08/01/08

L'Eautontimorumenos

Ti colpirò senza collera,
senz'odio, come un beccaio,
o come Mosé la roccia!
Farò dalla tua palpebra, per dissetare il mio Sahara,
sgorgare l'acqua della sofferenza.
La mia brama, gonfia di speranza,
filerà sulle tue lacrime salate come una nave che prende il largo
e nel mio cuore, che ne sarà inebriato, i tuoi cari singhiozzi
echeggeranno come un tamburo che batte la carica!
Non sono forse un accordo stonato, nella divina sinfonia,
grazie alla vorace Ironia che mi squassa e mi morde?
E' dentro la mia voce, che stride!
è il mio sangue, questo veleno nero!
Sono lo specchio sinistro in cui si guarda la megera.
Io sono la piaga e il coltello! Sono lo schiaffo e la gota!
Sono le membra e la ruota, e la vittima e il carnefice!
Sono del mio cuore il vampiro,
- uno di quei grandi derelitti
condannati all'eterno riso
e che non possono più sorridere!
(Charles Baudelaire)

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