Richard Kern
Ricordo nei primi anni Novanta quando arrivarono per posta aerea, comprate a carissimo prezzo dall'indomito Pizgo (56000 lire l'una!), due videocassette dal titolo "Hardcore - Films from the Deathtrip", efferate compilations di corti e mediometraggi ad opera del regista Richard Kern, nome di punta (insieme a Nick Zedd) del "cinema della Trasgressione" newyorkese. I film contenuti nelle compilations erano Death Valley '69 (1986), Thrust in me (1985), The Evil Cameraman (1990), The Right Side Of My Brain (1984), You Killed Me First (1985), Fingered (1986), Submit to me (1985), Submit To Me Now (1987), My Nightmare (1993), Horoscope (1991) e X=Y (1991) e alcuni di questi erano interpretati dalla leggendaria musicista e musa del regista, Lydia Lunch ("Death Valley '69", "The Right Side Of My Brain", "Fingered" e "Submit To Me Now").
Afferma Kern, riferendosi a quei film, "l'obiettivo dichiarato era compiere atti rivoluzionari che attraversassero ogni barriera socialmente costruita e socialmente accettata" e direi che la durezza delle pellicole non lasciava adito a dubbi in tal senso. L'estremismo tematico e visivo di Kern era totale, manifestandosi violentemente in film veramente al limite della guardabilità, veri e propri atti eversivi di nichilistica provocazione culturale. Ma il nostro Sistema, si sa, è in grado di digerire qualsiasi cosa e il cinema della Trasgressione originato dal movimento punk/no wave newyorkese ebbe vita breve, divenendo a sua volta oggetto di merchandising.
E Kern che fine ha fatto in tutto ciò?
Si è ripulito e si è riciclato come fotografo erotico (sua originaria passione) e stimato videomaker (Marilyn Manson, Sonic Youth, Cop Shoot Cop tra i suoi clienti): "il mio credo era l'anarchia, cioè l'unica cosa che sia venuta fuori dal movimento punk. Il concetto di anarchia, di creare caos mettendo tutto sottosopra e così fare in modo che le cose cambiassero più in fretta. E cosa è diventato ora tutto questo? MTV! (risata)..."
La sua opera fotografica riesce a miscelare sottilmente sensualità e provocazione, impudicizia e oltraggio, concentrandosi sul guardare e l'essere guardati e portando in tal modo la tensione scopofila, vera e propria ossessione dell'uomo contemporaneo, ai massimi livelli...di recente il Traffic Festival di Torino gli ha reso omaggio esponendo le sue fotografie.
"Potreste vederla così: la modella è un'esibizionista e io sono il guardone"
(Richard Kern)
23/07/08
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