21/02/09

Jorge Reyes

Jorge Reyes


Il tamburo sciamanico si distingue da tutti gli altri strumenti usati per la magia del rumore proprio perchè rende possibile un'esperienza estatica. L'uso dei tamburi e di altri strumenti di musica magica non è però limitato esclusivamente alle sedute. Molti sciamani battono il tamburo e cantano anche per il solo piacere, senza che tuttavia ci sia differenza quanto a ciò che a tali azioni si lega: salire in cielo o discendere negli inferi”.
- Mircea Eliade, “Lo sciamanismo”.

Allo scopo di guidare alla libertà gli esseri viventi, l'aquila ha creato il Nagual, essere duplice a cui è stata rivelata la Regola. Che abbia forma di essere umano, animale, pianta o qualsiasi vivente, il Nagual è spinto a cercare il passaggio nascosto”
- Carlos Castaneda, “Il dono dell'Aquila”.

La musica di Reyes è l'esperienza della morte iniziatica nella tradizione sciamanica mesoamericana, la stessa che Carlos Castaneda ha reso nota al mondo. L'icona della sua musica è il Dio-scheletro precolombiano Mictlan-Tecuthli, signore dei morti e custode delle loro ossa; nella sua opera rivivono miti, rituali e pratiche esoteriche del cosiddetto “popolo del sole”.
Inizialmente ignorato dalla critica ma da sempre amato da un manipolo di esoteristi e ricercatori, J.R. coniuga in modo inedito elettronica e sonorità tradizionali (canti rituali, flauti d'osso, bamboo, ocarine, percussioni ad acqua) scrivendo pagine di musica d'avanguardia. Superata una fase progressive iniziale, si tuffa nella tradizione pre-ispanica per riesumare tradizioni e divinità dimenticate; le sue esibizioni diventano rituali sciamanico-estatici. Nelle numerose esperienze immersive presso popoli autoctoni ha conosciuto le tradizioni ed i rituali, la sacralità dei vegetali psicoattivi mescalinici (Peyote in primis), le deità animali Aquila e Giaguaro, i miti messicani. Da sciamano, Reyes cerca l'apertura delle porte percettive tramite il suono, allineandosi a tradizioni millenarie e richiamando alla luce archetipi iniziatici antichi come l'uomo.

Il primo album è “Ek Tunkul” cui segue “A la Izquierda del Colibri”. Sono già presenti elementi magico-rituali, ma l'elettronica è ancora naif.

Il suo capolavoro, nonché personale suggerimento per l'avvicinamento all'artista, è “Comala”. Album oscuro ed inquieto, ed al tempo stesso magico ed estatico. Il mix di elettronica, ambient e musica rituale dilata il confine tra vita e morte creando uno spazio immaginifico popolato da spiriti. Su sfondi elementali di acqua, vento e fuoco si articolano canti rituali, imitazioni d'animali e percussioni coesi da tappeti elettronici.
Non sono nichilista o pessimista, anche se in Comala esploro le sonorità della morte. La musica è la via per accettare la vita e connettersi con altri livelli di esistenza. Tutti i nativi lo sanno: la musica connette, apre le cosiddette porte della percezione, ti introduce in realtà parallele”.
La voce femminile che affiora spesso nell'album, in particolare nella metafisica ed evocativa “
El arrullo de la Mujer dia, mujer luz” è dell'anziana Maria Sabina, la celebre sciamana dedita a rituali a base vegetali mescalinici, già nota dagli anni sessanta e meta di pellegrinaggio per numerosissime figure in cerca di illuminazione, spesso celebri come John Lennon e Bob Dylan.

A Comala succede “Nierika”, il suo disco più esoterico, in cui compaiono didjeridoo e tecniche di canto armonico. Le atmosfere e le sonorità si avvicinano per la prima volta alla scuola dei Popol Vuh, in particolare alla colonna sonora di “Aguirre” di Werner Herzog.
Seguono “Cronica de castas” con Saiz e “UAISCN4: Tlaloc” con Francisco Lopez, mente dell'avanguardia post industriale. La prima opera è un interessante opera ritual-ambient, in cui però la coproduzione lascia in secondo piano la veemenza spontanea delle prime opere, la seconda opera è l'incontro tra rumorismo e ritualità, una macchina di suoni primordiali, magici e metallici dedicata a Tlaloc, Dio della pioggia e del tuono.
Prehispanic mexican Music” è un ritorno alle origini con l'uso di numerosi strumenti primitivi, canti e danze. Interessante la collaborazione con Saiz in “Bajo el sol Jaguar”, ispirato alla lotta simbolica tra cielo e terra, rappresentati dall'aquila e dal giaguaro; la costruzione di Saiz libera le potenzialità di Reyes inquadrandole in un contesto musicale strutturato e completo. E' l'album più eterogeneo della sua discografia, e l'avvicinamento al misticismo dei Popol Vuh è qui un dato di fatto.
Seguiranno collaborazioni con Roach e Saiz nella formazione “Suspended Memories” e l'album “El Costumbre”, progetto ermetico ed ambizioso che mira ad un pubblico più vasto coinvolgendo moltissimi nomi della scena sperimentale.

La figura di questo musicista, nell'anarchia spirituale della contemporaneità, ha importanza archetipica poiché indica una via per lo spirito dimenticata ma antica e maestra: l'abbandono delle soprastrutture e la necessità di morire a se stessi per poter rinascere.


ascolti da “Comala”:

El Anima Sola
El Arrullo de la mujer dia, mujer luz

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