Lon Chaney il Divo
In un'epoca in cui si scambiano meteore per icone, ragazzini problematici per star assolute, male non fa ricordare (nuovamente) uno dei veri grandi divi che la Settima Arte abbia mai avuto: Lon Chaney.
Figlio di genitori sordomuti, nell'infanzia Lon Chaney affinò una delicata sensibilità e un'acuta capacità mimica e mimetica, che in seguito utilizzò professionalmente, riuscendo ad essere meravigliosamente magnetico e coinvolgente in numerose interpretazioni grottesche, sempre poste in bilico tra l'orrore e la tragedia. Chaney cominciò la sua carriera veramente dal basso e dopo aver intrapreso ogni genere di mansione nel mondo dello spettacolo, sia dietro le quinte che sul palco di teatri ambulanti, venne assunto come trovarobe alle dipendenze di Allan Dwan, regista in seguito di oltre quattrocento film. Quello fu il trampolino di lancio per sfondare nel cinema vero e proprio, dal 1913 al 1919 Chaney interpretò (e qualche volta diresse) tantissimi film brevi e mediometraggi, nei quali indossava spesso i panni del diverso, del deforme, del freak. In pochi anni la sua peculiare poetica si impose universalmente, andando a minare definitivamente alle basi la scialba attorialità accademica/teatrale utilizzata dai fantocci di Hollywood. La tecnica di Chaney era impressionante, riusciva a trasformare il proprio corpo con lunghi e complicati trucchi, sopportando patimenti incredibili, per giungere a dare vita a personaggi indimenticabili, figure ai margini dell'immaginario, ma con le quali il pubblico poteva instaurare intimi rapporti di fratellanza e di solidarietà, in quanto esseri umani inconfutabilmente toccati dalla ferocia dell'esistenza.
Ma da grande professionista, Chaney non mancava anche di dedicarsi maniacalmente allo studio delle sfumature psicologiche dei suoi personaggi, facendone emergere di volta in volta la complessa umanità, fatta spesso di apocalittiche contraddizioni. L'incontro con Tod Browning diede vita a tanti capolavori del Cinema, tra cui
Lo sconosciuto non è che il vertice di una poetica straordinaria e forse irripetibile. Alcune inutili storie del cinema non ne parlano.
Scusate, chi è Heath Ledger?
(post elaborato con spunti provenienti da scritti del grande Pino Bertelli)
13/08/08
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