punteggio), mentre la massa di spettatori lobotomizzati applaude entusiasticamente. Ma un’organizzazione anti-governativa (ovviamente francese) sta cercando di sabotare l’efferata gara...
Il protagonista è niente di meno che un mirabile David Carradine, dall’identità misteriosa e col corpo e il volto occultati da una tuta in pelle nera, chiamato Frankenstein a causa degli innumerevoli interventi a cui si è sottoposto dopo incidenti automobilistici. Il prodigioso regista Paul Bartel, con la produzione di Corman, frulla splatter, azione, erotismo e messaggio politico riuscendo a lanciare una stoccata provocatoria sul ruolo di anestetico delle coscienze che ha lo sport nella società contemporanea. Vanno segnalate le splendide auto da uccisione che sfilano nella pellicola e la presenza di un rabbioso Sylvester Stallone tra i contendenti. Va sottolineato come lo scadente doppiaggio penalizzi il film.

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