21/05/08

Jenny Haniver e i nanobi

Jenny Haniver e i nanobi

L'idea di extraterrestre che l'essere umano si è fatto negli ultimi decenni è stata molto influenzata da ciò che si è visto al cinema o letto in libri di fantascienza, ma la realtà potrebbe essere molto diversa e spiazzante...
Allo stato attuale dove si possono ipotizzare organismi alieni sulla Terra?
Secondo numerosi scienziati il luogo più probabile in cui potrebbero radicarsi è dato dalle profondità marine. Soprattutto i camini vulcanici sul fondo oceanico sarebbero luoghi ideali, costituendo ecosistemi ignoti, da considerare praticamente del tutto isolati dal resto della biosfera. Tutti i microrganismi scoperti, fino a questo momento, in questi ecosistemi sono paragonabili coi microbi residenti in superficie, ma va precisato che l'esplorazione biologica dei fondi oceanici è ancora agli albori e potrebbe riservare non poche sorprese.
Per ora comunque ci accontentiamo di falsi allarmi...come quello, risalente a qualche tempo fa, riguardante increduli pescatori cinefili russi (filmato sotto) che, nel mare di Azov, hanno recuperato una Jenny Haniver, bizzarra creatura dall'aspetto demoniaco, spacciata inizialmente come cadavere di un alieno e poi in realtà rivelatasi una comune razza capovolta.

Per chi non lo sapesse, una Jenny Haniver è una creatura di competenza della criptozoologia, nota fin dal 1500, ottenuta attraverso un certosino lavoro di modificazione e mutilazione della carcassa appartenente ad una razza del genere Rhinobatidae (pesce chitarra), creata allo scopo di colpire l'immaginario di sprovveduti compratori, facendola passare talora per cucciolo di drago o basilisco, talora per cadavere di alieno o diavolo di mare (devil fish). Uno dei casi più celebri di ritrovamento di Jenny Haniver, che ricevette enorme pubblicità mediatica, avvenne nel 1971 a San Juan in Porto Rico, quando Alfredo Garcia Garamendi, stimato professore di educazione fisica e studioso di fenomeni paranormali, sostenne di aver catturato una bizzarra creatura marina, che poteva uscire dal mare, respirare e mettersi in stazione eretta. A tale animale, dall'aspetto antropomorfo, Garamendi diede il nome di Garadiabolo.
Recentemente, invece, grazie ai progressi resi possibili dall'uso del microscopio elettronico, sono state scoperte minuscole strutture, grandi tra 20 e 150 nanometri e per questo motivo chiamate nanobi, contenute in rocce arenarie risalenti a 200 milioni di anni fa, estratte dalle profondità oceaniche al largo della costa australiana. I test di laboratorio hanno dimostrato che questi piccolissimi e misteriosi nanobi contengono all'interno DNA e sono in grado di moltiplicarsi in laboratorio. Tutto questo ha spiazzato gli scienziati, aprendo realisticamente un'ipotesi di vita aliena sulla terra.

Ma questo non è tutto, in ambiente scientifico circola anche la perturbante ipotesi che forme di vita aliene possano trovarsi nei nostri stessi corpi. Nel 1988, osservando cellule di mammifero al microscopio elettronico, Olavi Kajander (dell'Università finlandese di Kuopio) notò minuscole particelle (la cui funzione è tuttora sconosciuta) contenute all'interno del citoplasma di molte cellule. Queste particelle, dalle dimensioni di 50 nanometri, sono circa un decimo della dimensione dei più piccoli batteri conosciuti. Dieci anni dopo lo stesso Kajander, cercando disperatamente una spiegazione razionale e scientifica, arrivò ad ipotizzare che tali particelle fossero organismi viventi colonizzanti l'urina, partecipanti alla formazione dei calcoli renali come nucleo per la precipitazione di calcio e fosfato. Benché queste affermazioni restino controverse, in ambito scientifico si sta ipotizzando che almeno alcuni di questi organismi lillipuziani siano in realtà forme di vita aliena dotate di una biochimica radicalmente alternativa a quella conosciuta.
E se alla fine si scoprisse effettivamente che l'origine della vita è extra-terrestre?
Non è dato sapere, per ora accontentiamoci delle sconvolgenti creazioni di criptozoologia (tra cui anche un'immancabile Jenny Haniver) dell'artista atipica e radicale Sarina Brewer
http://www.customcreaturetaxidermy.com
(post elaborato con gli spunti di un articolo di Paul Davies)

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