Dicembre Cinema 2010 Scaglie
Domenica 5 Dicembre ore 21.30
Man on Wire
di James Marsh (2008 USA/UK 94')
Philippe Petit, appena bambino, sviluppa una passione per l’equilibrismo, una tensione innata e irrefrenabile a tirare corde tra alberi e case e camminarci sopra, sempre più in alto. A nove anni, legge su una rivista del progetto delle Twin Towers di New York e decide. “Io camminerò sospeso tra quelle due meravigliose Torri…”. E così la sua vita, abitata da un angelo felice e volante, diviene una costante e meticolosa preparazione. Negli anni raduna attorno a sé un manipolo di pazzi sognatori che lo assecondano in tutto e lo aiutano a completare il suo destino. Ma bisognerà intrufolarsi clandestinamente nei grattacieli più protetti del mondo, trascinare oltre il centesimo piano tutto il materiale, tendere un cavo, e come lanciarlo tra una Torre e l’altra?...Finché una mattina del 1974 Philippe Petit cammina in equilibrio su un cavo metallico teso tra le Torri Gemelle del World Trade Center, solo, immerso nel cielo a quattrocento metri d’altezzza. E tutto questo lo fa gratis, per la sola bellezza dell’immagine creata. Il documentario si basa sullo stupendo libro scritto da Petit Toccare le nuvole. Una storia degna dei migliori thriller, un apologo sull’importanza di darsi degli obiettivi nella vita e sul sogno umano di superarsi. Uno dei film più belli degli ultimi vent’anni, veramente un capolavoro. Philippe Petit è il nostro idolo.
Domenica 12 Dicembre ore 21.30
Salvador
Salvador
di Oliver Stone (1986 USA 123’)
Salvador è un film del 1986, diretto da Oliver Stone, nel quale si racconta la storia di un giornalista statunitense impegnato nella realizzazione di un reportage sulla guerra civile in El Salvador. Nel corso della sua inchiesta, il giornalista si trova invischiato sia con i guerriglieri di sinistra sia con le forze militari di destra. Gli attori protagonisti lavorano a compensi minimi per la causa e sono James Woods, James Belushi, Michael Murphy, John Savage, Elpidia Carrillo, Tony Plana, Cynthia Gibb, Juan Fernandez e José Carlos Ruiz. La storia del film è stata scritta da Richard Boyle e Oliver Stone, che l'ha diretta. La rappresentazione degli eventi è indubbiamente favorevole alle forze rivoluzionarie ma Stone ne deplora le uccisioni dei prigionieri in una scena cruciale. Egli è fortemente critico nei confronti delle forze militari appoggiate dal governo reaganiano statunitense e delle alleate squadre della morte, di cui mette in risalto l'assassinio di quattro sacerdoti americani, tra cui Jean Donovan. Il ritratto che Oliver Stone fa della Chiesa Cattolica come forza impegnata nella giustizia sociale, riflette con precisione gli eventi di quel tempo ed è esemplificata dal sermone dell'arcivescovo Óscar Romero, basato parola per parola sul discorso che Romero fece prima di essere assassinato da una squadra della morte. “Sincero nella sua condanna degli orrori del fascismo, coraggioso nel fare nomi e cognomi: sgradevole, esagitato, sovraccarico, e girato con una furia che spesso lascia stupefatti. Meglio peccare per eccesso che per difetto”.
Domenica 19 Dicembre ore 21.30
L’isola delle Rose
L’isola delle Rose
di Stefano Bisulli & Roberto Naccari (2010 ITA 75')
Rimini, estate 1968. Il bolognese Giorgio Rosa, ingegnere genialoide e bramoso di libertà, completa la costruzione di un isolotto artificiale a sei miglia dalla costa: è la "Esperanta Respubliko de la Insulo de la Rozoj", un micro-Stato autoproclamatosi indipendente dall'Italia, sorto su una piattaforma di quattrocento metri quadrati appena fuori dalle acque territoriali italiane. Il nuovo stato ha l'esperanto come lingua ufficiale e da subito diviene una curiosità per i turisti della riviera romagnola, tanto che giornali e televisioni (anche europee) mandano i propri giornalisti a Rimini per indagare sulla neonata Repubblica. Lo Stato italiano e i servizi segreti vengono da subito allarmati dalla presenza di questa nuova misteriosa creatura. Le ipotesi che girano sulle motivazioni di tal costruzione sono tante dal night all'albergo esotico, dal casinò alla radio o televisione privata, fino a quella della possibile base missilistica in mano a oscuri nemici. La morale nazionale è seriamente minacciata e l'utopia di libertà dell'ingegner Rosa avrà così i giorni contati...la Marina Militare ne minerà la struttura facendola esplodere nel febbraio del 1969. Il bel documentario recentemente realizzato da Cinematica ed editato in dvd ricostruisce i fatti e attraverso le testimonianze dei protagonisti ci fa rivivere un puro e affascinante sogno di libertà del recente passato: "Era meraviglioso stare in mezzo al mare. Guardavamo la costa e Rimini era lì, a portata di mano. Eppure tutto sembrava così distante, lontano. Nessun rumore, niente confusione. Un'atmosfera magica. Un altro mondo". Quello che è recentemente successo a Sealand, principato microscopico sorto nel mare del Nord davanti alle coste britanniche (nato grazie ed un azione di occupazione di una struttura antiaerea abbandonata dall'esercito inglese ad opera dal bizzarro Paddy Roy Bates), ora diventato base per provider ed organizzazioni di commercio elettronico di mezzo mondo e messo all'asta per 70 milioni di euro, getta poi una luce spiazzante sulla rivoluzionaria intuizione dell'ingegner Rosa. Non resta che finire questa storia con le parole di Alda Merini: "quel giorno che la legge Basaglia ci ha aperto i cancelli, siamo usciti e abbiam visto le rose. Le abbiamo mangiate. Avevamo fame di rose e libertà..."
Domenica 26 Dicembre ore 21.30
Strade Violente
di Michael Mann (1981 USA 123')
di Michael Mann (1981 USA 123')
Uno scassinatore uscito di galera e perseguitato dalla polizia viene ingaggiato da un’organizzazione criminale: vorrebbe tirarsi indietro, non può, e va incontro lucidamente all’autodistruzione. Primo film per il grande schermo del regista di Manhunter, autore anche della sceneggiatura tratto da un romanzo di Frank Hohimer: un noir crudo e notturno, percorso dall’attrazione quasi fisica per la lama splendente della lancia termica e per lo scintillio dei diamanti, girato con strani ritmi dilatati, improvvise e intelligenti ellissi, ed esplosioni brucianti di violenza. Imperdibile il finale. Mann mostra già uno stile personale e trova in Caan un interprete capace di sfumature impensabili. Colonna sonora dei Tangerine Dreams. (estratti da Mereghetti)