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La teoria di Erich Neumann |
È sicuramente una colonna portante nella psicologia analitica; Jung stesso lo considerava tale come ben scrisse nella sua prefazione al libro di Neumann “Storia delle origini della coscienza”: “comincia proprio là dove anch’io, se mi fosse concessa una seconda vita, comincerei a radunare i ‘disiecta membrà della mia professione, a controllare e a coordinare in un tutto organico tutti quegli inizi senza continuazione”. L’intera opera di Neumann risente delle influenze umanistiche e del grande interesse che sempre ebbe per l’arte e per la psicologia femminile. Neumann credeva che la creatività fosse una delle strade privilegiate per l’uomo laddove questo, attraverso la propria espressione creativa, può recuperare il proprio femminile interiore, la propria “Anima”. Neumann vede il femminile con due caratteri: quello elementare che tende (come nella fase ancestrale del Matriarcato) a trattenere tutto ciò che genera e quindi diventa conservatrice e bloccante; quello trasformativo che invece ostacola la conservazione e porta al cambiamento, all’evoluzione, alla creazione. L’uomo deve insomma agire la propria creatività interiore, in un processo che può trasformare la personalità e portarla ad un funzionamento più sano. Neumann studiò così le grandi mitologie, le fasi storiche dell’umanità e le mise in parallelo allo sviluppo del singolo dalla nascita alla fine della fase evolutiva. Egli riteneva infatti che le leggi fondamentali della storia dell’umanità siano riassunte nello sviluppo dell’individuo. Pone quindi in evidenza in tutta la sua letteratura la relazione tra la filogenesi e l’ontogenesi: analizza i grandi archetipi mettendo in rapporto natura e cultura. Ogni essere umano risulta essere il portatore di una eredità estremamente complessa che sedimenta nella psiche e che richiede l’integrazione del passato collettivo nell’ evoluzione individuale. Neumann fu il grande assertore del fatto che i valori collettivi e filogenetici hanno una importanza straordinaria sullo sviluppo dell’individualità e quindi diede grande rilevanza ai fattori traspersonali dello sviluppo psichico. Per quanto importanti siano i problemi e i traumi psichici avuti nell’infanzia, occorrerà sempre tener conto degli elementi che comunque trascendono la psiche personale e che hanno le loro radici nell’inconscio collettivo. La sua teoria si fonda tutta sull’assunto che lo sviluppo dell’umanità e quello dell’individuo procedano in maniera analoga verso fasi di differenziazione sempre maggiore dalla matrice originaria (matrice inconscia) da cui proveniamo, per giungere ad una struttura più stabile della coscienza senza mai perdere contatto con le origini. L’archetipo è la struttura portante dell’inconscio collettivo e diventa visibile attraverso le sue manifestazioni nella psiche individuale. L’archetipo per Neumann è una immagine interiore che agisce in modo energetico sulla psiche umana. Egli paragona gli archetipi agli organi fisici e li vede come entità energetiche che sottostanno e presiedono alla maturazione della personalità esattamente come le strutture biologiche e ormonali sottostanno alla struttura fisica. In tal modo, l’evoluzione della coscienza individuale avviene per tappe di differenziazione dall’inconscio fino a giungere alla formazione della coscienza. |
Gli stadi di sviluppo della coscienza |
Il primo stadio per Neumann è quello in cui l’Io è contenuto nell’inconscio ed è quindi totalmente indifferenziato: lo chiama lo stadio uroborico. L’individuo è totalmente contenuto e inconscio ed è nella stessa condizione in cui le cosmogonie paragonano l’universo prima della creazione (che rappresenta la separazione tra il cielo e la terra), ovvero della separazione tra il maschile e il femminile – conscio ed inconscio. Il simbolismo è quello del cerchio, simbolo dell’uovo cosmico in cui tutto è contenuto ma nulla può nascere se non subentra la luce o la coscienza. È lo stato paradisiaco di fusione. La condizione uroborica in questo senso, è la dimensione naturale inconscia, che è anche l’aspetto del materno. È la fase simbiotica – fase pre-egoica – in cui il bambino psicologicamente è ancora contenuto nell’inconscio materno. Da questo emerge pian piano un IO embrionale, piccolo, La fase di sviluppo individuale segnato dall’archetipo |
Affinché l’Io possa sostenere il confronto con la Grande Madre archetipica deve formarsi una coscienza di Sé forte, in modo da poter scindere la situazione originaria di indifferenziazione in coppie di opposti. Qui avviene dunque un altro stadio: quello della separazione dei genitori del Mondo, processo attraverso cui vi è la scissione tra la parte conscia e quella inconscia. Qui viene superata la forte ambivalenza della fase precedente poiché quello che è buono viene separato da quello che è cattivo e l’IO si identifica con un solo lato di questa opposizione, mentre le altre polarità di opposti cadono automaticamente nell’inconscio, o nell’Ombra. L’Io qui inizia però a soffrire, perché vive anche il senso di colpa e il senso di divisione e di separazione. Questa è la fase del Mito dell’Eroe in cui avviene una Nella teoria d Neumann esistono tre tipi di eroi: quello la vecchia legge con la nuova legge. Questo stadio rappresenta, soprattutto nel mondo patriarcale, l’unica possibilità per l’emergere dei nuovi valori. Senza questa fase l’eroe non può prendere contatto con le proprie forze creative e con la propria duplice natura (materiale e spirituale). L’Eroe è per Neumann una figura esemplare poiché nel |
Lo sviluppo psicologico del femminile |
Neumann si interessò moltissimo della differenza tra struttura psicologica maschile e femminile. Credo che ciò sia dovuto al fatto che lui aveva una mente molto aperta al nuovo, al diverso e, parlando in termini astrologici, una Luna in Leone che sicuramente poteva essere la metà del cielo più apprezzata nella sua infanzia. Neumann fu molto sensibile a tutti i processi mitici e creativi della psiche e sicuramente la sua Luna in Leone suggeriva questo interesse. Nella sua concezione la creatività è una prerogativa del “femminile” e qui lui intende parlare di energie e non di individui; del resto è difficile non essere d’accordo con lui visto che è il femminile che procrea e che è naturalmente fecondo. Gli artisti, del resto, hanno spesso una dimensione “femminile” molto forte, hanno un rapporto direi quasi privilegiato con la loro “Anima”, ed è da questa miscela magica di connessione tra maschile e femminile che scaturisce con naturalezza la creatività. Egli ha quindi messo a punto la sua teoria nella diversità dello sviluppo a livello evolutivo fra il bambino e la bambina. Il primo stadio – uroborico – che precede la nascita della coscienza, rimane lo stesso per entrambi; tuttavia la bambina sperimenta per ovvie ragioni un senso di identificazione piena e totale con la madre: è un “tu” simile e familiare, con il quale la bambina può identificarsi senza snaturarsi mentre nel maschio è estraneo, diverso e non consente quel senso di somiglianza primaria, ed è proprio questo che lo porterà in seguito a fondare i suoi rapporti sul confronto Questo spiega anche il perché le donne hanno un rapporto migliore con l’interiorità e con il principio di eros, che è il principio relazionale, mentre l’uomo, soprattutto quello occidentale, è culturalmente spinto verso la visione esterna ed obiettiva delle cose essendo più in rapporto con il principio di logos. Il secondo stadio dello sviluppo del femminile è quello detto dell’autoconservazione, nel senso che la bambina rimane molto facilmente all’interno del gruppo di donne, mentre il maschio è spinto ad allontanarsi e ad uscire dalla simbiosi per poter sviluppare il proprio IO maschile, andando ad abbracciare il modello opposto a quello con cui ha trascorso la fase intrauterina e quella immediatamente successiva alla nascita. Se questa fase non riesce il maschio rimane “castrato”. |
La fase successiva viene definita da Neumann irruzione dell’uroboro patriarcale; è la fase che consente alla donna di accedere – psicologicamente parlando – a qualcosa di assolutamente nuovo che viene vissuto quasi come un potere soggiogante e luminoso. Questa fase coincide spesso con l’incontro con il maschile interno, ma può anche essere letto come l’incontro con il proprio potenziale creativo ed aggressivo. È la fase in cui le donne si sentono “piccole” di fronte al maschile e il cui riscatto avviene se si abbandonano all’esperienza del maschile che apre la strada al diverso da sé. Sia per la donna che per l’uomo la coscienza può aprirsi solo se c’è il contatto con il diverso, e per la donna questa fase comporta l’abbandono del rapporto originario con la madre: la donna però non deve rimanere prigioniera di questo stadio altrimenti può essere altrettanto pericoloso, poiché vi è solo una possessione dell’Animus che comporta per lei il restare all’interno di un ruolo collettivo di figura ispiratrice, adepta o vestale, mai personale. Nella fase successiva, quella dell’incontro, la donna si assume il compito di confutare i valori maschili, il che equivale all’uscire da una sorta di inerzia psichica che comporterebbe l’assoggettamento a valori estranei al femminile. Anche per la donna il “tradimento” è portatore di sviluppo e coincide con il ritiro delle proiezioni e l’accettazione interiore dell’altra metà del cielo che consente quel matrimonio sacro interno che è l’unica vera completezza. femminile nella meravigliosa intepretazione del mito di Amore e Psiche in cui analizza tutti i passaggi della psiche femminile dalla totale indifferenziazione al rapporto vero con il maschile per giungere al matrimonio sacro in cui c’è la realizzazione dell’incontro di due individualità separate e distinte. In questo mito Venere rappresenta la Dea dell’Amore con il suo grande potere sedativo che attrae e tende a portare a sé, ma Psiche è la Dea dell’incontro e del rapporto che attraverso l’amore si sottrae al ciclo naturale delle cose per raggiungere il matrimonio spirituale tra un IO e un TU all’interno di un processo alchemico di trasformazione. |
(da qui grazie) Osiride e il serpente Indagando sul culto di Osiride ci ritroviamo ad inseguire vicende che legano i quattro angoli del mondo in un comune denominatore. Il culto di Osiride inizia circa quattromila anni fa e vede i suoi albori ad Abido nel 2300 a.C. Questo Dio raggiunge una popolarità tale da far dimenticare il predecessore. Il nome deriverebbe da quello del Dio ariano Asari, noto come Asar; un Asa, un abitante del paese degli Asar, l'antica Asia; vocabolo derivante dal fenicio Asir e dallo scandinavo Aser. Asar, detto dai Greci Osiride, è l'eroe di un dramma che si svolge in una grande isola circondata da canneti, nel cuore del "grande Mare Verde", una storia narrata da Marthe De Chambrun nel suo "Empervier Divine". Asar, come Osiride, verrà crocifisso e smembrato da suo fratello Set o Tifone. Zeus, Giove per i romani, combatté con Tifone (Typhon) un serpente, sul monte Casio (Sinai). Per gli Ittiti, Hurriti e Sumeri si tratta di Teshub, dio del tuono, che lottò contro Yanka, il serpente. Secondo i fenici il dio era Baal; dio solare del quale diremo più avanti. Per gli Amurriti fu Adad, dio delle tempeste, a lottare contro Yam e Mot. Fu sconfitto e sua sorella Anat, innamorata di lui, lo risuscitò dopo aver ucciso Mot. Questo ci riporta a Osiride, ricondotto in vita da Iside. Per l'Egitto Osiride è il "Maat", il "Signore di giustizia", il "Signore Santo", di cui ci parlano i papiri di Ani, il Libro dei Morti di Hunefer (British Museum). Questi scritti raccontano del serpente umano Sata, dei Figli delle tenebre, della passione del Dio dopo una cena, durante la quale, guarda caso, viene distribuito il pane e le carni consacrate nel suo nome di "Signore del Cibo Divino" ("Piramide di Teta", pag. 214, edizione Maspero). Osiride, in greco Busiris, proviene da Dedu. A Menfi spodestò Sokaris e ad Abidos divenne il signore del regno dei morti. Raffigurato come una colonna spezzata nel punto del capitello. Dio dell'ordine naturale, accompagnato da Anubis e dalla coppia Up-Nat, unificò la IX provincia che prese il nome di "Casa di Osiride", oggi nota come Abusir. Il papiro di Hunefer, cap XVII; la piramide di Unas e gli scritti di Maspero ci portano a conoscenza che i Figli delle tenebre vogliono disfarsi di Osiride. Egli è consapevole che è arrivata la sua ora, ha vissuto tutta la sua vita ed ha paura di avviarsi verso le tenebre. Nel papiro di NU (Nu era considerato l'oceano cosmico) si legge: "Io sono il vostro Signore. Venite a prendere posto tra le mie file. Io sono il figlio del vostro Signore e voi mi appartenete per mezzo del padre divino che vi ha creato. Io sono il Signore della Vita." Impressionante collegamento con Gesù che ripeterà le stesse parole 2300 anni dopo. Come Gesù anche Osiride viene crocifisso su di un patibolo formato da un tronco di sicomoro, su cui è posta orizzontalmente un asse: il "Tau". Le mani e i piedi vengono legati al tronco. "Omaggio a te sicomoro gran patibolo, compagno del Dio. Il tuo petto tocca la spalla di Osiride" (Piramide di Pepi II). "Io sono venuto e ho tolto questa cosa oltraggiosa che era su Osiride. Ho posto la corona Atef al posto della corona Ureret. Ho alleviato il dolore, ho sostenuto il supporto dei suoi piedi" (Papiro di Ani cap.CLXVII). Lo stesso patibolo, la croce, accomuna Gesù e Osiride allo stesso destino di Krishna, un dio orientale, la cui vita è il tema dominante della Bhaagavad Gita. "Krishna è venuto sulla terra (Gesù disse: io non sono di questa terra) per cancellare i peccati del Kali-Yuga (età del ferro), per prendere su di se i peccati che opprimono l'umanità. Compiuta la sua missione egli è tornato in cielo indicando la via a coloro che gli sono fedeli". Tanto è scritto nel Bhaagavad Purana 11, XXXI, 5, 6, XXXVIII, 10. (da qui grazie) THE MOTHER SNAKE In the beginning the land was flat, and the great Mother Snake lay in a deep sleep in the very centre of the Earth. For a long time she slept, and then there came a time when she awoke and crawled up through the very earth itself. Breaking through the surface in a shower of ochre dust. As she journeyed across this flat empty land, so powerful was her magic, that she caused it to rain heavily, and her body track's were filled with water, thus creating long winding rivers, great lakes, billabongs, and water holes. Everywhere she traveled, nurturing milk from her full breasts soaked in to the earth making the land fertile, and lush and green rain forests grew with hanging vines, trees of many shapes, colours and patterns. By digging her nose into the ground, she created mountain ranges, valleys, and some parts of the land she left flat, which we now call deserts. Then returning back into the Earth she awakened the animals, reptiles and all other land dwellers. Animals that carried their young in a pouch, some that lived in the trees and others that burrowed under the ground, desert animals and forest animals, reptiles of all sizes, colours and patterns. She took them all to live on the surface of the earth. She then awakened the bird tribes, and placed them in the air so that the sky was filled with birds of different shapes and sizes, parrots that were all the colors of the rainbow, flightless birds that walked on the land, long legged birds that danced on the plains and others that flew high in the air and nested in the mountains and trees. Next she awoke the water creatures, and placed them in the rivers, lakes and vast deep oceans. Fish that darted and swam in the shallow streams, frogs that sang in the shadows of the night, eels and turtles and strange creatures that lived in the depths of the oceans. Then finally She awoke and brought from the womb on the Earth itself, man and woman. And they learned from the mother Snake how to live in peace and harmony with all these creatures who were their spiritual cousins. The Mother Snake taught them their tribal way to share with one another, to take only what they need and to honour and to respect the earth itself. To respect the spirit of all the things, the trees, the rocks, the creatures, because all have a spiritual dreaming. Man and woman learnt that they were brother and sister and they should support, love and learn from each other and that all things have been placed in balance with Mother Earth and that this knowledge must be passed on to their children, and to their children yet to come. And man and woman were now the caretakers of this land. And the Great Snake then entered a large water hole where she guards the fish and other water creatures, so that when the aboriginal people fish, they know to take only as much as they can eat. Because if someone should take more than they need through greed, or kills for pleasure, they know that one dark night, the Great Mother Snake will come out of her hiding place in the water, find and punish the one who broke this tribal law. This story comes from the indigenous people of this great land, who have been here since the beginning of time, and if we listen to the messages it contains we would not only have harmony amongst people of all cultures, but most importantly we would provide a future for our children, and their children yet to come. It is known that ¾ of all the worlds natural waterways are polluted, also large forest areas are being cut down at an alarming rate. Our children are being fed chemically focused food. The fruit we eat is full of large amounts of insecticides. Meat is contaminated with doses of hormones. Even the sun is becoming our enemy because of the greed of large companies, while the leaders of this country (Australia) continue to support a system that is rapidly deteriorating. Although I see and believe we live in exciting times of spiritual growth and change, I sadly feel that we must go through much harder times before the uninformed, greedy and corrupt people can learn the simple truths of the above story. If we choose to ignore the lessons of the past we will be forced to relive them again in the future. (da qui grazie) LA DONNA DA' ALLA LUCE E DA' LA LUCE Leggere attentamente qui (grazie Violet Femmina Illuminante) BABY BLUE "I sogni sono come le stelle: basta alzare gli occhi e sono sempre la'" (Jim Morrison) Rudolf Steiner nel suo libro “Il Vangelo di Giovanni” scrive alle pagg. 110 e 111: "L'uomo è veramente, alla lettera, disceso sulla terra da sfere che dobbiamo definire come sfere di acqua e di vapore, d'acqua e d'aria (simili a elementali?). ... Finché era stato liquido ed aeriforme. Egli si trovava su in mezzo agli dei; a poco a poco, parallelamente all'addensarsi della Terra, l'uomo si addensò fino all'odierna materialità. Questo processo rappresenta la discesa; come l'uomo è disceso, così pure risalirà. Dopo aver maturato tutte le esperienze possibili entro la materia solida, egli tornerà ad ascendere a quelle regioni nelle quali il suo corpo fisico è liquido ed aeriforme. ... Oggi intanto egli non può che anticipare spiritualmente quegli stati. L'uomo un tempo non nasceva dalla carne e dalla terra, bensì dall'aria e dall'acqua e, in avvenire, dovrà realmente rinascere dallo spirito dell'aria e dell'acqua". |