15/08/09

Chronopolis (Piotr Kamler)

Chronopolis
di Piotr Kamler (1982 Francia/Polonia 52')

Ipnotica immersione nell’enigmatico mondo di Chronopolis, sorta di universo parallelo abitato da creature simili a sfingi di creta intente a gestire bizzarri macchinari, utili nella fabbricazione del tempo. La volontà è probabilmente quella di rappresentare quell’istante al di fuori del tempo in cui si mescolano in una mistica amalgama l’orizzonte della realtà e quello del sogno. Febbricitante incursione nell’inconscio collettivo, ricca di sollecitazioni simboliche e costellata di arcani rebus, anni luce lontana dalle leggi della logica. Difficile tentare un’analisi verbale di questo criptico film, proprio perché la materia di cui è composto è quella dei sogni e come tale non è inquadrabile nelle comuni categorie e il suo punto di forza è dato proprio dall’intimo impatto che produce sul nostro subconscio.
La didascalia iniziale recita: “non vi sono prove a sufficienza della non esistenza della città di Chronopolis. Al contrario, i sogni ed i manoscritti sono concordi nell'affermare che la storia della città sia una storia di eternità e desiderio. I suoi abitanti, ieratici ed impassibili, hanno come sola occupazione e come solo piacere, quello di comporre il tempo. Nonostante la monotonia dell'immortalità, essi vivono in attesa; un rilevante evento dovrà manifestarsi durante l'incontro tra un peculiare istante ed un essere umano. Ora, quell'atteso istante sta preparandosi...”
L’istante nella pellicola è rappresentato da una roteante sfera malleabile, visualizzazione pura e incontaminata dell’Essere Supremo.
Unico lungometraggio del polacco Kamler, si avvale di diverse tecniche di animazione e delle suggestive musiche di Luc Ferrari. E’ stato editato in due versioni, rispettivamente di 52’ e 62’ (con voce narrante in sottofondo). All’epoca fu presentato fuori concorso al Festival di Cannes. Su Barren Illusions i sottotitoli in italiano.

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