05/08/08

Rapporto confidenziale - numerosette

Rapporto confidenziale - numerosette
Rivista digitale di cultura cinematografica

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EDITORIALE di Alessio Galbiati

Al solito l’editoriale. Croce e delizia. A dire il vero più croce. Testa o croce? La testa è quella di Abel Ferrara, del quale ci siamo occupati diffusamente con uno speciale che spazia nel suo cinema - ma che prescinde dalla novità (Go Go Tales è passato in qualche sala italiana, ma diffusamente lo trovate sulle riviste specializzate con le quali abbiamo ingaggiato un duello, siamo dunque duellanti...) - e la croce è quella dell’essere umano Ferrara sopra la quale egli stesso ha da tempo deciso di auto-affiggersi per provare a liberarsi - e liberarci - da un’ansia ed una colpa cattolicamente ataviche - o atavicamente cattoliche? Con immagini (quelle di Cesare Moncelli) e con parole (quelle di Lanzarotti, Monacella, Cavisi, Galbiati e Contin), abbiamo ammirato la sua auto-croce-fissione. Un gioco sospeso fra Sacro e Profano (servono le maiuscole?!) lo stesso praticato dagli organizzatori della terza edizione del Volcano Film Festival, festival del cinema artigiano, che in una delle sue sezioni utilizza questo concetto come tema per un workshop aperto alle giovani leve dell’audiovideo siculo. Con il VFF entriamo per la prima volta all’interno d’un evento “reale” provando a suturare quella distanza che la rete pone fra lo scrivente e la realtà. Se Rapporto Confidenziale nasce come tentativo d’oltrepassare l’atomizzazione, vera e propria deriva dello scrivere di cinema sul web, questa prima media partnership sancisce un salto notevole nella qualità del percorso che abbiamo intrapreso. La nostra presenza al festival in questione, come pure dell’imminente Festival di Locarno lascerà tracce anche sul prossimo numero con report dettagliati degli eventi in questione.
Con questo numero doppio, il settimo (ovvero l’ottavo, tenendo conto del numerozero di dicembre 2007) si chiude la prima fase di RC, quella che da tempo amo definire ‘eroica’. Da settembre saremo diversi, più completi e chiari, più sistematici ed approfonditi ma sempre liberi ed indipendenti, consapevoli d’essere la prima rivista italiana che parla di cinema utilizzando quel rivoluzionario strumento che sono le licenze Creative Commons, per una libera circolazione del sapere e della curiosità.
A settembre allora... e buona lettura!!! A.G.

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