Marco Giusti e gli Atipici
di Walter Ciusa (Atypicalmovie)
Sul blog degli Atipici, compare una bella e stimolante intervista fatta a Marco Giusti durante l'ultimo Festival di Venezia, incentrata sui cinefili contemporanei:
Dice Giusti: "Io ad esempio amavo John Ford, adesso il ragazzo ama l'horror, poi c'è una middle class di cinephiles diciamo alla CIAK, che si bevono Charlize Theron, si bevono queste cose qui, però è chiaro che ci sono degli estremismi nel cinema. Andiamo a vedere tutti quanti Arcana, uscito solo 2 giorni nel '73, queste sono le cose che il cinephile nuovo ama. In generale c'è un cinefilo un po' più inutile, però anche il cinema è più brutto, meno forte, meno interessante..."
Vedendo il fiorire nel web di blog sul cinema tenuti da cinefili incalliti, alcuni veramente notevoli, direi che la situazione è più complessa e sfaccettata...si va dal cinema asiatico alla fantascienza, passando per il muto, l'horror e il cinema d'autore...certo ora Takashi Miike vale più di John Ford, ma probabilmente è un problema di linguaggio...ho rivisto di recente "Ombre Rosse" e mi è sembrato molto datato ed in più, dopo l'ondata di film western degli anni Sessanta e Settanta, gli indiani mi fa un po' impressione considerarli cattivi...
Giusti parla anche dei festival cinematografici:
"A 20 anni qualsiasi Festival sembrava una cosa fantastica. Io mi ricordo che a 20 anni vedevo tutto, dormivo solo 3 ore. Ora è diverso, hai tutto, hai i DVD. E' diverso il cinema, i formati con cui si usufruisce della visione. Una volta si riusciva a parlare con George Cukor, Cannes è peggio, più il Festival è piccolo, più riesci a toccare Quentin Tarantino, Frank Miller, David Lynch, e quindi a innamorarti del Cinema che è l'unica vera missione del cinephile. I film in concorso sono una cosa, le retrospettive una cosa, gli eventi una cosa, i film a mezzanotte un'altra cosa. Per esempio in questo Festival la cosa più carina è il film di Jose Mojica Marins " Encarnação do Demônio", un grande horror di un autore- attore del terzo mondo, qui completamente ignorato, un super-horror che devi vedere qui..."
A tal proposito racconto un aneddoto: qualche giorno prima del Festival postai qua, in un forum di cinefili, il consiglio di non perdere l'ultima opera di José Mojica Marins e la riedizione di "Arcana" di Questi...la risposta (poi cancellata) fu rancorosa, definendo il mio intervento un tristissimo spam (per i link al blog)...ecco questo è il problema di molti cinefili...una sorta di chiusura allo scambio culturale...essere cinefili diventa una triste elencazione di io ho visto questo e quest'altro, rincorrendo l'anteprima dell'ultimo film dell'autore maledetto di turno (che spesso coincide con l'autore di moda di turno...)...con analisi spesso vuote di contenuti e piene di giudizi sprezzanti e dogmatici...dove il confronto è più facile e comodo ridurlo ad un'aggressione dell'altrui pensiero...
Giusti si sofferma anche sui grandi autori:
"Ieri stavo intervistando Paolo Benvenuti su "Puccini", e gli ho chiesto "Secondo te c'è un legame tra il cinema western e Puccini?" E lui "Ah sì c'è quel film con Dean Martin, uno che spara"..."come quel film con Dean Martin, è Un dollaro d'onore!". E Benvenuti mi ha chiesto chi è il regista. Paolo, io dovrei prendere e andarmene subito, io non posso accettare che un regista non sappia chi è Howard Hawks...Una conversazione che feci con Quentin Tarantino, a Nizza adesso, su John Ford che noi consideravamo insieme a Rossellini il meglio...Per Tarantino, Ford è stato sopravvalutato e il più grande regista del mondo è Sergio Leone e su questo si è aperto un dibattito...il punto è, lui è più giovane di me, avrà 7 anni di meno, credo, e questa cosa cambia completamente il modello di cinema da amare che ti ha formato. In fondo siamo quello che si vede e si ama quando abbiamo tra i 9 e gli 11 anni, il resto è secondario..."
Molto bello lo spunto su cui sono pienamente d'accordo con Giusti...si sa però che molti registi, a parte ovviamente Scorsese e gli ex critici (Truffaut, Godard, Ferrario...), hanno visto di solito pochi film...e questo è uno dei motivi per cui le Giurie (fatte dagli addetti ai lavori) ai Festival spesso premiano opere minori invece che film epocali...per esempio qualche anno fa venivano premiati ai Festival sempre film iraniani perché il loro modo di fare cinema intrigava non poco...però sinceramente per chi ne aveva già visti diversi di film iraniani...quel modo di fare cinema diventava di una noia quasi mortale...oppure ricordo certe devastanti "pizze" cinesi viste ai festival...ma alla fine è tutta una questione di gusti e pareri personali...il bello del cinema è anche il fatto che tutti ne possono parlare liberamente...
20/09/08
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