Gennaio Cinema 2009 Scaglie
Domenica 4 Gennaio ore 21.30
Todo Modo
di Elio Petri (1976 ITA/FRA FRA 120')
Uno dei film maledetti del cinema italiano, ispirato ad un racconto di Leonardo Sciascia, volutamente mantenuto invisibile in tutti questi anni dal potere costituito. L’inquietante vicenda ha luogo in un albergo/eremo/prigione, nel quale capi politici, grandi industriali, banchieri e dirigenti d'azienda, oltre a tanti servi e leccapiedi, tutti appartenenti alle varie correnti democristiane, si ritrovano per gli annuali esercizi spirituali di tre giorni, al fine di espiare i reati di corruzione e altre che essi erano soliti praticare. Questa volta la riunione avviene in concomitanza con una misteriosa epidemia che miete numerose vittime in Italia.
Una pesantissima e simbolica denuncia verso la corruzione, l’affarismo distorto, il malcostume e il dilagare di interessi personali nella gestione della cosa pubblica da parte di chi comanda e dirige lo stato italiano. Tuttora un pugno nello stomaco dello spettatore, interpretato da un indimenticabile Gian Maria Volonté, calato nei panni del Presidente, oscura ed enigmatica figura che richiama nelle movenze, nei comportamenti e nel modo di parlare quella di Aldo Moro. Nel cast anche Marcello Mastroianni, Ciccio Ingrassia (in un cameo da brividi) e Michel Piccoli. E’ il film che ha ispirato Sorrentino per la costruzione del suo “Il Divo”. Da vedere e rivedere, anche per capire meglio l’attualità.
Domenica 11 Gennaio ore 21.30
Flickering Lights
di Anders Thomas Jensen (2000 DAN/SVEZ 109')
Un gruppo di quattro piccoli delinquenti decide di tenersi il bottino di una rapina su commissione. Per sfuggire alla vendetta del committente, un violento boss chiamato Eskimo, scappano alla volta di Barcellona ma il motore dell'auto si fonde lungo una strada che attraversa il bosco. Uno di loro è ferito e, per poterlo curare, sono costretti a rifugiarsi nel rudere di un vecchio ristorante nel cuore del bosco stesso. Al fine di non destare sospetti, dapprima fingono di voler ristrutturare e riaprire il ristorante poi, progressivamente, il luogo e i loro strambi vicini li conquistano. I quattro amici decidono di restare ma Eskimo è già sulle loro tracce...
Il film è stato un enorme successo in patria ed è veramente incomprensibile la miopia dei nostri distributori che lo hanno completamente ignorato. Si tratta in effetti di un film delizioso. Una favola dai toni agrodolci che mescola violenza, humour e psicanalisi in un cocktail intelligente, pieno di trovate esilaranti e senza cedimenti fino alla fine. Gli attori, un cast di “all stars”, sono perfetti. La fotografia, premiata in patria, meravigliosa. La regia sicura, personale ma senza troppi fronzoli, con tempi equilibratissimi. La storia di gangster è in realtà un pretesto per raccontare l'amicizia che lega i protagonisti e l'evoluzione dei loro caratteri. Per farlo, Jensen, si serve di drammatici (ma al contempo spassosi) flashback nell'adolescenza di ognuno. Il legame tra il carattere esibito dall'adulto e il trauma subito in adolescenza è volutamente e grottescamente didascalico. Ed è proprio l'insolito equilibrio che si viene a creare tra i diversi generi (il dramma, la commedia, l'action, il grottesco) che dona a questo film una cifra stilistica assai accattivante e fa di questo regista una delle migliori new entry in ambito europeo di questi anni (da Asian World).
Domenica 18 Dicembre ore 21.30
The Damned - L’abisso
di Joseph Losey (1963 UK 96')
Simon Wells, un americano in viaggio in Inghilterra, convince Joan, una ladruncola che lo aveva assalito, ad abbandonare i teppisti ai quali si era unita. Inseguiti dal fratello di lei, i due sono costretti a fuggire a bordo di un motoscafo. Raggiunta una insenatura isolata, vicina ad una base militare, Simon e Joan si addentrano in una cavità e scoprono un misteroso ambiente sotterraneo che ospita un gruppo di enigmatici bambini. Gli adolescenti sono lì trattenuti in stato di prigionia dal professor Bernard che, d'accordo con le autorità inglesi, ne cura l'educazione ma ne impedisce qualsiasi contatto con l'esterno. Come ben presto Simon e Joan vengono a sapere, i bambini sono gli sfortunati figli di alcune coppie, rimaste vittime, tempo prima, di un esperimento atomico non riuscito. Guardati a vista da guardie coperte da tute protettive, i "figli della luce" (privi di sorriso e dalla pelle fredda) sono segnati dalle radiazioni, ma sopravvivono, per costituire - secondo il disegno dello scienziato - il nucleo della rinascita del genere umano all'indomani della probabile guerra nucleare che sterminerà ogni forma di vita. Simon e Joan tentano di liberare i ragazzi dal bunker, ma...Sulla base di un romanzo di H.L. Lawrence, Losey costruisce un film fortemente pessimistico, una storia senza speranze che ipotizza il potere impegnato in un freddo calcolo per la costruzione di un nuovo ordine sociale da istituire dopo le devastazioni di una guerra atomica, data come evento futuro inevitabile e non prevenibile (da fantafilm.net). Si tratta di uno splendido film, quasi esoterico, che richiama “Il villaggio dei dannati” di Rilla e anticipa di quasi dieci anni le scorribande dei boys di “Arancia Meccanica”. Un cult assoluto, impreziosito dalla presenza di un favoloso Oliver Reed. Stranamente non è mai stato adeguatamente rivalutato dai critici del nostro paese.
Domenica 25 Dicembre ore 21.30
Johanna
di Kornél Mundruczo (2005 Ung 86')
Ufo di cristallina entità, prodotto da Bela Tarr. Miracolosamente sopravvissuta ad un'overdose, la tossicodipendente Johanna, grazie alle premure di un giovane dottore, diventa infermiera nell'ospedale in cui è stata salvata e decide di dedicare la vita agli altri. Comincerà a guarire i pazienti senza bisturi, semplicemente donando loro il proprio corpo. Ma ciò non sarà visto di buon occhio dai medici. Opera davvero curiosa questa trasposizione della vicenda di Giovanna d'Arco ai giorni nostri che, oltre all'estrosa rilettura del personaggio storico, vanta il primato di essere la prima ad utilizzare un'Opera appositamente composta. La colonna sonora è infatti una suggestiva Opera sulla quale si adagiano i dialoghi dei personaggi. Bellissima la fotografia virata al giallo/verdastro che proietta umori logori e stagnanti nei corridoi e nelle stanze dell'ospedale e il lavoro sulle luci, col volto di Johanna che stancamente emerge dalle tenebre (da Asian World).
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