25/03/09

Cinema Scaglie Aprile 2009

Cinema Scaglie Aprile 2009 al Clan Destino


Domenica 5 Aprile ore 21.30
La Selva dei Dannati
di Luis Buñuel
(1956 FRA/MEX 100’)
In uno dei suoi film più politici e inquietanti, Luis Buñuel torna ad esplorare con la consueta maestria le dinamiche di un universo chiuso in cui finisce per esplodere la violenza. La vicenda si svolge in una cittadina sudamericana, dove il governo decide di nazionalizzare i giacimenti di diamanti, facendo scoppiare la rivolta dei cercatori. È in questa occasione che si intrecciano i destini di un forestiero, di una prostituta, di un missionario e di uno dei cercatori accompagnato dalla figlia sordomuta: accusati della sommossa dal corrotto capitano Ferrero, sono costretti a fuggire in una foresta tropicale, ma la lotta estrema per la sopravvivenza finirà presto per metterli l’uno contro l’altro. Forte dell’apporto di attori di rango come Simone Signoret e Michel Piccoli, e di una sceneggiatura firmata con il regista da Luis Alcoriza e Raymond Queneau, La selva dei dannati è una conferma dell’ineguagliabile stile di Buñuel, sospeso tra ironia e crudeltà, tra impronta surreale e spirito anarchico. (dalla presentazione del dvd)

Domenica 12 Aprile ore 21.30
Il Pianeta Proibito
di Fred McLeod Wilcox
(1956 USA 65')
Il pianeta proibito è una trasposizione quasi letterale del capolavoro “La Tempesta” di Shakespeare e si può considerare ancora oggi uno dei capolavori della science fiction cinematografica. Ma in quegli anni il film, per come il genere si stava sviluppando, costituì una sorta di aporia. Innanzitutto non c’era traccia di invasioni aliene ma si trattava semplicemente di un viaggio. Il viaggio è quello di un’astronave terrestre diretta verso un pianeta al di fuori del sistema solare e i mostri che lottano contro gli uomini non sono creature aliene ma generati dal lato oscuro della psiche di uno scienziato terrestre naufrago sul pianeta Altair 4. Il tutto condito da una realizzazione scenica ed effetti speciali ancora oggi ammirati. I mostri dell’Id, creati dall’inconscio del dottor Morbius, sono una geniale rappresentazione cinematografica delle dinamiche psicoanalitiche giocate tra Es, Io e Super-Io, che conferma il tentativo di realizzare un prodotto di classe superiore, affrontando un tema sino ad allora completamente estraneo al genere. La struttura del racconto e dei personaggi ricalca abbastanza fedelmente quella dell’originale di Shakespeare. Il robot Robbie fu l'oggetto scenico cinematografico più costoso mai costruito all'epoca e fu successivamente impiegato anche nel film “Il robot e lo Sputnik”. Divenne anche un giocattolo molto popolare, ed è in qualche modo un antesignano di tutti i robot dei film di fantascienza. (dalla presentazione al Bergamo Film Meeting)

Domenica 19 Aprile ore 21.30
The Human Film
di Walter Ciusa
(2005 ITA 80’)
Più vero di Truman show, più irriverente di Borat, più veloce di Forrest Gump, più trasformista di Zelig, più cazzone del grande Lebowski... Ted Hemmann? Mat Podman? Jeff Bouges? Tiny Power? Paul Malone? Quale di questi due uomini esiste? Sono, veramente la medesima persona? Chi sono e cosa si può dire di loro? Probabilmente non è necessario dire nulla, limitiamoci a guardare: l'occhio della telecamera di Walter Ciusa indaga il protagonista in ogni meandro, nell'intimità. Ci permette di stare seduti e godere le continue metamorfosi, e coltivare la segreta speranza di vederlo trasformarsi in un supereroe. Ciusa ha realizzato con pochissimi mezzi (circa 280 euro, un record) "The Human Film", film biografico che attraverso più stili, narra le vicissitudini di un americano in Italia, un certo Ted. 7 anni di riprese (1998/2005) tra Bologna, Roma e Venezia e 30 ore di girato: la maggior parte delle persone ci sfiora, ci passa accanto, senza lasciare alcuna traccia di se, senza che un loro pregio, un difetto rimanga. Altre no, sono diverse, si notano per dissonanza. Atipiche. Non sono migliori; non sono peggiori delle altre. Più interessanti, forse. Sono il nervo scoperto, il sintomo; sono i punti neri di un corpo che è moltitudine. Gli atipici non debbono essere coperti, guariti o schiacciati. Uomini apparentemente insignificanti, segnano invece un'originale tracciatura del tempo che stiamo vivendo. Da non perdere.
(dal sito del film http://www.myspace.com/thehumanfilm)
NEL TARDO POMERIGGIO APERITIVO CON IL REGISTA!!!

Domenica 26 Aprile ore 21.30
Viy
di Georggi Kropachev & Konstantin Ershov
(1967 URSS 78')
Storia soprannaturale e grottesca incentrata su streghe e possessioni maligne che affonda le proprie radici nella mitologia russa. Questo è uno dei primi film horror prodotti nell'ex Unione Sovietica, tratto da una novella del 1835 di Nikolai Gogol (la stessa che ha ispirato il capolavoro "La maschera del demonio" al maestro Mario Bava) e girato da due registi esordienti come loro fulminante tesi di diploma per il "Advanced Course for Film Directors". Questo film narra la storia di un filosofo seminarista dissoluto e inconcludente, di nome Khoma, che viene inaspettatamente convocato da un ricco signore per pregare, per tre notti consecutive, alla salma della figlia, misteriosamente deceduta, allo scopo di liberarla da una presumibile possessione maligna. Il paradosso è che la richiesta della sua presenza è stata fatta proprio dalla figlia in punto di morte e che i due non hanno mai avuto precedentemente alcun rapporto. Ma il giovane seminarista in un antefatto del film, durante una delle sue abituali ubriacature di cui purtroppo non serba ricordo, è venuto in contatto con una temibile strega sconfiggendola. Questa megera, prima di morire, è riuscita però a incarnarsi in una bellissima fanciulla, che è poi risultata essere la giovane defunta. Inizialmente il film risente degli anni passati e il ritmo è blando, l'atmosfera gotica un po' annacquata, i siparietti comici discretamente insulsi, ma poi, dal momento che entriamo nelle terribili notti del seminarista al capezzale della giovane, si viene immersi in un universo parallelo dove la visionarietà surreale dei due registi può avere libero sfogo, fino all'apoteosi del gran sabba finale con l'apocalittica apparizione dell'arcano demone "Viy" e della sua infernale congrega. Effetti speciali semplici, ma efficaci, mettono in luce tutte le potenzialità visionarie del cinema, quando a maneggiarlo ci sono menti libere (non dimentichiamoci che l'art director del progetto è il grande Aleksandr Ptushko).

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