Surrender
di Olof Arnalds (ft. Bjork)
regia: Arni & Kinski
30/04/12
18/04/12
11/04/12
La Breccia nel Muro
"L'uomo che ritorna dalla Breccia nel Muro non sarà mai lo stesso dell'uomo che era andato; sarà più saggio ma meno presuntuoso, più felice ma meno soddisfatto di sé, più umile nel riconoscere la sua ignoranza, eppure meglio attrezzato per capire il rapporto tra parole e cose, tra ragionamento sistematico e Mistero insondabile che egli cerca, sempre invano, di comprendere"
(Aldous Huxley)
(Aldous Huxley)
09/04/12
Aquila Notturna
"Presso molte tribù il Gufo è chiamato Aquila Notturna, perchè come un lupo del Cielo, vola in silenzio e riesce a vedere ogni cosa con i suoi profondi occhi , sia di giorno che di notte nella più profonda oscurità. Simbolo della ricerca spirituale, il gufo vola nella notte dell'anima alla ricerca della luce, e la sua associazione con il buio riflette la meditazione sulla morte e il silenzio del mistero del mondo. Presso i Navajo, è simbolo della terra e del cielo. I pawnee chiamano il Gufo Re della Notte e credono che la sua presenza offra protezione a tutti gli esseri umani quando l'oscurità cade sui loro occhi. I Cherokee lo onorano come un animale sacro perchè dona loro il potere di vedere anche nell'oscurità della notte. Il totem animale del gufo rappresenta dunque la profondità della realtà psichica, lo sconosciuto buio che è dentro di noi e il mistero che è fuori di noi e ci guida a ritrovare la luce della saggezza della ruota della medicina" da qui grazie
Rappresenta la chiaroveggenza, la saggezza e l’intuizione. Gli Indiani d'America credono ancora oggi che il gufo sia il messaggero dei morti, mentre i maghi Peruviani lo usano nei loro incantesimi per combattere la magia nera.
Acqua Marina
"Il collegamento tra gli esseri umani di oggi e il mondo della Natura potrebbe essere ben più intrinseco di ciò che finora abbiamo creduto. Il nostro corpo è composto da zinco, rame, ferro, acqua marina e potassio, tutti elementi della terra. Gli impulsi elettrici del cervello assomigliano al bagliore delle saette. Il nostro rapporto fisico con il pianeta e con gli altri elementi è ravvicinato e profondo" (Frank Joseph)
08/04/12
Danza Indiana
"Amatevi, ma non tramutate l'amore in un legame.
Lasciate piuttosto che sia un mare in movimento tra le sponde opposte delle vostre anime.
Cantate e danzate insieme ma permettete a ciascuno di voi d'essere solo."
(Kahlil Gibran)
Lasciate piuttosto che sia un mare in movimento tra le sponde opposte delle vostre anime.
Cantate e danzate insieme ma permettete a ciascuno di voi d'essere solo."
(Kahlil Gibran)
06/04/12
La finestra
"Non basta aprire la finestra per vedere la campagna e il fiume.
Non basta non essere ciechi per vedere gli alberi e i fiori...
C'è solo una finestra chiusa e tutto il mondo fuori; e un sogno di ciò che potrebbe essere visto se la finestra si aprisse"
(Fernando Pessoa)
Nyctalgia
Lost in Timeless Horizons
Non basta non essere ciechi per vedere gli alberi e i fiori...
C'è solo una finestra chiusa e tutto il mondo fuori; e un sogno di ciò che potrebbe essere visto se la finestra si aprisse"
(Fernando Pessoa)
Nyctalgia
Lost in Timeless Horizons
03/04/12
Leggi Ermetiche
"Non vediamo la realtà come essa è, ma come noi siamo"
(Anaïs Nin)
Moonloonies
Energy Temple
(Anaïs Nin)
Moonloonies
Energy Temple
Le sette leggi cosmiche secondo Hermes Trismegistos (leggi ermetiche)
L’intera filosofia si basa sulle sette LEGGI COSMICHE. Hermes Trismegistos, “il tre volte grande Hermes” dei greci, scrivendole su delle tavole di smeraldo, le tramandò all’uomo. Le LEGGI valgono in tutto il cosmo, su tutti i livelli di COSCIENZA, sono eterne e immutabili. Ma sopra tutte le leggi c’è l’Amore, la Grazia di Dio, che può trascendere tutte le leggi!
1. Il principio dello spirito
Tutto è spirito. La fonte della via è l'infinito spirito creatore. L’universo è mentale. Lo spirito regna sulla materia.
Ogni essere umano quindi, in qualsiasi momento, può passare dall’essere ignaro alla conoscenza della vita e accettare con consapevolezza l’eredità della perfezione dell’umanità e del creato. Con ciò egli può cambiare il mondo, poiché i pensieri creano e cambiano. I tuoi pensieri, la tua consapevolezza creano il mondo di esperienze in cui vivi. Determinante è l’intensità del desiderio e la nostalgia interna. Bada ai tuoi pensieri, essi possono creare e distruggere!
2. Il principio di causa ed effetto = KARMA
Ogni causa ha un effetto – Ogni effetto ha una causa. Ogni azione genera un’energia stabilita, che con la stessa intensità ritorna al punto d'origine /al produttore.
L’effetto corrisponde alla causa in qualità e quantità. Un’energia deve creare la stessa energia. Azione = reazione. La causa può partire anche da altri livelli. Tutto accade in conformità alla legge. Ogni essere umano crea il proprio destino, lo porta con sé e supera il proprio destino.
Ogni pensiero, ogni sentimento, ogni atto è una causa, che crea un effetto. Non esiste quindi peccato, colpa, coincidenza e fortuna, ma solo causa ed effetto, che possono essere divisi tra loro da molte centinaia d’anni d’esistenza.
“Fortuna” e “coincidenza” sono solamente denominazioni per la legge non ancora riconosciuta. Perché hai certe qualità? Da dove proviene il tuo comportamento? Quando pensi, provi un sentimento, agisci, considera sempre l’effetto. Molla rabbia e paura e apriti alla fiducia incondizionata e all’Amore. Solamente tu sei responsabile di te stesso!
3. Il principio della corrispondenza o dell’analogia
Come sopra, cosi sotto; come sotto, cosi sopra. Come dentro, cosi fuori; come fuori, cosi dentro. Come nel grande, cosi nel piccolo.
Per ogni cosa che esiste sulla terra, c’è una corrispondenza ad ogni livello di coscienza. Con ciò puoi riconoscere il grande nel piccolo ed il piccolo nel grande. Il tuo mondo esteriore si presenta a te, in base a come sei dentro. Al contrario, il mondo esteriore è il tuo specchio. Se cambi detro, cambia tutto intorno a te.
4. Il principio della risonanza
Due cose simili si attirano e si amplificano. Due cose differenti si respingono.
Il proprio comportamento determina i rapporti personali e tutte le proprie condizioni di vita. La tua negatività attrae negatività, oscurità e può portare a depressione e morte. Ma se cambi la tua risonanza, se i tuoi pensieri predominanti cambiano di vibrazione, se hai pensieri sempre più fiduciosi, positivi ed ottimisti, se sei in grado di abbandonarti al Piano Divino, poiché tutto ha un senso, allora aprendoti a ciò che è bello, elevato, armonioso, questo diventerà la tua nuova realtà, attirandola sempre più nel tuo quotidiano. Pensa senza condizionamenti. Pensa il meglio e il meglio si produrrà!
5. Il principio dell’armonia o dell’equilibrio
Il fiume della vita si chiama armonia. Tutto aspira all’armonia, all’equilibrio. L’energia più forte determina quella più debole, stabilendo un equilibrio tra le due.
La vita è fatta di un insieme armonico, di un dare e ricevere elementi e forze che agiscono nel creato. Pensando solo ad accaparrare e fermare si forma un ristagno, che porta a malattia e morte. La vita è scambio, movimento. Diversi effetti si equilibrano sempre, cercano di stabilire al più presto, nuovamente, armonia ed equilibrio. La vita è un continuo DARE e RICEVERE. L’universo vive attraverso un equilibrio dinamico, in leggerezza, armonia ed Amore. Dare e prendere sono differenti aspetti del flusso energetico cosmico. Dando quello che cerchiamo, permettiamo all’abbondanza di entrare nella nostra vita. Nel dare armonia, felicità ed amore, creiamo nella nostra vita felicità, successo ed abbondanza. Dell’abbondanza della vita, possiamo ricevere solamente tanto quanto noi stessi siamo in grado di aprirci verso l’abbondanza. L’uomo si apre all’abbondanza con la dissoluzione di tutte le energie coscienti e non coscienti di mancanza e limitazione, separandosi da vecchie limitazioni ed osando cose nuove ed illimitate. A colui che non vive l’abbondanza, questa gli verrà a mancare.
Accetta l’abbondanza. Non ti arricchire su costi altrui. Tutto quello che ricevi è da pagare (salvo che ti venga regalato). Dai per ricevere. Sopra questa legge – e sopra a tutte le leggi – c’è la grazia di Dio!
6. Il principio del ritmo o dell’oscillazione
Tutto scorre, dentro e poi fuori. Tutto ha il proprio ritmo. Tutto sale e poi scende. Tutto è oscillazione. Niente rimane fermo – tutto si muove. La dinamica del pendolo si mostra in tutto.
L’entità dello slancio a destra corrisponde all’entità dello slancio a sinistra. Il ritmo equilibra. Supera la rigidità e vivi la flessibilità. Tutto ciò che è rigido deve rompersi.
7. Il principio della polarità e della sessualità
Tutto ha due poli. Tutto possiede una controparte. Uguale ed un uguale sono la stessa cosa.
Le controparti, nel loro essere, sono la stessa cosa, portano solamente il segno opposto e hanno frequenze vibrazionali diverse. Tutte le verità sono mezze verità – tranne la VERITÀ DI DIO, che è UNA. Ogni paradosso deve essere portato in armonia – al centro. Non giudicare. Riconosci anche l’opinione contraria. Non condannare. Tutti hanno ragione. Tutto è bene. La sessualità è in tutto. Tutta la sessualità è contemporaneamente unità.
La sessualità si manifesta a tutti i livelli. Ogni aspetto della creazione è costituito contemporaneamente da elementi maschili e femminili. Ma in realtà, la sessualità è unità, come mostrano tutte le tradizioni che affrontano la sessualità come via di trasformazione spirituale, come il taoismo, il tantrismo e tante altre. Si può dire che ogni tradizione conosca in realtà aspetti di sessualità sacra.
L’unità è formata dal principio maschile e femminile. Vivi i tuoi aspetti maschili e femminili allo stesso modo. Sii equilibrato – nel Tuo centro.
All that we have is the result of what we have thought
Something Unknown
“La più bella e profonda sensazione che noi possiamo provare è la sensazione del mistico. E questo misticismo è ciò che sta alla base di tutta la vera scienza. Se esiste un concetto come quello di Dio, allora è un sottile spirito, non l'immagine dell'uomo che così tanti hanno fissata nella loro mente. Nella sua essenza, la mia religione consiste in un'umile ammirazione per questo infinito e superiore spirito che rivela se stesso nei minimi dettagli che noi siamo capaci di percepire con le nostre deboli e fragili menti...
La cosa più bella con cui possiamo entrare in contatto è il mistero. È la sorgente di tutta la vera arte e di tutta la vera scienza...
Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa...
la conoscenza non è nulla, l’immaginazione è tutto”
“La più bella e profonda sensazione che noi possiamo provare è la sensazione del mistico. E questo misticismo è ciò che sta alla base di tutta la vera scienza. Se esiste un concetto come quello di Dio, allora è un sottile spirito, non l'immagine dell'uomo che così tanti hanno fissata nella loro mente. Nella sua essenza, la mia religione consiste in un'umile ammirazione per questo infinito e superiore spirito che rivela se stesso nei minimi dettagli che noi siamo capaci di percepire con le nostre deboli e fragili menti...
La cosa più bella con cui possiamo entrare in contatto è il mistero. È la sorgente di tutta la vera arte e di tutta la vera scienza...
Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa...
la conoscenza non è nulla, l’immaginazione è tutto”
(Albert Einstein)
All that we have is the result of what we have thought (Buddha)
02/04/12
01/04/12
Programmazione Cinema Scaglie Aprile 2012
Aprile Cinema 2012 Scaglie
Domenica 1 Aprile ore 21.30
Compulsion
di Richard Fleischer (1959 USA 103’)
Il film rievoca il caso Leopold-Loeb, un fatto di cronaca particolarmente efferato e gratuito (l’omicidio che avrebbe dovuto essere “perfetto” commesso nella Chicago dei “ruggenti anni 20” da due adolescenti dell’alta borghesia, semplicemente per dimostrare la loro superiorità) che è già alla base della storia dalla quale prende spunto il “virtuosismo sperimentale” di “The Rope” di Alfred Hitchcock.
Il taglio di “Frenesia del delitto” è molto più giornalistico: Fleischer ci racconta non solo il fatto, ma anche – e molto di più — il “dopo”, concentrando gran parte della sua attenzione proprio sul processo che ne seguì e che occupò le prime pagine dei quotidiani per molto tempo. Ciò permette al regista di unire all’analisi comportamentale che trae origine dalle aberranti teorie di una corrente di pensiero specifica, avversabile e riconoscibilissima, quella analogamente significativa che lo porta a puntare lo sguardo sui meccanismi della giustizia e di soffermarsi anche sulle problematiche che riguardano un certo tipo di ribellione giovanile sempre e comunque di “contrapposizione” alle regole codificate della società e a volte anche a quelle della morale. Il tutto, inserito in un attento, documentato, fedelissimo “quadro” dell’epoca di riferimento.
Come si potrà evincere quindi, i temi trattati sono in effetti molteplici, e vanno ben oltre l’episodio narrato, poiché toccano argomenti che sono di “scottante attualità” ancora adesso (si veda l’appassionata requisitoria contro la pena di morte di un istrionico, eccessivo, ma come al solito superlativo, Orson Welles nell’ingrato ruolo dell’avvocato difensore, una “partecipazione speciale” significativa e pregnante che finisce — forse proprio per la debordante personalità dell’attore — per assumere caratteristiche di assoluta centralità nella rappresentazione).
Una pellicola molto ambiziosa (magnificamente sorretta dal solido mestiere di un abilissimo artigiano dell’immagine come Fleischer e dall’ottima sceneggiatura di Richard Murphy) che forse non centra perfettamente tutti gli obiettivi, ma che rappresenta comunque un importante tentativo di evoluzione del genere noir. Il film è comunque soprattutto un lucidissimo scandaglio sufficientemente “inquietante” e analiticamente documentato, della mentalità criminale e delle sue aberrazioni, che porta in primo piano il rapporto fra “colpa” e “castigo”. Ho già accennato alla possente caratterizzazione di Welles (l’avvocato Clarence Darrow) e a “quella” memorabile arringa con la quale riesce a salvare i due criminali dalla pena capitale con un esercizio dialettico di alto istrionismo, ma non vanno dimenticate le prove ugualmente maiuscole degli altri due protagonisti, gli assassini “indifferenti”, freddi e scostanti, persino provocatori, deviati da confuse quanto devastanti letture filosofiche, interpretati dagli allora giovanissimi, quasi esordienti, Bradford Dillmann e Dean Stockwell (da Cinerpublic) .
Domenica 15 Aprile ore 21.30
To’, è morta la nonna
To’, è morta la nonna
di Mario Monicelli (1969 ITA 89’)
Adelaide Ghia, titolare di una fortunata industria d'insetticidi, muore fulminata dalla corrente elettrica maneggiando un televisore. Intorno alla salma si ritrovano i figli Galeazzo e Costanzo, con le rispettive consorti e i nipoti Titina, Claretta, Carlo Alberto e Carlo Maria. Se, ad eccezione delle due ragazze, gli altri mirano soltanto a spartirsi avidamente l'eredità della anziana signora, Carlo Alberto, l'unico che le abbia voluto veramente bene, si intrattiene disinteressatamente al suo capezzale, scambiando con lei (la sola della famiglia a cui rivolga ancora la parola e che gli risponde con uno strano ticchettio) dotte citazioni riprese dai pensieri di Mao. Mentre il vero, e volutamente, responsabile dell'incidente capitato a sua moglie - il vecchio marito di Adelaide - trascorre serenamente il tempo nelle sue stanze, in compagnia della fedele, e forse amata, governante, i suoi parenti cominciano a eliminarsi l'un l'altro, finché è proprio "l'hippy" e contestatore Carlo Alberto a ritrovarsi padrone della ditta. Consultatosi rapidamente con la nonna, decide di accettare l'incarico, ma solo per continuare dall'interno la distruzione del sistema, sostituendo alle bombole di insetticida le bombe. Commedia nero-giallo-rosa con pizzichi di erotismo che ruota su una sceneggiatura scombinata cui collaborò, tra gli altri, anche un fine scrittore come Luigi Malerba. Anomalo tentativo di fare una farsa satirica con la cinepresa ferma senza attori comici. Insuccesso su tutta la linea. Per incassi un minimo storico nell'itinerario di M. Monicelli.
Domenica 22 Aprile ore 21.30
Il quarto tipo
Il quarto tipo
di Olatunde Osunsanmi (2009 USA 98’)
Il film racconta i presunti fatti accaduti a Nome (Alaska), una comunità pare assediata da presenze aliene aduse a rapire diversi cittadini in apparenza semplici. Ma nessuno osa confessare le proprie esperienze, anche perchè tutti gli ADDOTTI non ricordano. Sanno di svegliarsi dopo le 3, di vedere un gufo (in realtà è una civetta), di vivere attimi di puro terrore, ma non ricordano in definitiva alcunchè. La psicologa Abigail Tyler (interpretata da una secondo me sorprendente e bravissima Milla Jovovich), dopo aver visto il marito essere assassinato sul letto da qualcuno di cui non ricorda, inizia a comprendere che anche lei vive strane esperienze notturne, ma non riesce a ricordare distintamente. Tuttavia quando molti pazienti, in regressione ipnotica, iniziano a narrare strane visioni ed esperienze, si convince che qualcosa di "estraneo" ha invaso la sua vita e quella di altri. Lei stessa, sotto ipnosi, ricorda di stare sul letto dettando le sue memorie ad un nastro magnetico, per poi ricevere la visita di strani esseri, che si camuffano nei suoi falsi ricordi come una civetta, vista osservare ogni addotto alla finestra sempre prima di una violenza. Nel riascoltare il nastro in un momento successivo, Abigail scopre drammaticamente che subito dopo aver inciso sul nastro lancia delle urla di panico, e sente una voce terribile parlare in una lingua sconosciuta. Attraverso l'ausilio di un esperto di lingue, si viene a scoprire che questi esseri parlano in sumero. Nei pochi brandelli di parole comprensibili, il linguista scopre che gli alieni si proclamino IO SONO...DIO, che noi siamo la loro creazione, che loro sono assoluti padroni delle mostre vite poichè essi dicono: VI OSSERVIAMO...MODIFICHIAMO...DISTRUGGIAMO. Garantisco che raramente ho ascoltato una voce più sinistra di queste sinistre presenze. Sta di fatto che essi non lasciano scampo nè speranza alla razza umana: NON VI SERVE PREGARE, dice uno di essi. Il resto del film non lo descrivo, per correttezza (Mike Plato)
Domenica 29 Aprile ore 21.30
Io sono qui
Io sono qui
di Casey Affleck (2010 USA 108’)
Il film racconta la vita dell'attore Joaquin Phoenix, a partire dall'annuncio dell'abbandono della sua carriera cinematografica, e descrive il suo passaggio ad una carriera come artista hip hop.
Durante tutto il periodo delle riprese cinematografiche, Phoenix è rimasto nel personaggio durante le apparizioni in pubblico, questo ha fatto sì che il progetto cinematografico sia rimasto oscuro al pubblico e agli addetti ai lavori.
Nel gennaio 2009, Joaquin Phoenix durante il periodo di promozione del suo ultimo film Two Lovers fu ospite al David Letterman Show. Particolare interessante fu che le riprese di I'm Still Here erano già cominciate e Phoenix era già completamente nel personaggio. Durante l'intervista, della durata di circa 11 minuti, Phoenix è apparso stralunato e a disagio, spiccicando pochissime parole con David Letterman e non argomentando nessuna della risposte date al conduttore. Per buona parte dell'intervista ha masticato vistosamente una gomma da masticare e ha lasciato più volte perplesso Letterman, che alla fine l'ha salutato dicendosi dispiaciuto che Phoenix non era effettivamente stato con lui quella sera. Letterman non ha intuito praticamente nulla dell'accaduto, e parte di questa intervista è stata inserita nel film.
Nel settembre 2010, dopo quasi due anni (il tempo delle riprese e della distribuzione del film), Joaquin Phoenix è ritornato al David Letterman Show, completamente sbarbato e con il suo look reale, e ovviamente fuori dal personaggio che interpretava nella precedente intervista. Nella nuova intervista, oltre alla promozione del film in questione, è stato possibile un simpatico chiarimento inerente alla precedente apparizione del 2009.
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