Le lame e i limi, i limiti, e poi i lumi,
della ragione - piatto algore se non
fosse per rare vegetazioni d'amore -
Il divenire del vuoto - quell'alto
tendere agguati cubici al fantastico
progredire geometrico del delirante -:
che striduli cori, vertigini azzurre, colori.
Dispongo di pezzi di vetro, frammenti d'infanzia,
ma dell'arte musiva m'è cara l'incuria.
Ho mai vissuto tra l'altro? Credo, ripensandoci,
d'aver letto papaveri, sfogliato qualche giornale.
(Dario Villa)
18/07/08
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