08/01/12

Scaglie di Spaghetti Western

"Il western di Hollywood nasce da un mito: quello italiano dal mito del mito" (A. Moravia)
Matalo 
di Cesare Canevari (1970 ITA/SPA 79')
Ecco uno spaghetti western spiazzante che affronta una storia dalle tematiche classiche, ma la arricchisce con uno stile selvaggio e sbilenco e con alcune trovate veramente singolari. Su tutte spicca il fatto che l'eroe del film, interpretato da un timido Lou Castel, per combattere in duello si serve di svolazzanti boomerang e che l'enigmatico capo dei banditi (un destabilizzante Corrado Pani) si esprime quasi sempre cinguettando come un usignolo e suona l'arpa con il suo winchester. Punto di forza del film è la colonna sonora creata da Mario Migliardi che con il suo travolgente rock psichedelico e rumorista si sposa a meraviglia con le furenti cavalcate dei banditi. Tali sequenze sono valorizzate dai vorticosi e virtuosi movimenti di macchina voluti dal regista, probabilmente vittima di un'indigestione di pelote. 
Quei disperati che puzzano di sudore e di morte
di Julio Buchs (1969 SPA/ITA 105')
Uno dei titoli più belli dell'immenso corpus dello spaghetti western, quasi una sentenza universalmente valida per i personaggi dell'intero genere. Ma anche, aggiunge Marco Giusti "un bellissimo e misconosciuto western mélo", con più di un debito nei confronti del cinema di Sam Peckinpah. A partire da Ernest Borgnine, ancora sbalestrato dalle sparatorie del Mucchio Selvaggio, qui nei panni di un malefico don Pedro che si fa in quattro per annientare il suo ex genero, accusato ingiustamente della morte della figlia, e la sua ghenga di reduci sudisti. Film senza eroi e vincitori, il destino è nelle corna di un toro dell'arena.
Il grande duello 
di Giancarlo Santi (1973 ITA/RFT/FRA 98')
"Praticamente invisibile da anni, un culto presso i fan dello spaghetti" (Marco Giusti). Santi aveva accumulato aiuto-regie di prestigio (Ferreri, Rocha, Antonioni) e una stretta affinità con Sergio Leone, che aveva progettato Giù la testa per affidare proprio a Santi la regia (ma le star del film e la Universal posero il veto). Il grande duello è uno degli esempi più riusciti di applicazione derivativa delle lezioni di regia di Leone, con Lee Van Cleef nei panni dello sceriffo che fronteggia i bastardi. Il tema musicale (di Bacalov) verrà ripreso nell'episodio manga di Kill Bill vol.1.

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