RAPPORTO CONFIDENZIALE. rivista digitale di cultura cinematografica
NUMERO16 | LUGLIO-AGOSTO’09
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EDITORIALE di Alessio Galbiati
Il cinema esiste fintantoché c’è un pubblico.
La frase è semplice, quasi banale. Ma il segreto, ed il dramma, stanno tutti qui.
Il FUS ora, la legge di scopo prima, hanno reciso quel legame spontaneo che teneva uniti fra loro il pubblico ed i registi, il pubblico ed i produttori. Saltato questo meccanismo scopriamo che certe pellicole non possono più evadere dalle sale d’essai, dai festival, dall’home-video cinefilo. Un’opera prima non ha pubblico. Il cinema non ha pubblico.
FUS. Finiamolo d’essere Untuosi Servi. Liberiamo il cinema dal finanziamento statale-ministeriale, recidiamo il cordone ombelicale e torniamo ad un’arte povera, con le pezze al culo. Il cinema di cui parla Rapporto Confidenziale non sa nemmeno cosa sia il FUS, ne ha sentito parlare, lo ha letto sui giornali avvolto dalla cattiva stampa e dalla coltre fumogena alzata da chi è riuscito a metterci mano. La timida (ed anacronistica) proposta che avanziamo è la seguente. Escano tutte le associazioni di categoria cinematografiche dal FUS, si chiamino fuori dal recinto e lascino altri a sbranarsi. Il cinema non necessita di denaro statale per tornare ad essere vitale e parlare al proprio pubblico, che è cambiato negli anni e, forse, non usa nemmeno più la sala come chiesa dove celebrare il proprio rito. Uscire dal FUS per riportare i costi di produzione al loro reale valore di mercato, dai noleggi di materiale e attrezzature, al costo di attori e comparse.
Diciamolo chiaro e tondo, il sistema attualmente in vigore è uno schifo clientelare non accessibile agli indipendenti. Noi vogliamo che sia tutelata questa categoria di cinematografari. Il discorso non è volto al massacro, non perseguiamo la logica dell’immiserimento collettivo, siccome io non ho niente voglio che tutti non abbiano niente, ma proponiamo una riforma più sostanziale che non può avere un interlocutore credibile nell’attuale congiuntura politica. La manifestazione di qualche settimana fa ha reso manifesta la gravità della situazione soprattutto perché il quadro di insieme è deplorevole. In piazza c’erano tutti i cinematografari con base a Roma (pare che i tagli colpiranno proprio lì), Cento Autori, registi vari, rappresentanti del centro sinistra e del centro destra (Carlucci e Barbareschi), accolti in delegazione da Gianni Letta su intermediazione di Walter Veltroni. Che una trattativa proceda con questi nomi e queste modalità e che oltretutto abbiano come referenti finali l’attuale Ministro della Cultura, Bondi, ma soprattutto il Ministro dell’Economia, il post-moderno Giulio Tremonti francamente, scoraggia. Le stesse parti in causa che hanno creato l’attuale situazione sono chiamate a trovare una soluzione. È di ieri la notizia che Silvio Berlusconi intercederà per il mondo della cultura, planerà col suo cavallo alato sulle casse dello stato e spargerà a piene mani qualche milione di briciole fra il giubilo bi-partisan e popolare. Bene, continuiamo a farci del male!
Sul sedicesimo numero di Rapporto Confidenziale trovate tutto quel cinema che il FUS non sa nemmeno cos’è, troverete la prima puntata della storia del cinema e della vita di Augusto Tretti che pure quando ci furono vacche grasse non ebbe un soldo per produrre il proprio cinema. Di lui diceva Fellini: «Do un consiglio a tutti i miei amici produttori: acchiappate Tretti, fategli firmare subito un contratto, e lasciategli girare tutto quello che gli passa per la testa. Soprattutto non tentate di fargli riacquistare la ragione; Tretti è il matto di cui ha bisogno il cinema italiano».
Buone vacanze e buona lettura.
SOMMARIO
04 La copertina. ilcanediPavlov!
05 Editoriale di Alessio Galbiati
06 Brevi. appunti sparsi di immagini in movimento di Alessio Galbiati e Roberto Rippa
07 Il Piccolo Manucinema di Tuia Cherici. In una Cascina vicino Firenze esiste l’Atelier del cinemanufatto di Mario Verger
10 Intervista a Tuia Cherici di Mario Verger
12 LINGUA DI CELLULOIDE. BEKET (manuli) cineparole di Ugo Perri
14 RC SPECIALE. PRIMA PARTE
AUGUSTO TRETTI, o dell’anarchica innocenza di un irregolare del cinema italiano a cura di Alessio Galbiati e Roberto Rippa
Augusto Tretti di Stefano Andreoli 15
Il potere di Samuele Lanzarotti 20
Il potere. La critica (ufficiale). Con le recensioni di Ugo Casiraghi, Ennio Flaiano e Alberto Moravia 22
Filmografia 24
28 TreQuarti di Roberto Rippa
29 Intervista a Roberto Longo di Alessio Galbiati e Roberto Rippa
34 Zombi 2 di Alessandra Cavisi, Alessio Galbiati e Roberto Rippa
40 Wes Anderson and the Substance of Style di Alessio Galbiati
44 SECONDI POSTI IN PIEDI. Non aprite quella cesta! Basket Case di Frank Henenlotter di Roberto Rippa
46 LO SCHERMO NEGATO. Hei yanquan di Roberto Rippa
48 RiP: A remix manifesto. Uno spettro si aggira per la rete di Alessio Galbiati
50 LE RELAZIONI PERICOLOSE. connessioni tra suoni e immagini. “Due minuti e ventitre secondi di Musica senza tempo” di Romeo Sandri
49 Win or Lose: A Summer Camp Story di Kathie Smith
Intervista a Louis Lapat, regista di Win or Lose: A Summer Camp Story di Kathie Smith 49
Win or Lose visto da un europeo di Roberto Rippa 54
55 ABDICAZIONI. L`archivio letterario di Rapporto Confidenziale
For a song di Luca Salvatore
57 www.rapportoconfidenziale.org
"Per me la vita si può manifestare egregiamente nel coraggio di svelare ai nuovi figli ciò che io veramente sento verso di loro. La vita consiste prima di tutto nell'imperterrito esercizio della ragione: non certo nei partiti presi, e tanto meno nel partito preso della vita, che è puro qualunquismo. Meglio essere nemici del popolo che nemici della realtà."
(Pier Paolo Pasolini, "Lettere luterane")
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