La notte brava del soldato Jonathan - The Beguiled
di Don Siegel (1971 USA 105’)
Con Clint Eastwood, Geraldine Page, Elizabeth Hartman,
Jo Ann Harris, Darleen Carr, Mae Mercer, Pamelyn Ferdin.
Durante la guerra civile americana, un caporale nordista ferito e abbandonato dai suoi in territorio nemico, di nome Jonathan Mc Burney, è trovato da una ragazzina e riesce così a rifugiarsi temporaneamente in un collegio femminile sudista, circondato da donne palesemente insoddisfatte. All'inizio le ragazze lo avversano, poi una ad una subiscono inevitabilmente il suo fascino...inizialmente l'uomo si pavoneggia abilmente tra le sue prede, ma un passo falso scatenerà la furibonda gelosia delle donne e porterà all'unione del gruppo, condannandolo ad un lento e sconvolgente strazio. The Beguiled è già da molti anni quasi invisibile, capolavoro sommerso, scomparso inspiegabilmente dalla circolazione. Forse perché è un film anomalo e spiazzante, molto lontano dai clichés attraverso i quali si è soliti pensare sia al suo regista (film di genere), che al protagonista (solitamente eroe virile e senza paura).
Siegel si dimostra in grado di girare un film estremamente raffinato dal punto di vista visivo (basti citare la sequenza dei titoli di testa e lo stupendo viraggio dal bianco e nero al colore) e assai complesso per quanto riguarda le tematiche, riuscendo anche a tratteggiare accuratamente e sottilmente le diverse psicologie dei vari personaggi femminili, confermandosi così maestro indiscusso della Settima Arte. Clint Eastwood, interpretandolo e producendolo, si dimostra coraggioso e genialmente autoironico, infatti apparentemente “gallo nel pollaio”, risulta in realtà completamente in balia delle donne che gli danno rifugio ed assistenza, arrivando ad un finale che è un succulento sberleffo ai lieto fine hollywoodiani.
Chiaramente il film fu troppo bello e geniale per il pubblico e ne conseguì un pesantissimo fiasco al botteghino, fortunosamente recuperato pochi mesi dopo, grazie al fatto che Don e Clint crearono Dirty Harry (Callaghan!), enorme successo planetario, che permise loro di coprire l'ingente danno. The Beguiled ("l’irretito", "l’ingannato") è un film estremamente simbolico (per esempio l'amputazione della gamba come chiaro richiamo della castrazione), dotato di uno stile ricercato, fatto di ralenti visionari, flashback ingannevoli, dissolvenze incrociate, continui rovesciamenti del punto di vista all’interno di una stessa scena, sovrimpressioni fra sequenze con alterazioni delle dinamiche intrinseche. E’ un dramma raccolto in uno spazio limitato e chiuso, con protagonisti che si studiano attentamente fino a compenetrarsi e dilaniarsi progressivamente, afflitti da una sessualità repressa e asfissiata da una morale coercitiva, che porta alla detonazione di comportamenti esplosivi, accuratamente celati dietro a rigide condotte perbeniste. Da notare anche la costruzione circolare della pellicola, con un incipit e un finale (in bianco e nero) entrambi con il protagonista disteso supino in situazione preoccupantemente sfavorevole.
Il beffardo Siegel osava dichiarare all'uscita del film ed in tempi di accanito femminismo militante: “In un mondo generalmente bugiardo e che dissimula il suo vero volto sotto una maschera di rispettabilità, le donne sono esseri essenzialmente falsi, che si proteggono sempre dietro una facciata di innocenza o di verginità.”
25/06/08
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