22/08/10

La lupa mannara (Rino Di Silvestro)

La lupa mannara
di Rino Di Silvestro (1976 ITA 98')
"Ho girato un film che si intitolava La lupa mannara. L'ho fatto per un mio bisogno vitale di uscire di senno, per cercare di capire se alcune forze misteriose hanno la capacità di cambiare il destino di una persona o no. Il misticismo ti porta all'anoressia e alle visioni mistiche. L'attacco licantropico a cosa ti può portare? La protagonista del film doveva essere una donna realmente in grado di calarsi in una licantropa...Annik Borel, non truccata, era incredibilmente simile a un lupo. La trovai in Svizzera, era un'aspirante attrice amica di un produttore. Le feci un provino, e scrissi la sceneggiatura su di lei. Non credo che nessun altro film abbia trattato il tema della licantropia col mio stesso rigore scientifico. Io non sono caduto nel tranello di portare sullo schermo gli ululati e simili. Ho preso il passato ancestrale del personaggio, una condizione di vita frustrante nella sessualità, in più ho voluto inserire l'elemento naturalistico: la luna piena, che è l'elemento scatenante della licantropia. Essendo il corpo umano composto in una buona percentuale da elementi liquidi, la luna piena porta all'alta marea. L'innalzamento del liquido nel nostro corpo frena, ostacola, l'afflusso del sangue al cervello. Le sinapsi impazziscono e i neuroni trasmettono informazioni sbagliate. Lo squilibrio mentale della protagonista è appunto dovuto agli influssi gravitazionali e lunari. La lupa mannara ha una forma sessuofobica omicida...", questa delirante dichiarazione di Di Silvestro la dice lunga sul suo autore. In realtà nel film di rigore scientifico ce n'è ben poco, l'aspetto sovrannaturale della storia (basata su un fatto realmente accaduto) viene abbandonato molto precocemente dallo script, mentre abbondano nudità gratuite, rozzo voyeurismo, pessima recitazione e si cade nel ridicolo involontario in più di un'occasione. Non si può però negare che l'incipit con la danza rituale della licantropa nuda ha decisamente un suo fascino, l'idea di base non è malvagia e il trucco della protagonista, pur nella pochezza di mezzi, è assurdamente conturbante. Quentin Tarantino lo inserì nel programma del suo primo Film Festival organizzato ad Austin in Texas nel 1996 (anche perché non lo aveva mai visto). Il film gli piacque a tal punto che per le edizioni successive del festival creò una sezione ad hoc denominata Wolf Woman in omaggio a questo film, in cui passava nella proiezione di mezzanotte un film cult/exploitation a sorpresa, in grado di mandare letteralmente in visibilio la platea. Dall'altra parte va detto che Nanni Moretti cita La lupa mannara nel suo debutto Io sono autarchico come film assolutamente orribile che decide di andare a vedere al cinema. Devo ammettere che per me è stato seriamente penoso arrivare alla fine della visione, ma una piccola scaglia di questo film rimane impressa nella memoria (incuneata nel cervello?) anche a distanza di tempo, forse perché Di Silvestro riesce tutto sommato a intuire il nucleo pulsante di un affascinante mito ancestrale.

1 commento:

Luigi Pasotre ha detto...

IN RICORDO DI RINO DI SILVESTRO
Una pagina Facebook per onorare la memoria dell'artista.

Lu.Pa. film ha attivato la pagina FB per ricordare l'opera del regista Rino Di Silvestro, scomparso nel 2009 dopo una lunga malattia.
Prima di morire Rino riuscì a concludere il suo testamento artistico, un documentario monografico realizzato in collaborazione con Luigi Pastore e Antonio Tentori.
Tutto il materiale fotografico raccolto per quel progetto e che lo stesso Rino consegnò in esclusiva alla Lu.Pa. Film per la sua divulgazione, adesso è disponibile sulla pagina a lui dedicata: foto di scena, articoli, bozzetti, grafiche e altro materiale inedito in ricordo di un'artista eclettico che ha lasciato un segno nel cinema di genere italiano.

Qui di seguito il link per accedere alla pagina:
https://www.facebook.com/pages/Rino-Di-Silvestro/843341105726493?fref=ts