La Pelle
Buona parte dell'arte contemporanea è incentrata sulla pelle...la pelle è un'interfaccia tra esterno e interno, un prezioso punto di confine e di passaggio tra noi e il mondo. A livello embrionale nell'uomo la corteccia cerebrale si forma congiuntamente alla pelle e all'apparato genitale, proprio per questi motivi la formazione del soggetto psichico è inscindibile da quella del soggetto corporeo. E forse è per questo che la dermatologia molto spesso brancola nel buio, vedi orticarie, eczemi e svariate altre affezioni cutanee (etichettate come idiopatiche che è un modo forbito per dire che non ci si è capito nulla). Ma la pelle funziona anche da barriera, difendendo l'individuo dalle intrusioni esterne...ed infatti le zanzare stanno diventando uno dei nostri più temuti nemici. Ma, come sostiene Betti Marenko, la pelle è anche il luogo dove appaiono con più evidenza le esperienze compiute dagli individui, raccoglie e mostra le tracce visibili: rughe, marchi, cicatrici, calli, tatuaggi, perforazioni, iscrizioni, vuoti, volumi, curve, increspature...sono segni "che incarnano i residui del passaggio del mondo attraverso il corpo". Simile a un archivio, la pelle conserva le tracce della storia individuale. La sua consistenza, il colore, le cicatrici e le sue particolarità (nevi, voglie etc) disegnano un paesaggio unico. Ma ciò che complica notevolmente gli interventi terapeutici della nostra medicina è che la pelle incarna l'interiorità degli individui. Sulla superficie che ci fascia e ci delimita si manifestano infatti i segni dei sintomi psichici, dall'isteria alla santità, dei sentimenti e delle emozioni, delle malattie. E' uno specchio che ci mette irrimediabilmente a nudo, rendendo superficiale ciò che normalmente riteniamo profondo: pensieri, emozioni, sentimenti.
18/08/08
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