26/02/10

Anke Merzbach

Anke Merzbach
Fotografa di formidabile talento, autrice di scatti fotografici inusuali, manipolati artificialmente allo scopo di acquisire una forte valenza pittorica e di tuffarsi nell'inconscio dello spettatore. Fotografie capaci di lanciare potenti suggestioni simboliche allo spettatore, che si trova così immerso in un enigmatico universo parallelo, quasi impalpabile e costantemente sospeso tra sogno e realtà. Un'arte, quella di Anke Merzbach, capace di far recuperare allo spettatore il proprio spazio interiore e di aprire squarci vitali nelle nostre sensibilità, ormai anestetizzate dal sovraccarico di stimoli e informazioni che ci bombardano quotidianamente.

"Ogni immagine è un'idea e quello che mi interessa è scoprire quello che c'è dietro ogni scatto, far vedere quindi con l’elaborazione digitale anche quello che la foto ha già dentro, ma non esprime immediatamente. Per questo mi sento non una fotografa ma una creatrice di immagini. Poi le persone che vengono ritratte non sono modelle, ma persone normali con cui ho stabilito una relazione, venendo così a conoscenza delle loro esperienze"

"Vorrei far diventare immaginifiche le cose che effettivamente non sono o non possono essere immaginifiche. Spesse volte lo sono i sentimenti della notte. Se si definisce il surrealismo come irrealtà o visione, allora è molto importante per me"

"Amo le immagini silenziose, dove la musica è di sottofondo. Escono senza estremi e senza colori, però la mia esperienza mi ha insegnato che tali immagini non arrivano all’uomo. Il nostro tempo è inondato di immagini. I sensi sono diventati insensibili, i suoni leggeri non vengono recepiti. Questo significa per me spesse volte camminare sulla cresta dell’onda. E non importa se l’immagine sia erotica o si tratti di un ritratto: lo choc sveglia l’interesse. Triste.
Ma sa che ogni tanto sento l’impulso di provocare uno choc? Quando sento attorno a me tutta questa letargia, il conformismo, allora, lo ammetto, mi agito e nasce un'immagine che provoca"

frammenti intervista tratti da qui

Nessun commento: