The House is Black
di Forugh Farrokhzad (1963 Iran 20’)
Il film si apre con l’immagine di una donna dal volto semicoperto che si guarda allo specchio. Una voce fuori campo commenta: «Il mondo non difetta certo di brutture, se l’uomo distogliesse da loro lo sguardo ce ne sarebbero certo di più». Nel lebbrosario di Bababaghi a Tabriz, vive in completo isolamento una comunità di uomini e donne di ogni età impegnati nelle loro quotidiane faccende: il documentario svela l’umanità degli internati mediante scene di vita scolastica, giochi infantili e scambi di sguardi, testimoniando di una lotta per una vita dignitosa in una realtà di grande sofferenza. Alla voce della poetessa si alternano le voci dei protagonisti ed il lamentoso mormorio di preghiere in cui si ringrazia un Dio che perpetua il dono della vita. Indimenticabile e commovente viaggio al termine della notte della vita e di conseguenza del cinema.
Per vederlo andare qui
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