Expanded Cinema
"Le forme del cinema stanno proliferando...ogni nuovo modo di creare o controllare la luce è potenzialmente una nuova forma di cinema...metallo, pellicola, nastro magnetico, tubi catodici, corpi viventi, plastica, vetro, computer: questi sono i materiali del cinema, i materiali secondari...forniscono i mezzi per lavorare con le materie prime del cinema - luce e tempo. Sono soltanto la luce e il tempo che collegano tutte le forme di cinema, passato, presente e futuro."
(Sheldon Renan, 1967)
Il movimento Expanded Cinema, corrente cinematografica sperimentale, nasce nel 1958 quando Kenneth Anger proietta il suo "Inauguration of the pleasure dome" contemporaneamente su tre schermi a Bruxelles e raggiunge il suo acme negli anni Sessanta. Sinteticamente l'espansione cinematografica riguarda la superficie di proiezione del film, che viene notevolmente allargata rispetto al tradizionale schermo frontale. La cattedrale dell'Expanded Cinema, realizzata nel 1966 da Stan VanDerBeek a New York, sarà il Movie Drome Theatre, un cinema sferico su cui un obiettivo fisheye proietterà film per spettatori sdraiati, in questo modo totalmente immersi e compenetrati dalle immagini in movimento.
Il concetto cardine del cinema convenzionale che i film debbano essere proiettati da un unico proiettore su un unico schermo viene polverizzato con risultati infiammanti. Buona parte della produzione indipendente del New American Cinema aderisce al movimento rivoltoso, con niente meno che Andy Warhol come ambasciatore universale, che presenta nel 1966 il suo "The Chelsea Girls", pellicola di sette ore divisa in due parti da proiettare simultaneamente su due schermi attigui.
Le opere di Expanded Cinema inventano nuovi modi di proiezione, impiegando vari e/o modificati proiettori, usando nuove fantasiose superfici come schermi, in breve mutando in svariati modi il tradizionale processo tecnico di costruzione e di fruizione di un film.
L'influenza dell'Expanded Cinema sulla video-arte degli ultimi trent'anni è imponente, fu il primo movimento a propugnare caparbiamente la contaminazione con altre arti, diede vita ad alcuni tra i primi film interamente creati col computer, realizzò chimerici spettacoli di massa con luci stroboscopiche e fantasmagorici happening multimediali, come quelli di Robert Whitman in cui i film venivano proiettati direttamente sui corpi dei performers. Questa caleidoscopica esperienza è raccolta nel volume "Expanded Cinema" scritto da Gene Youngblood nel 1971, che potrete gratuitamente scaricare in PDF collegandovi su questo sito:
www.vasulka.org
/Kitchen/PDF_ExpandedCinema/ExpandedCinema.html
17/12/07
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