Marzo Cinema 2011 Scaglie
Domenica 6 Marzo ore 21.30
Enter The Void
di Gaspar Noé (2009 FRA/GER/ITA 161')
Ho sempre considerato Gaspar Noé un fuoriclasse e ciò è stato immancabilmente confermato dall'accoglienza negativa che hanno ricevuto i suoi film dalla critica togata. I critici servono soprattutto a quello...se schiantano un film fuori dai canoni, stai pur certo che è imperdibile (Aristakisjan docet), pensate che anni fa leggevo la Bignardi su Repubblica per andare a vedere i film che lei criticava aspramente, ben certo di imbattermi sicuramente in capolavori...e questo Enter the Void è indubbiamente un cristallino capolavoro, incarna alla perfezione una delle idee di cinema di Scaglie. Fin dagli strabilianti titoli di testa e dai primi dieci minuti di pellicola, caleidoscopicamente psichedelici, siamo totalmente immersi in una lisergica esperienza visiva che coinvolge, a volte brutalmente a volte dolcemente, corpo/mente/spirito. Il regista, supportato dalle nuove tecnologie, si avvale di una tecnica cinematografica impressionante che coniuga alla perfezione immagini, montaggio e suoni regalandoci un'opera indimenticabile che affronta svariate tematiche cruciali per l'uomo contemporaneo: la morte, la nascita, la dipendenza da droghe, l'orgasmo, l'aborto, l'incesto, la ricerca della felicità, la perdita dei genitori, la ragione e l'istintualità. E il tutto è girato in una fosforescente, accattivante e labirintica Tokyo in cui vivono lo spacciatore ventenne Oscar e l'innocente sorella minore Linda. Il film parte con le notevoli visioni del giovane conseguenti ad un'allucinazione prodotta da DMT e complicata dalla lettura de Il Libro Tibetano dei Morti, testo di culto per la controcultura degli anni Settanta. Una notte Oscar si rifugia nel bagno del locale del titolo (Void) per sfuggire ad una retata e viene freddato da un colpo di pistola sparato da un poliziotto attraverso la porta. Ciò che vediamo in seguito è conseguente alla sua esperienza extra-corporea, viviamo le sue visioni in soggettiva, dal momento che angelicamente ritorna a sorvegliare la sorellina (in vita avevano fatto un patto di non abbandonarsi mai), che fa la spogliarellista in un night ed è facile preda delle più temibili tentazioni della notte. Il finale al Love Hotel è poi indimenticabile: toccante amalgama di orgasmi, energia orgonica e catarsi ricreatrice. Un film intenso e mesmerizzante, che non ha paura di esagerare in qualche passaggio e che indubbiamente rimane incastonato nel cervello dello spettatore...giustamente paragonato da qualche illuminato a 2001 Odissea nello Spazio. Inutile stare lì a scriverne, bisogna viverlo e possibilmente vederlo su grande schermo.
Siamo nel Vuoto.
Domenica 13 Marzo ore 20
Proiezione e incontro con gli autori di:
Viaggio a Lampedusa
Viaggio a Lampedusa
di Giuseppe Di Bernardo (2010 ITA 62’)
"Viaggio a Lampedusa" racconta la vicenda di quattro persone che, con la scusa di un viaggio di piacere, vanno alla ricerca di risposte sul fenomeno delle migrazioni partendo proprio dalla piccola isola del Canale di Sicilia. Il lavoro si occupa di un tema di attualità adottando la prospettiva dei lampedusani, quasi mai interpellati a dispetto della fama che la loro isola ha raggiunto negli ultimi anni. Il tentativo del film è quello di rompere uno schema che vuole l’immigrazione clandestina un fenomeno passeggero che è possibile sconfiggere: a guardare la storia, infatti, le migrazioni sono un evento connaturato all’essere umano e non si possono fermare. Un'avventura raccontata in un brillante documentario, "Viaggio a Lampedusa", di Giuseppe Di Bernardo, ovvero la "Perla del Mediterraneo" narrata dai suoi abitanti. Il viaggio si trasforma così nella scoperta dei lampedusani e dei loro problemi: le scuole fatiscenti, l'ospedale che manca (nessuno nasce più a Lampedusa), i costi altissimi dei trasporti, il turismo in crisi, la disoccupazione. Perché anche prima che il governo trasformasse Lampedusa in un filo spinato tra l'Africa e l'Europa, il mare che la circonda, per chi ci vive, nonè mai stato solo uno splendido panorama, ma un enorme «guinzaglio al collo», che né la storia, né quantomeno la politica, sono mai riusciti a spezzare.
A seguire circa ore 21.40
Tetsuo The Bullet Man
di Shinya Tsukamoto (2009 GIAP 80')
“Cyberpunk e passione. Un incontro dismorfico e roboante quando a farsene interprete è Shinya Tsukamoto. E, soprattutto, quando la tematica diventa il corpo e la sua ibridazione con il meccanico. Dopo vent’anni, il regista di Tokyo ritorna sul suo uomo d’acciaio, con la consueta dose di aggressività ai centri della percezione dello spettatore. Violento, girato con frequenti inserti e immagini disturbanti, Tetsuo The Bullet Man, già in concorso a Venezia, è il terzo capitolo della saga e mostra immediatamente alcune differenze dai suoi predecessori. Per prima cosa, il fulcro non è più il processo di spersonalizzazione dell’individuo nel suo rapporto con una società industrializzata, o meglio lo è solo marginalmente, perché ciò che viene messo realmente in evidenza è una critica diretta e corrosiva all’industria bellica. Da buon autore, Tsukamoto non si abbandona mai al narrativo, ma traduce i suoi intenti filmici in un uso continuo e pervicace del mezzo tecnico. Anthony Ride conduce una vita tranquilla fino a quando il padre non lo contatta per rivelargli un misterioso segreto; subito dopo l’uomo assiste all’omicidio del figlio da parte di un ignoto individuo (lo stesso Tsukamoto). In seguito al drammatico avvenimento e dopo la scoperta di altre menzogne sul suo passato, un feroce desiderio di vendetta porterà Anthony a trasformarsi in una nuova razza di uomo-proiettile, da cui il titolo, che compierà strage di soldati dei corpi speciali che si frappongono al raggiungimento del suo obiettivo...” (A.Perrone) Terzo capitolo della saga di Tetsuo, altre allucinazioni psichiche in un altro cult di mezzanotte, sempre con uno “stile a metà tra il fumetto e un cut-up di Burroughs”.
Domenica 20 Marzo ore 21.30
The Faculty
The Faculty
di Robert Rodriguez (1998 USA 104')
B-movie all’ennesima potenza, zeppo di citazioni e momenti godibili. Protagonisti un gruppo di studenti di una scuola, ormai fatiscente, della provincia americana. I nostri eroi notano che qualcosa è cambiato nella scuola, più una sensazione che altro, ma gli eventi precipitano. I loro professori sono posseduti dagli alieni ed anche molti dei loro compagni. Uno strano parassita si è impossessato dei loro corpi e delle loro menti e vuole invadere il mondo. Unica arma contro gli invasori: la droga! Una "sniffata" di crack e la morte sopraggiunge quasi istantaneamente. Che idea! Riusciranno i nostri eroi ad impedire che l'alieno vinca? Il film è una palese rivisitazione, in forma giovanilistica, del famosissimo "L'Invasione degli Ultracorpi" in cui i "baccelloni" si impossessavano del mondo (dal libro "Terrore dalla Sesta Luna").
Domenica 27 Marzo ore 21.30
Il vagabondo
di Rainer Werner Fassbinder (1966 RFT 11’)
Primo cortometraggio del maestro Fassbinder.
Le strelle nel fosso
di Pupi Avati (1978 ITA 92')
Probabilmente il miglior film di Avati. Nel Settecento in una casa isolata delle valli di Comacchio, abitata da Giove e i suoi quattro figli, arriva la bella Olimpia. Tutti s'innamorano di lei, decidendo di sposarla in gruppo, ma dopo le nozze e la festa la bella se ne va. Favola per adulti sulla quale sono sospesi i pericoli del poeticismo, del lezio, del bamboleggiamento. Non li evita, ma ha più di un merito: la luce del paesaggio, un'affiatata squadra di attori. In quest'apologia dell'adolescenza ritardata c'è un piccolo incanto melodico. “Storie antiche e leggende popolari, tra il sacro e il profano, di vita e di morte, strani racconti serali davanti al fuoco, che diventano sogni o incubi notturni. Il potere magico dell’affabulazione, l’incanto delle immagini e il tempo che si ferma. Quanta grazia, quanta poesia; Avati è al suo meglio, nei luoghi che ama e i suoi fedeli attori lo assecondano divertiti, con una sorprendente e bellissima Paladini. Una favola bucolica che rapisce e ci porta altrove, dove labile è il confine tra l'arte e la follia, tra la realtà e la pura immaginazione”.
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